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"A carnevale ogni scherzo vale".
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2Pietro 3:18
ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in sempiterno. Amen.
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ARGOMENTO: "A carnevale ogni scherzo vale".

"A carnevale ogni scherzo vale". 09/02/2013 18:39 #7469

Fra le varie ricorrenze e festività celebrate nel corso dell'anno, il Carnevale occupa sicuramente un posto importante, perché è un avvenimento che coinvolge la gente in un tempo di follie in modo quasi collettivo e trova posto in ogni sfera sociale.
Il motto maggiormente conosciuto in questo periodo è: "A carnevale ogni scherzo vale".

Purtroppo, come ogni altra festa idolatrica, cerca di penetrare con prepotenza anche tra i credenti e di attirare l'interesse dei nostri figli sfruttando il loro desiderio di giocare.
Trattare questo argomento per individuare i pericoli che si nascondono dietro questa maschera, per qualcuno può sembrare fuori luogo. Infatti, sono tanti coloro che non vedono nulla di male in questa festa, anzi molti la considerano come una bell'occasione per far svagare e divertire i propri figli nei giochi che si fanno.
In realtà, dietro questa manifestazione così apparentemente innocua, si nasconde il peccato dell'idolatria e della mondanità, dai costumi molto discutibili dal punto di vista etico e cristiano.
Non ho niente contro la vera allegria: Dio non vuole essere un guastafeste! Egli è Colui che ci ha dato un'anima. Ci ha anche dato il dono del ridere e vuole che proviamo gioia.
Diciamolo ancora una volta: Dio vuole che noi siamo allegri! Egli vuole donarci gioia, ma una gioia che riempia davvero il cuore e una pace che duri anche nei giorni tristi, fino all'eternità. Non si tratta di una gioia artificiale, "autoprodotta", ma della gioia che proviene da Dio. Questa gioia può ottenerla chiunque crede in Gesù Cristo. Chi Lo accetta nella propria vita, secondo le Sue parole, ottiene gioia completa: "vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa" (Giovanni 15:11).
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Re: "A carnevale ogni scherzo vale". 09/02/2013 18:42 #7470

Termine



Lo stesso termine Carnevale risale alla frase "carni vale dicere" (= dire addio alla carne), perché subito dopo comincia la Quaresima, che dura fino a Pasqua. Tuttavia, nel periodo precedente, la "carne", il corpo, veniva trattato particolarmente bene con particolare ostentazione.
Il vocabolo carnevale deriva probabilmente da una parola del latino medievale "carrus-navalis", che significa carro navale.
Nel Medio Evo lo chiamavano "fasnachat" o "fesenach", festa di pazzia.
Questo termine venne successivamente reinterpretato con carne-levare, che a sua volta




significa togliere la carne, riferito al giorno precedente la quaresima in cui cessa il consumo della carne per quaranta giorni.
Questa parola deriva dall'antico costume di passeggiare in barca con ruote nei saturnali romani, feste dedicate al dio Saturno, precedenti al moderno carnevale, così come i baccanali, in onore di Bacco.
La tradizione della barca sopra le ruote, a bordo del quale si sceneggiavano maschere e danze promiscue, ancora sono vigenti negli attuali carnevali di alcune città.
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Re: "A carnevale ogni scherzo vale". 09/02/2013 21:07 #7473

Origini


I festeggiamenti del periodo carnevalesco hanno un'origine molto remota e si collegano ad antichi riti pagani.
Le origini del Carnevale risalgono ai riti di fertilità dei popoli antichi del Medio Oriente. Babilonesi, Ittiti, Fenici ed Egiziani cercavano in tal modo di onorare i propri dèi. Greci e Romani adoravano il dio del vino.
Roma festeggiava tale ricorrenza a gennaio. Si organizzavano grandiose processioni su carri decorati con immagini di dèi, statue nude e leggiadre presenze femminili.
Un uomo del popolo veniva scelto per fare re, e guidava la processione con grande sfoggio. Si dice che i cittadini romani portassero le loro mogli e figlie in campagna.
Per un cristiano era impensabile prendere parte a simili cerimonie. La mancata partecipazione, però, poteva dare origine a persecuzioni. Un legionario romano che era diventato cristiano,venne addirittura giustiziato nel 303 d.C. dai soldati, perché aveva rifiutato l'elezione a "principe del Carnevale".
Quando, sotto l'imperatore Costantino e i suoi successori, il cristianesimo fu dichiarato religione di stato, si bandì il carnevale in quanto ritenuto una festa pagana. Tuttavia, a poco a poco, le usanze carnevalesche cominciarono a riemergere.
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Re: "A carnevale ogni scherzo vale". 09/02/2013 21:17 #7474

.

Posso testimoniare che sino ad una ventina di anni addietro, parlare di religione era cosa da femminucce e da deboli, così la sentivo.... una "cosa" di cui si parlava solo negli oratori o nelle chiese cattoliche, ma non si proponeva o affrontava alcun discorso di tipo religioso in altri ambiti sociali... come invece si faceva e si fa con tutte le feste pagane, discutere o ragionare su queste festività, non ci creava alcun imbarazzo... quindi, ci si vergognava dell'evangelo di Gesù... ma non di testimoniare di Satana.

f.sco
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Re: "A carnevale ogni scherzo vale". 11/02/2013 08:49 #7484

La chiesa cattolica romana infine si rese pronta ad un compromesso. Poteva partecipare al Carnevale chi fosse poi disposto ad osservare un periodo di digiuno di quaranta giorni prima di Pasqua.
Una valvola di scarico, quindi un compromesso liberatorio concesso originariamente dalle autorità religiose per rendere più tollerabile la susseguente disciplina della mortificazione.
I riti del carnevale, persero nel tempo, l'originario carattere magico-rituale, per poi diventare semplicemente un'occasione di divertimento popolare. Nel corso dei secoli fu introdotto nelle corti, acquisendo sempre forme più raffinate e legate alla danza e alla musica.
Così, durante il Medioevo, il Carnevale fu nuovamente una festa di massa. Si arrivò a celebrare messe e culti di Carnevale. Cronache di quel tempo riportano alcuni avvenimenti carnevaleschi, dove al popolo era permesso fare di tutto a scapito di ogni elementare regola di civiltà e di buon gusto. Atteggiamenti grossolani e volgari, sbeffeggi alle autorità, profanazione di chiese ed ogni sorta di scurrilità venivano tollerate in nome del carnevale.
Il papa Carlo V nell'anno 1525 e Filippo V nell'anno 1916 allarmati dalla violenza di alcuni uomini, proibirono la celebrazione del carnevale.
I borghesi allora portarono le celebrazioni a porte chiuse. Nei loro lussuosissimi saloni, ballavano fino a tardi nascosti dietro ad enigmatiche maschere e spettacolari travestimenti.
Le classi popolari, anche loro continuarono a festeggiare tra le vie.
Nel tempo della Riforma, nelle nazioni evangeliche il "Re Carnevale" scomparve. Tuttavia, dopo la Seconda Guerra Mondiale, ricominciò ad esistere e ad ottenere crescente influsso.
Oggi la superstizione è nuovamente di moda, e invece di alleluia, in Germania, durante le celebrazioni di Carnevale, si urla "Urrà
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Re: "A carnevale ogni scherzo vale". 12/02/2013 12:06 #7501

I riti del carnevale
Nel carnevale fanno confluire riti agrari di purificazione e propiziazione, propri del mondo primitivo, connessi con le feste che segnano l'inizio di un ciclo annuale o stagionale e ispirati al bisogno naturale di rinnovarsi periodicamente, mediante l'espulsione del male (malattie e peccati) accumulatosi durante il ciclo che si conclude e la propiziazione della nuova fase che si apre. (UTET Vol. IV pag. 313).
Questi riti di carnevale sono costituiti dalla uccisione di un fantoccio, che può avvenire in vari modi: bruciamento, annegamento, lapidazione, fucilazione, decapitazione, impiccagione, seppellimento. La forma più usuale e più antica è il bruciamento. Il rogo su cui viene arso il fantoccio rappresenta il carnevale, o il suo equivalente, ha soprattutto la funzione di purificare, distruggendo le influenze malefiche e dannose e rinnovare per conseguenza l'energia della natura. Analogo significato propiziatorio e promovente può attribuirsi ai falò e agli elementi di contorno, danze e canti. (Op. Cit: pag. 314).
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Re: "A carnevale ogni scherzo vale". 13/02/2013 15:27 #7516

Le maschere

La maschera, attualmente espressione di gioia, aveva nelle civiltà antiche un significato molto diverso. La tradizione dell'usare le maschere ebbe un'origine religioso spirituale che derivava dal culto ai morti.
Quel personaggio che personificava agli spiriti si vestiva di bianco e si copriva il viso con una maschera.
In questo modo fu installato nel popolo il costume di travestirsi per questa celebrazione, tradizione che ancora fino a oggi è vigente.
Si credeva che chi la indossava riceveva temporaneamente il potere e la forza degli animali sacri; si riteneva inoltre che le Manifestazioni di gioia da parte dei mascherati avessero la capacità di scacciare gli spiriti maligni (di origine germanica).
Componenti essenziali e indispensabili del mito carnevalesco sono le maschere. Discussa è la loro origine e natura. Che, anziché pretendere di farle risalire all'antichità classica, sembra più giusto considerarle come esseri del mondo degli inferi: demoni e anime di morti.
Il carattere infernale e diabolico è, infatti, riconoscibile nei principali tipi di maschere, soprattutto per particolari del costume. (OP. Cit: pag. 314).
Fu nel 1965, quando il Re Sole comparve mascherato ad una festa, che riprese questa tradizione difficile per le vicende che l'hanno accompagnata.
Molti approfittavano, delle maschere per concedersi atti altrimenti illeciti, fino a compiere alcuni atti di vera e propria violenza (e ancora oggi è così, vedi Rio de Janeiro).
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Re: "A carnevale ogni scherzo vale". 13/02/2013 21:30 #7519

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Chi partecipa ad una festa in maschera, oltre ad essere esso stesso sotto mentite spoglie, si trova fra persone pure esse, come lui sotto mentite spoglie. A prescindere dal pesonaggio che si vuol rappresentare, sta di fatto che chi si traveste diventa un'altra "cosa" dell'abituale.
Uno spettatore che si trova ad osservare una "festa" dove tutti sono in maschera, se vede uno travestito da leone, si aspetta che esso rugisca o se è un serpente, che abbia movenze sinuose, che emetta il caratteristico sibilo e che metta fuori la lingua biforcuta, ecco, sino ad un certo punto, queste imitazioni si mettono in scena in queste feste... il visitatore/spettatore riceve giusto spettacolo secondo le aspettative riposte su ogni personaggio che gli si para davanti.
Se una persona vuol rappresentare un essere demoniaco o comunque, una figura dissacrante e fuori dagli schemi sociali, che fa?... Si traveste da Satana con tanto di corna e forcone e adeguato linguaggio scurrile... se poi vuol rappresentare una prostituta, le difficoltà si riducono a zero... specie se è davvero una donna/femmina... e potete star certi che farà la sua parte in ogni senso, arrivando a rendere veramente l'idea di cosa è una prostituta " tanto, con la maschera chi mi riconosce"?... I freni inibitori non esistono più, la maschera funge da potente droga. Ciò che a viso scoperto non si farebbe mai, ecco che con un piccolo travestimento tutto diventa possibile e "lecito". La maschera materializza lo spirito che si cela nell'uomo/donna, certo, se uno si traveste da aquila, non potrà volare, ma darà una rappresentazione molto somigliante di questo rapace, potrà pure mostrare un coniglio vero appena scannato, giusto per il realismo.
In certi periodi degli anni '50, il travestirsi fu vietato per l'ordine publico, certuni, approfittando del mascheramento, hanno commesso dei veri e propri crimini contro la persona; violenze gratuite perpretrate a danno di donne uomini ragazzine o ragazzini... la maschera era diventata un lascia passare per ogni tipo di umore represso tutto l'anno... ecco perchè è stato necessario porre un freno, ma possiamo star certi che se tale divieto viene a mancare, le violenze torneranno a materializzarsi e ad aggiungersi a quelle che avvengono tutti i giorni dell'anno, ma a compierle non sarebbero i noti delinquenti, ma degli insospettabili padri madri di famiglia o "innocenti" ragazzini/e.


f.sco
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Re: "A carnevale ogni scherzo vale". 13/02/2013 21:54 #7520

Ma il carnevale, è una festa che si addice alla cristianità......?
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Re: "A carnevale ogni scherzo vale". 14/02/2013 21:23 #7528

Necessita una profonda riflessione.....su cosa ormai viene tollerato, e ancor peggio promosso riguardo alle motivazione poco sane che animano questa baldoria......!

Riflettiamo mie cari.
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