Salve a tutti.
Come d'accordo con Stefano affrontiamo un argomento fondamentale per il cristiano.
Io però, col permesso di Stefano e degli altri utenti, vorrei articolarlo nel seguente modo:

1) “L’uomo, nato di donna, vive pochi giorni, ed è sazio d’affanni. Spunta come un fiore, poi è reciso; fugge come un’ ombra, e non dura. […] Se l’uomo muore, può egli tornare in vita?” (Giobbe 14:1-2, 14).

2) 144000 e grande folla/moltitudine;

3) rapimento della chiesa;

4) resurrezione, giudizio, libro della vita;

5) inferno e Paradiso.

Secondo me se li trattiamo tutti quì dovremmo essere sintetici, se volessimo dividerli in diversi post possiamo anche approfondirli in maniera più articolata.

Stefano decidi tu di concerto con gli altri.

Un abbraccio

Concordo con te Ciro, inizierei al punto uno :

1) “L’uomo, nato di donna, vive pochi giorni, ed è sazio d’affanni. Spunta come un fiore, poi è reciso; fugge come un’ ombra, e non dura. […] Se l’uomo muore, può egli tornare in vita?” (Giobbe 14:1-2, 14).

Possiamo già iniziare con una risposta che arriva da Giobbe stesso... molto bello questo verso:

25 Ma io so che il mio Redentore vive
e che alla fine si alzerà sulla polvere.
26 E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo,
senza la mia carne, vedrò Dio.
27 Io lo vedrò a me favorevole;
lo contempleranno i miei occhi,
non quelli d'un altro;
il cuore, dal desiderio, mi si consuma!
Giobbe 19.

Alla domanda Se l’uomo muore, può egli tornare in vita?”

Rispondiamo SI ma quale vita..... lo spiega Giobbe stesso ...E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Dio. Io lo vedrò a me favorevole;
lo contempleranno i miei occhi,
non quelli d'un altro;

Giobbe sta parlando della resurrezione in vita eterna, perchè afferma che vedrà Dio a lui favorevole.

Vorrei portare alla vostra attenzione un particolare, ma prima è necessario che vi posti il seguente verso:luca 13, 28 Là ci sarà pianto e stridor di denti, quando vedrete Abraamo, Isacco, Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi ne sarete buttati fuori.

Quale è il particolare...... in Giobbe occhi che contemplano Dio la "vita", in Luca, denti che stridono per le soffenze la "morte", ( morte seconda)

Atti 23,8:

Perché i sadducei dicono che non vi è risurrezione, né angelo, né spirito; mentre i farisei affermano l'una e l'altra cosa.

Giovanni 11,24:

Marta gli disse: «Lo so che risusciterà, nella risurrezione, nell'ultimo giorno».

Ottima risposta Stefano, attendiamo altri interventi o possiamo proseguire?

Direi di proseguire

Bene, passiamo al secondo punto.

L'identità dei 144000 divide e ha diviso, come del resto molti altri punti dell'Apocalisse, studiosi di ogni epoca.

1) Secondo voi chi sono i 144000 del capitolo 7 ?

2) E se c'è differenza tra i 144000 e la grande moltitudine.

Grazie a tutti per gli eventuali interventi.

Panoramica generale sui 144.000.


Apocalisse 7 ci presenta due categorie di riscattati: i 144.000 Israeliti e una gran folla di tutte le nazioni. Ancora una volta la Scrittura rispetta l’ordine: prima il Giudeo, poi il Greco. Ro 1:16.

Per alcuni commentatori, il primo gruppo apparterrebbe alla prima metà della settantesima settimana di anni di Daniele, il secondo gruppo alla seconda metà. Altri pensano che Giovanni abbia avuto una visione retrospettiva per contemplare i 144.000 Israeliti messi da parte prima del rapimento della Chiesa e una visione prospettiva della gran folla dei riscattati, la sola che sarebbe uscita dalla fase dei giudizi.

Alcuni esegeti giungono perfino a distinguere tre gruppi di riscattati sottratti al potere dell’anticristo durante la grande tribolazione, dissociando i martiri di Apocalisse 6 da quelli di Apocalisse 7.

I144.000

Un caro saluto a tutti, provo a esprimere una mia opinione a riguardo dell’ argomento dei 144.000.

La prima citazione che troviamo su tale argomento, e’ al cap. 7 dell’ Apocalisse. Siamo gia’ nel giudizio finale! Se proviamo a leggere il capitolo 6 e i primi versetti del capitolo 7, comprendiamo il momento dei 144.000:

Apocalisse 7:1 E DOPO queste cose, io vidi quattro angeli, che stavano in piè sopra i quattro canti della terra, ritenendo i quattro venti della terra, acciocchè non soffiasse vento alcuno sopra la terra, nè sopra il mare, nè sopra alcun albero.
Apocalisse 7:2 Poi vidi un altro angelo, che saliva dal sol levante, il quale avea il suggello dell'Iddio vivente; ed egli gridò con gran voce a' quattro angeli, a' quali era dato di danneggiar la terra, ed il mare, dicendo:
Apocalisse 7:3 Non danneggiate la terra, nè il mare, nè gli alberi, finchè noi abbiam segnati i servitori dell'Iddio nostro in su le fronti loro.
Apocalisse 7:4 Ed io udii il numero de' segnati, che era di cenquarantaquattromila segnati di tutte le tribù de' figliuoli d'Israele.
Apocalisse 7:5 Della tribù di Giuda, dodicimila segnati; della tribù di Ruben, dodicimila segnati; della tribù di Gad, dodicimila segnati;
Apocalisse 7:6 della tribù di Aser, dodicimila segnati; della tribù di Neftali, dodicimila segnati; della tribù di Manasse, dodicimila segnati;
Apocalisse 7:7 della tribù di Simeon, dodicimila segnati; della tribù di Levi, dodicimila segnati; della tribù d'Issacar, dodicimila segnati;
Apocalisse 7:8 della tribù di Zabulon, dodicimila segnati; della tribù di Giuseppe, dodicimila segnati; della tribù di Beniamino, dodicimila segnati.
Apocalisse 7:9 DOPO queste cose, io vidi, ed ecco una turba grande, la qual niuno poteva annoverare, di tutte le nazioni, e tribù, e popoli, e lingue, i quali stavano in piè davanti al trono, e davanti all'Agnello, vestiti di stole bianche, ed aveano delle palme nelle mani.

Siamo nel Giudizio finale e Giovanni vede un altro angelo (versetto 2) dare indicazioni sul loro operato; aspettare finche i 144.000 non fossero designati.

Ciro hai ragione quando dici che questo argomento divide e ha diviso diverse opinionisti e fedi, ma a me pare di capire da questa lettura, che vengono designati in cielo durante il giudizio e non sulla terra come spesso si sente!!

Apocalisse 14:4 Costoro son quelli che non si sono contaminati con donne; perciocchè son vergini; costoro son quelli che seguono l'Agnello, dovunque egli va; costoro sono stati da Gesù comperati d'infra gli uomini, per esser primizie a Dio, ed all'Agnello.
Apocalisse 14:5 E nella bocca loro non è stata trovata menzogna; poichè sono irreprensibili davanti al trono di Dio.

Un altro aspetto importante lo troviamo nei versi 4 e 5 del cap 14 di Apocalisse. Notiamo le caratteristiche: son vergini e nella loro bocca non e’ stata trovata menzogna e irreprensibili davanti a Dio!!

Faccio fatica ad associare tali caratteristiche ad un gruppo di credenti terreno.

Preferisco dal canto mio, la dottrina secondo la quale 144,000 e’ un numero simbolico; presso gli Ebrei alcuni numeri rivestivano sensi simbolici: il numero 4 simboleggia l’umanita; 7, 12 e loro multipli indicano la perfezione; 1000 e’ figura di moltitudine ecc..

Sostenere che ci sia un numero limitato, a mio avviso, significa sostenere la predestinazione!!

12.000 di… 12.000 di.. ecc ecc mentre sappiamo che e’ per Grazia mendiante la fede personale!!

Un’ ultima considerazione: i Niniviti, circa 120.000 che si ravvidero ai tempi di Giona, Gesu’ ne parla come coloro che nel giorno del giudizio, giudicheranno:

Luca 11:32 Nel giorno del giudizio i Niniviti si alzeranno con questa generazione e la condanneranno; perché essi si ravvidero alla predicazione di Giona; ed ecco qui c'è più di Giona.

Quindi da questa vita terrena ne rimangono 24,000 per andare in cielo per essere il tribunale di Dio

Un abbraccio Daniele

Idee contemporanee


Gli Avventisti del settimo giorno erano convinti che questo passo e questo numero particolare di 144.000 li riguardassero. Da parte loro, i Testimoni di Geova avvertivano chi volesse ascoltarli che la fine del mondo sarebbe sopraggiunta nel giorno in cui i loro adepti avessero raggiunto il numero fatidico di 144.000. Quando il 144.001° adepto si unì a loro, non poterono ovviamente rifiutarlo, e furono costretti a modificare la loro teoria e a trovare un’altra spiegazione.

Il mistero che circonda questi 144.000 ha suscitato le ipotesi più inverosimili. Ma se la Bibbia designa per nome ciascuna delle dodici tribù d’Israele, non è forse per sottolineare l’unica spiegazione ragionevole di questo passo? Questi 144.000 sono senza ombra di dubbio degli Israeliti divenuti servitori di Dio e segnati con il suo sigillo.

Qualche dettaglio



Non dimentichiamo che i nomi delle dodici tribù d’Israele citati in Apocalisse 7 hanno ciascuno il suo significato: un significato che è spiegato in Genesi man mano che i figli di Giacobbe e di Giuseppe venivano al mondo. Sicuramente i 144.000 testimoni ebrei esprimeranno pienamente il messaggio illustrato dai loro nomi, messaggio che annuncia la benedizione messianica e saluta da lontano il glorioso ritorno di Gesù Cristo:

Giuda — = lode, Ge 29:35, cfr. Ge 49:8

Ruben — = ecco un figlio, Ge 29:32

Gad — = felicità, Ge 30:11

Aser — = felice, Ge 30:12

Neftali — = lottare, vincere, Ge 30:8

Manasse — = dimenticare, Ge 41:51

Simeone — = ascoltare, Ge 29:33

Levi — = attaccato, unito, Ge 29:34-35

Issacar — = salario, ricompensa, Ge 30:18

Zabulon — = abitazione, Ge 30:20

Giuseppe — = aggiungere, Ge 30:24

Beniamino — = figlio della mia destra, Ge 35:18

In questa lista, due assenti: Efraim e Dan. Questa assenza ha fatto scorrere più inchiostro della presenza degli altri dodici. L’omissione di Efraim, secondogenito di Giuseppe, si spiega con il mantenimento del nome di suo padre. Quella di Dan è più enigmatica. Sono state proposte diverse ipotesi per spiegare queste due omissioni:

L’omissione di queste due tribù si spiegherebbe in base al significato etimologico dei loro nomi. Efraim deriva da un termine che significa “essere fecondo, moltiplicarsi”: Ge 41:52 ma a quel tempo un tale nome non avrà più ragione di essere, poiché il numero di ogni tribù non supererà i 12.000 eletti. Dan, da un termine che significa “giudicare, rendere giustizia”, Ge 30:6 non svolgerà più il ruolo di giudice, esclusivamente riservato al Signore sovrano.

(b) — l’omissione di queste due tribù sarebbe una conseguenza a lungo termine del peccato di Geroboamo. Quel re d’Israele aveva eretto nel suo regno due vitelli d’oro, uno a Dan e l’altro a Betel (in territorio di Efraim), e questi vitelli furono “un’occasione di peccato” per tutto il popolo. 1Re 12:29-30. Dio avrebbe dunque imputato l’idolatria d’Israele a queste due tribù, escludendole dal suo servizio al tempo dell’anticristo.

(c) — l’omissione di Dan dipenderebbe da una maledizione pronunciata su di lui fin dall’origine. Quando Giacobbe pronunciò una benedizione profetica sui suoi figli, ecco quel che disse di Dan:

Dan sarà una serpe sulla strada, una vipera cornuta sul sentiero, che morde i garretti del cavallo e fa cadere il cavaliere all’Indietro.Ge 49:17. Alcuni commentatori hanno fatto un accostamento con la parola del profeta che descrive il millennio: -il serpente si nutrirà di polvere. Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo, dice il Signore.Is 65:25.

Per costoro l’omissione di Dan — simboleggiato dal serpente — significava chiaramente che questa tribù doveva essere esclusa dalla gloria futura, ed anche dalla missione affidata agli Israeliti durante la grande tribolazione. Alcuni si sono spinti fino ad affermare che l’assenza del nome di Dan in Apocalisse 7 farebbe capire che l’anticristo uscirà proprio da questa tribù!

Detto questo, il mistero resta tale, posto lì dalla volontà di Dio. È comunque riconfortante constatare che Efraim e Dan, le due tribù assenti in Apocalisse 7, saranno ristabilite in quanto riceveranno entrambe la loro parte di eredità al momento del ristabilimento d’Israele previsto in Ez 48:1,5.

Comunque sia, questi 144.000 vincitori costituiranno il “residuo d’Israele” così spesso evocato dai profeti e ricordato da Paolo. Ro 11:5. Essi saranno tutti segnati con il sigillo di Dio, e il Signore convaliderà la loro testimonianza.