Da Ciro

L'Apocalisse di Giovanni rientra nell'apocalittica giudaica o è diversa?

Personalmente credo che sia diversa, benchè presenti uno stile che si puo assimilare allo stile del genere letterario apocalittico giudaico, il messaggio apocalittico di Giovanni presenta il Messia
vero, quello celeste , e non un principe terreno, anche perchè è lo stesso Messia che ne da la rivelazione.

stefano ha scritto:


Zaccaria potrebbe essere un genere apocalittico? e dei numerosi riferimenti comuni cosa ne pensi?


Questa notte ho avuto una visione: Zac 1,8

«Quello che vedi, scrivilo in un libro e mandalo alle sette chiese: Ap 1,8



ecco un uomo in groppa a un cavallo rosso; egli stava fra le piante di mirto nella valle; dietro a lui c'erano cavalli rossi, sauri e bianchi, Zac 1; Il carro dai cavalli neri va verso il paese del settentrione, Zac 6

Guardai e vidi un cavallo bianco; E venne fuori un altro cavallo, rosso; Guardai e vidi un cavallo nero; Guardai e vidi un cavallo giallastro Ap



Poi alzai gli occhi, guardai, ed ecco un uomo che aveva in mano una corda per misurare. Zac 2

E colui che mi parlava aveva come misura una canna d'oro, per misurare la città, le sue porte e le sue mura, Ap 21



«Così parla il SIGNORE degli eserciti; Zac 3

Queste cose dice il Figlio di Dio; Ap 2



Infatti, guardate la pietra che io ho posta davanti a Giosuè; sopra un'unica pietra stanno sette occhi; ecco, io vi inciderò quello che deve esservi inciso" Zac 3

A chi vince io darò della manna nascosta e una pietruzza bianca, sulla quale è scritto un nome nuovo che nessuno conosce, se non colui che lo riceve". Ap 2



Mi chiese: «Che vedi?» Io risposi: «Ecco, vedo un candelabro tutto d'oro, che ha in cima un vaso, ed è munito delle sue sette lampade e di sette tubi per le lampade che stanno in cima; Zac 4

Io mi voltai per vedere chi mi stava parlando. Come mi fui voltato, vidi sette candelabri d'oro e, in mezzo ai sette candelabri, uno simile a un figlio d'uomo, vestito con una veste lunga fino ai piedi e cinto di una cintura d'oro all'altezza del petto. Ap 1



«Questi sono i due unti che stanno presso il Signore di tutta la terra». Zac 4

Io concederò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno vestiti di sacco per milleduecentosessanta giorni. Questi sono i due olivi e i due candelabri che stanno davanti al Signore della terra. Ap 11



Ed ecco, fu alzata una piastra di piombo e in mezzo all'efa stava seduta una donna. Egli disse: «Questa è la malvagità» Zac 5

Ma ho questo contro di te: che tu tolleri Iezabel, quella donna che si dice profetessa e insegna e induce i miei servi a commettere fornicazione, e a mangiare carni sacrificate agli idoli. Ap 2



Mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava davanti all'angelo del SIGNORE, e Satana che stava alla sua destra per accusarlo,
Zac 3

ecco, il diavolo sta per cacciare alcuni di voi in prigione, per mettervi alla prova, Ap 2

Concordo con te Ciro, Zaccaria può essere annoverato tra le profezie apocalittiche.

Riguardo ai riferimenti comuni, ora posto una cosa molto interessante:

Nel VI secolo a. C. l’Eterno dichiarava al profeta Daniele: “Tu, Daniele, tieni nascoste queste parole e sigilla il libro sino al tempo della fine. Molti lo studieranno con cura e la conoscenza aumenterà.” Da 12:4

Ma all’apostolo Giovanni il Signore ordina: “Non sigillare le parole della profezia di questo libro”, ed aggiunge: “Il tempo della fine è vicino.” Ap 22:10 Noi viviamo effettivamente ai tempi della fine di cui parla la Scrittura, e lo Spirito di Dio ce lo conferma sia per mezzo della profezia che per mezzo degli avvenimenti attuali.

Ora l’Apocalisse dipinge questo avvenire assai prossimo nel quale il mondo sta entrando suo malgrado.

Che ne dici ?

stefano ha scritto:


Sai Stefano, molti ex tdg a cui erano state riferite imminenti fine del mondo, hanno venduto tutto ciò che avevano, salvo poi ritrovarsi con dei numeri che non erano buoni manco per il lotto, attenzione quindi a dire: "questi sono i segni della fine".

Nell’apparente fantasmagoria che è l’universo espresso dell’Apocalisse non c’è simbolo o immagine o elemento formale qualsiasi che non sia riconducibile, direttamente o indirettamente, a un’origine biblica o, comunque, alla tradizione giudaica globalmente intesa. Il fatto non è certamente casuale, e si spiega benissimo tenendo conto dello scopo che Giovanni si prefiggeva: dimostrare sulla base delle Scritture che Gesù Cristo è il Messia annunziato e atteso, colui che porta a compimento le promesse contenute nella rivelazione antica.

I misteri dell’apocalisse sono tanti, tanti quante le sue parole. Negli scritti apocalittici predomina la spasmodica attesa di un cambiamento repentino e totale di tutti i rapporti umani. «Ecco io torno presto». Amen dice il Cristo. Stessa atmosfera che si avverte in altre apocalissi giudaiche. La catastrofe è attesa come liberazione dal male, pertanto è motivo di speranza. Ma caro Stefano, i nostri tempi non sono i tempi di Dio, ciò che per i cristiani sembrava essere imminente 2mila anni fa per noi è passato, ciò che per noi sembra essere imminente, per altri, tra 2mila anni sarà passato. Resta solo da stabilire perché gli autori del NT e i cristiani di tutti i tempi abbiano sentito e sentano più o meno vicino la fine.

Carissimo rispondendo alle tue ultimissime battute del tuo post,affermo che non possiamo avere certezza assoluta sulle motivazioni che hanno spinto gli autori del NT a considerarsi già nella fase finale dei tempi, ma una cosa è sicura, loro avevano chiaro questo messaggio:

Matteo 24:14
E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine.

C'è da aggiungere:


Atti 1:8

Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra».

Sono pienamente convinto che erano persuasi che questo sarebbe avvenuto velocemente visto anche l'espansione esponenziale del cristianesimo nonostante le persecuzioni.

Quindi potrebbe essere questa loro convinzione sulla probabile ed imminente espansione in tutta la terra dell'evangelo ad alimentare sempre più le loro intuizioni sulla fine dei tempi.


In realtà quando si dice ultimi tempi non si stà ovviamente parlando della fine, bensì tutta una serie di avvenimenti i quali indicano le mosse finali degli eventi.

Se riprendiamo anche noi il pensiero biblico che dice, quando l'Evangelo è predicato in tutto il mondo allora verrà la fine, possiamo prendere atto anche noi che da quando è iniziata la diffusione dell'Evangelo in tutte le parti del mondo siamo entrati nella fase finale delle epoche, ovvio che non possiamo affermare date o previsioni, ma sappiamo bene che dopo il compimento di questo evento il mondo non aspetta altro che la fine.....

“Giovanni, alle sette chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace — ” Ap 1:4

Certi numeri citati nella Scrittura possono rivestire un significato simbolico, in particolare il numero sette che evoca pienezza, totalità, quindi un’entità indissolubile. Ricordiamo le sette festività d’Israele, Levitico 23 le sette trombe di Gerico, Giosue 6 le sette parabole del regno, Matteo 13 le sette parole di Gesù sulla croce. Non è dunque sorprendente che il numero sette compaia spesso nell’Apocalisse: i sette sigilli, le sette trombe, le sette coppe dell’ira di Dio, ecc.

Nell’Apocalisse il numero sette ritorna 49 volte (7 x 7). Quando Giovanni, esiliato a Patmos, redigeva l’Apocalisse, esistevano certamente altre chiese in quella provincia dell’Asia. Ma al di là delle sette chiese menzionate, il Signore si rivolge a tutta la sua Chiesa.

È come l’immagine dei sette colori fondamentali dell’arcobaleno, in cui si ritrovano tutte le gamme delle tonalità. Nel rivolgere i suoi rimproveri alle sette chiese dell’Asia, il Signore non scorge soltanto i difetti della sua Chiesa universale, ma volge anche lo sguardo alle “nozze dell’Agnello”: Ap 19:7-9 la Chiesa, oggi imperfetta, sarà allora “senza macchia, senza ruga” Ef 5:27 e rifletterà pienamente la sua gloria.

In ciascuna delle sette chiese dell’Asia vi sono infatti dei vincitori, che ricevono delle promesse speciali e devono conoscere non solo il messaggio a loro destinato — argomento dei capitoli 2 e 3 — ma anche l’insieme degli avvenimenti futuri che convergono verso “la restaurazione di tutte le cose” At 3:21

Ciao Stefano, potresti chiarire il termine «mistero», che ricorre anche in altri passi del Libro.

Cosa è questo “mistero di Dio” che troverà la sua spiegazione allo squillo della settima tromba?

Non si tratta qui del mistero dell’incarnazione, 1Ti 3:16 né di quello della Chiesa, Ro 16:25 Ef 1:9 Cl 2:2 o del suo rapimento, 1Co 15:51 né tanto meno del mistero dell’iniquità, 2Te 2:7 capolavoro di Satana.

Il mistero di Dio è la totalità dell’opera redentrice del Figlio a favore degli uomini, dalle origini alla gloria futura, e niente di meno.

L’ampiezza di questa gloria ci sfugge: come potremmo mai concepire il ritorno di Cristo con tutti i suoi effetti sulla vita degli individui, sulla società, sulle nazioni e sulla natura?

D’altra parte, quando il “mistero di Dio si compirà”, tutti gli altri misteri troveranno la loro risposta e tutti i problemi la loro soluzione. “La conoscenza del Signore riempirà la terra, come le acque coprono il fondo del mare.” Is 11:9. Tutto diventerà chiaro: non conosceremo più soltanto “in parte”, non vedremo più “in modo oscuro”. 1Co 13:9-12. Le cose non avranno più nulla di opaco. Avremo allora la risposta a innumerevoli domande:

Perché il diavolo ha fatto la sua comparsa all’inizio?

Perché Dio ha permesso il male?

Perché Dio ha permesso la caduta?

Perché Satana ha la possibilità di accusare i fratelli, di dominare sui regni della terra e di tentare gli abitanti del mondo? ecc. ecc.

Allora avremo piena conoscenza dei misteri del regno di Dio. Mt 13:10-11,34-35. Il millennio e l’eternità non saranno troppo lunghi per sondare l’ampiezza e la profondità del “mistero di Dio, cioè Cristo”. Cl 2:2....... affinché siano confortati nei loro cuori essendo stretti insieme dall’amore, mirando a tutte le ricchezze della piena certezza dell’intelligenza, per giungere alla completa conoscenza del mistero di Dio:

Pensate quando capiremo nella sua totalità il piano di Dio, che meravigliso momento di gloria.....

Oggi alcune cose sono avvolte proprio nel mistero di Dio che nella sua sovranità ha deciso di rivelare solo a suo tempo, e quel tempo sarà il tempo giusto.

Grazie Stefano, facciamo un passo indietro, «Rivelazione di Gesù Cristo», cosa significa?

1) E’ una rivelazione che viene da Gesù;
2) È una rivelazione che riguarda Gesù.

Gesù ha le seguenti caratteristiche:

• «Ecco egli viene con le nubi» = Gesù è il messia.
• Ha testa e capelli bianchi = simbolo di eternità.
• Occhi fiammeggianti = il potere del giudizio universale.
• Piedi sfavillanti come bronzo fuso = trascendenza divina.

Sei d’accordo?

.









f.sco