Da vecchia,
diventerò credente”
Non capivo, dubitavo, rimandavo, avrei voluto scappare,
invece rimasi.
I miei genitori sono credenti e, fin da quando ero piccola, mi hanno parlato delle cose di Dio e mi hanno insegnato la Bibbia.
Andavo in chiesa e al club per i bambini e credevo che le cose che mi insegnavano erano vere. Ero interessata alla Bibbia e facevo tante domande.
Però non volevo fare un passo personale di fede: “Se lo faccio” mi dicevo, “poi devo consacrare a Cristo la mia vita e vivere per Lui”.
Volevo vivere a modo mio e pensavo che la questione della mia relazione con Dio potesse aspettare: l’avrei risolta quando ero più grande.
Nell’estate del 2003, quando avevo più o meno 11 anni, ho pensato più seriamente alla necessità di accettare Gesù nella mia vita e diventare una figlia di Dio e una vera credente. Sentivo parecchio il peso dei miei peccati e sapevo benissimo di essere molto cattiva “dentro”.
Volevo mettermi a posto con Dio. Perciò pregai che mi perdonasse, ma non successe nulla.
Passai molte notti tormentandomi per capire perché non ero salvata.
Mi chiedevo: “Sto confidando davvero in Dio? Sto cercando di salvarmi da sola? Oppure c’è qualche peccato di cui non mi sono davvero ancora pentita?”
Avevo tanta paura di morire prima che Dio rispondesse alla mia preghiera e di andare all’inferno.
Alcune volte mi sembrava di essere salvata, ma dopo qualche giorno, mi rendevo conto che mi ero ingannata.
Leggevo la Bibbia per conto mio, ma alcuni passi non mi dicevano niente e altre parti mi sembravano complicate e difficili da capire.
Ogni tanto altre cose mi sembravano più attraenti della mia ricerca di Dio, ma nel fondo del mio cuore sapevo che niente era più importante che trovarlo.
Ora mi rendo conto che non mi sono allontanata da Lui solo perché Lui mi ha trattenuta.
Certi versetti mi turbavano. Per esempio, Romani 10:9: “Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato”.
Avevo detto a molti che credevo che Gesù era il Figlio di Dio, che era morto per i peccati delle persone e sapevo che la resurrezione era vera.
Allora perché non ero salvata anch’io?
“Forse” mi dicevo, “diventerò una vera credente quando sarò vecchia o prima di morire”.
Ma non volevo che fosse così.
La faccenda è durata per due anni. Nell’estate del 2005, sono andata con la mia famiglia alla riunione di preghiera della chiesa.
Ero lì seduta, aspettando che cominciasse e ho avuto una voglia incredibile di scappare. Ma sono rimasta.
Poco dopo che la riunione era cominciata, ho avuto l’impressione che Dio si avvicinasse a me e gli ho chiesto, come non mai, che mi perdonasse.
Ho capito che avrei preferito morire, che vivere la mia vita lontana da Lui.
Volevo diventare una Sua figlia e una Sua serva. E ho avuto una sensazione meravigliosa e una certezza: sapevo di essere stata perdonata.
Da allora la mia lettura della Bibbia è totalmente cambiata. Capivo quello che diceva e tuttora provo una grande gioia nel leggere i passi che parlavano dell’amore di Gesù, che ha lasciato il cielo ed è sceso in terra per morire sulla croce per tutti i miei peccati.
Mi sono anche resa conto che detestavo ancora di più i miei peccati perché Gesù era morto per perdonarli.
Adesso so che Gesù è il mio Salvatore personale e vivo per Lui. Commetto ancora dei peccati e mi dispiace, ma so che sono stati pagati da Gesù e non dovrò risponderne al giudizio di Dio.
Ancora mi meraviglio di quanto grande sia la grazia di Dio che ha salvato una persona come me.
“Poiché è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede. E ciò non viene da voi è il dono di Dio. Non è in virtù di opere, affinché nessuno si vanti” (Efesini 2:8,9).
Questo versetto mi piace molto, perché mi spiega che tutto viene da Dio.
Lui ha piantato in me il desiderio di essere salvata e ha mandato lo Spirito Santo a vivere dentro di me.
Lui mi custodirà per sempre e quando muoio, andrò con Lui in cielo.
A.C.
