In America la maggior parte delle persone sono protestanti,
ma è in vigore la pena di morte.
Secondo voi è peccato la pena di morte?
Se in Italia si farebbe un referendum, noi come cristiani
dobbiamo dire si o no?

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Carissimo Raffaele, la pena di morte è un "dispositivo" che esula la responsabilità del singolo, lo era anche al tempo di Gesù. Se saremo chiamati ad esprimere un nostro parere, come cristiani, non possiamo legalizzare l'uccisione di persone, anche se colpevoli dei più atroci crimini, la vita nostra stessa non ci appartiene, come decidere per la vita di altri?...

Tu di che parere sei?...

f.sco

responsabilita' del singolo intendi il governatore del paese?
in questo caso OBAMA.?

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Siccome tu hai citati i credenti "protestanti", e di subito hai fatto quell'affermazione "ma è in vigore la pena di morte", è evidente che associ la pena di morte come espressione del mondo evangelico/protenstante, in quanto la massima espressione di voto... io non sto a discutere se è così, ma ho voluto ribadire il concetto che davanti a Dio, siamo responsabili singolarmente dei nostri atti.
Il presidente di qualsiasi stato, può solo prendere atto della risultante delle votazioni che sono espressone della popolazione. No, non stavo parlando del presidente OBAMA, ma di me e di te responsabili singolarmente al cospetto di Dio...

f.sco

Il credente non promuove la pena di morte per il suo simile anche se questo ha commesso il più grande crimine della storia,
Anzi durante il più grande crimine della storia dell'uomo, l'uccisione di Gesù, Egli stesso poteva chiamare 10.000 angeli per essere soccorso, ma disse Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno.

Credo che l'insegnamento è stato dato non solo a parole ma con i fatti , il padre ha perdonato tutti coloro che pur avendo trafitto il suo amato figlio gli ha reputati liberi dalla condanna di morte.

Chi è l'uomo che può superare Dio nell'emettere condanne a morte.

PACE ,
SONO contraria alla pena di morte ,,,, .... SI al recupero della persona ,,,,,,,,
come ha detto Stefano ,chi e' l'uomo che puo' superare DIO nell'emettere condanne a morte?

poi vorrei aggingere , se dovrebbe essere ,''lecita '' la pena di morte ,, allora quanti di noi , oggi dovremmo camminare con un occhio cavo , con una mano mozzata , o essere lapidati , per altri reati ,
tutti abbiamo peccato , chi in un modo e chi in un'altro , tutti erevamo senza speranza , ma DIO nella sua grande misericordia ci ha perdonati ,,,,
, si al recupero ,,, non faccio nomi , ma conosco pastori in italia ,, che vanno nelle prigioni per portare la parola di DIO ,, alcuni si convertono , , ,,,
, e LODANO DIO

.


Nunziata carissima, concordo con te e con Stefano, noi non possiamo metterci nella posizione di condannare alcuno...ma Raffaele stava riferendosi alle leggi umane, di quelle leggi che possono essere adottate in una data nazione, quì non si sta parlando dal punto di vista spirituale ma solo sociale... e Raffaele si è posto il problema, io come posso vivere in un paese che permette la pena di morte?... Da cristiano posso accettarla/approvarla?... Ecco, in questa "frattura" psicologica si deve inquadrare la "questione"...quindi, nessun occhio cavato o mano mozzata secondo la legge del taglione. Poi, mi premeva dire che nello stato del Vaticano, vigeva la pena di morte ( ma mi pare che sia ancora così).

f.sco

OK . FRANCESCO !!!!

.. DA CRISTIANI LA ACCETTIAMO ,MA NON LA APPROVIAMO ..

, SE BENE HO CAPITO IL CONCETTO ,


nunziata

.


Se per accettare intendi subire, certo carissima.
Poi, la condanna alla pena capitale, non la approviamo e logicamente, nemmeno la promoviamo;
scusa se mi sono espresso troppo "ristretto"... ma sono sempre quì a spendere qualche parolina in più.

Pace

f.sco

Sulla pena di morte alcuni pensieri del passato ,

Ad Agostino di Ippona (354- 430) si deve la prima condanna esplicita e argomentata della pena di morte nella storia del pensiero cristiano. Nella lettera 153 del proprio epistolario, Agostino risponde a Macedonio, un luogotenente imperiale che lamentava la continua intercessione dei vescovi africani per impedire le esecuzioni capitali. Agostino risponde che risparmiare i colpevoli non è affatto un segno di approvazione verso la colpa. Al contrario, il disprezzo per la colpa non può essere disgiunto dall'amore per la creatura umana che l'ha commessa.

« Quanto più ci dispiace il peccato, tanto più desideriamo che il peccatore non muoia senza essersi emendato. E' facile ed è anche inclinazione naturale odiare i malvagi perché sono tali, ma è raro e consono al sentimento religioso amarli perché sono persone umane, in modo da biasimare la colpa e nello stesso tempo riconoscere la bontà della natura; allora l'odio per la colpa sarà più ragionevole poiché è proprio essa a macchiare la natura che si ama »
(Agostino, Lettera 153)

Agostino chiama in causa diversi passi evangelici che invitano al perdono. E' legittimo supporre che la sua condanna della pena di morte sia una conseguenza in campo giuridico della dottrina della grazia indebita e predestinata: se la salvezza dipende solo dall'intervento imprevedibile della grazia divina, irriconoscibile agli uomini, è ipocrita da parte degli uomini infliggere condanne definitive.

« Ma pensi tu, forse, o uomo, che condanni chi fa tali azioni e poi le fai tu stesso, di sfuggire alla condanna di Dio? Ti burli forse dell'immensa bontà, pazienza e tolleranza di Lui? Ignori forse che la pazienza di Dio t'invita al pentimento? Tu invece con la tua durezza di cuore impenitente ti ammassi sul capo un cumulo di punizioni per il giorno della collera e del giudizio finale, in cui Dio, rendendo pubblico il Suo verdetto, darò a ciascuno secondo quel che avrà fatto in vita »
(Agostino, Lettera 153)