Dio non esercita mai la Sua sovranità per condannare uomini che dovrebbero essere salvati,ma opera,invece,per la salvezza di uomini che dovrebbero essere perduti".


Anna, molto profondo questo pensiero, credo che sia la strada giusta per arrivare al cuore dei versi sopra citati.

Romani 9:18
"Così dunque egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole".
Provo a dare una mia interpretazione...

Romani 9:18
"Così dunque egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole".
La Parola, lo sappiamo, è scritto in Isaia 55:11, non torna mai a Lui a vuoto, senza fare ciò per il quale è stata mandata.
Un peso determinante lo ha, indubbiamente,l'accettazione o il rifiuto della stessa Parola, legata alla facoltà di scelta (libero arbitrio) di ogni singolo soggetto. Nella Parola, pertanto, è insito il potere di aprire o indurire il cuore dell'uomo, che decide sulla sua sorte eterna. L'onniscienza di Dio, chiaramente, già vede e lo decreta nella Sua "predestinazione", comunque, "assolutamente" relativa come evidenziata dall'analisi di cui sopra.
La stessa testimonianza cristiana ce lo certifica. Lo possiamo riscontrare in 2° Corinzi 2:15-16:
"Noi siamo infatti davanti a Dio il profumo di Cristo fra quelli che sono sulla via della salvezza e fra quelli che sono sulla via della perdizione; per questi, un odore di morte, che conduce a morte; per quelli, un odore di vita, che conduce a vita".

Romani9; 21 Il vasaio non è forse padrone dell'argilla per trarre dalla stessa pasta un vaso per uso nobile e un altro per uso ignobile? 22 Che c'è da contestare se Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza dei vasi d'ira preparati per la perdizione, 23 e ciò per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso dei vasi di misericordia che aveva già prima preparati per la gloria


2Timoteo 2:20 In una grande casa non ci sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche vasi di legno e di terra; e gli uni sono destinati a un uso nobile e gli altri a un uso ignobile. 21 Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona.



Notiamo che, è sempre Paolo che scrive.

2Corinzi 4:7
Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi.


E' davvero interessante notare che se alcuno purifica sè stesso uscendo moralmente da coloro che vivono nel peccato ( εκ) e separandosi da loro ( απο) col seguire il Signore, egli, con atto volontario di conversione sincera, di fede, di rinuncia al male, si colloca nella categoria dei cristiani genuini, diventa uno strumento adatto all'opera onorevole del regno di Dio, è santificato, ritirato dagli usi ordinari e consacrato ad uso santo, è utile al padrone della casa ch'è il Signor Gesù, capo supremo della Chiesa.

Se ci conserviamo puri ( dipende da noi) saremo vasi nobili, ma nel momento che siamo vasi nobili dobbiamo considerare che questo tesoro che ci rende nobili non è stato prodotto da noi, ma, sia riconosciuto a Dio il merito e la potenza di questo tesoro chiamata grazia, che ci spinge alla purezza.

Come può Dio fare di noi dei vasi nobili......?

Come possiamo noi essere vasi nobili....?

E' molto sottile....... ma approfondiamo questo messaggio........

A dopo.

Romani 1:18
L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; 19 poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; 20 infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, 21 perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato. 22 Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, 23 e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
24 Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; 25 essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.
26 Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; 27 similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.
28 Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; 29 ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; 30 calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31 insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati. 32 Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

Qui è ben descritta l'ira di Dio su uomini ribelli verso i quali Dio non ha decretato la loro fine, bensi abbandonati al loro desiderio di disubbidire a Dio.( non è Dio il colpevole del loro peccato, ma è la giustizia e la sua santità ad agire verso l'abbandono di gente ostinata)

Questa foto ritratto altro non è che dei vasi ignobili, vasi di ira preparati per la perdizione.


Riflettiamo ancora......

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Carissimo, lasciami assumere una "veste" scomoda nella discussione...giusto per non essere il tuo, un monologo.

Sino a qualche anno addietro, io ero responsabile per le malefatte dei miei figli, al momento, tu sei responsabile per le malefatte del tuo figlio, quindi, se allarghiamo la cosa, possiamo vedere come noi genitori e Dio genitore dei genitori, siamo responsabili dei nostri figli... quindi, se c'é una responsabilità a ritroso, dovrebbe valere pure per quanto attiene a Dio verso di noi... pertanto, se l'uomo risulta traviato, per quella responsabilità di prima, il genitore dovrebbe intervenire a ristabilire la giustezza delle cose, una strigliata, un rimprovero, ma un'azzione correttiva è d'obbligo se non si vuol essere ritenuti "complici" dei nostri figli...quindi, perché Dio si ritrae dall'usare la sua autorità per ricondurre nelle giusta via chi si è traviato?...Appare chiaro (?) che lo ha predestinato alla perdizione mentre altri (che riprende), li ha predestinati alla salvazione...

f.sco

Nella predestinazione l'onniscienza di Dio è assoluta, perché solo Lui conosce ciò che dovrà accadere.
L'autorità di Dio, comunque, si manifesta, e non potrebbe essere altrimenti, nel Suo Amore, nella Sua Pazienza, nella Sua Misericordia.
Lungi da Lui l'infierire o il decretare ciò che l'individuo non possa decidere per se stesso in piena libertà.
Infatti, grazie, soprattutto, alla Sua Misericordia, non siamo stati totalmente distrutti (confrontare residuo, piccolo gregge), è scritto nella Sua Parola. Non è venuto per distruggere, ma per salvare ciò che era perito.
Dio riprende tutti amorevolmente, indistintamente, non ha parzialità di sorta. Poi, valutando la facoltà del libero arbitrio, c'è chi decide in un modo, chi nell'altro.
Alla fine (è lapalissiano!), è sempre l'uomo a decidere in merito alla sua "predestinazione"...

Vi ringrazio davvero carissimi per il Vostro intervento, questo denota che è un argomento sentito da noi tutti, credo anche che abbiamo abbastanza consapevolezza che ci siamo inoltrati in un campo dai confini infiniti, quindi le nostre limitazioni sull'argomento sono abbastanza evidenti.

Grazie Nunziata, grazie Anna, grazie Ferdy, e grazie anche a te Francesco.

Francesco devo dirti che hai denunciato un aspetto particolare su un argomento già difficoltoso di suo.

A dopo

Giovanni 3:18

Chi crede in lui non sarà condannato, ma chi non crede già è condannato, perciocchè non ha creduto nel nome dell'unigenito Figliuol di Dio.

Con questo verso vorrei affrontare l'argomento sollevato da Francesco.
Questo verso in modo particolare da luce su come stanno realmente le cose.

Quando il messaggio della grazia raggiunge il cuore del peccatore ,la presa di conoscenza non è quella di trovarsi in una situazione neutra, ossia, di non essere ne condannato e ne perdonato, bensì, quello di trovarsi nello stato di perdizione in cui si vive, il messaggio della grazia offre l'opportunità unica per la salvezza, è il peccatore compunto nel cuore che accede al perdono dei propri peccati offerto da Dio in Cristo Gesù.

In realtà il verso sopra dice proprio questo, chi crede non sarà condannato, ma chi non crede in realtà rimane nella condizione in cui era prima di essere raggiunto dal messaggio della grazia, ovvero, condannato, in quanto non ha creduto nel Figlio di Dio, è ben descritto nella bibbia che tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio......, solo un Gesù c'è la possibilità di essere salvati.

Cosa dire degli uomini decaduti nel peccato..... Dio da meraviglioso padre, non solo ha dato una riprensione al traviamento delle sue creature senza avere nessun particolare successo( vedesi il suo accorato appello all'ubbidienza della legge), ma ha donato il suo unico Figlio alle sue immeritevoli creature le quali dovevano solo riconoscere di quale amore le ha riservato....ecco la giusta scelta di Dio nel ritirarsi da chi ostinato oltre non ubbidire alla legge, rifuita anche chi ha soddisfatto la legge per lui, morendo sulla croce......scusate se è poco direbbe qualche umano, è morto sulla croce l'unigenito Figlio.

Oggi Dio ha il diritto di fare le sue giuste scelte dopo che ha dato tutto di Se....?


In effetti i versi di Romani 9 citati nella discussione dicono proprio questo, Dio è giusto, qualsiasi scelta che fa, è conseguente al rifiuto del sacrificio di suo Figlio, i vasi di ira sono proprio quelle persone che ostinatamente rifiutano il Figlio,chi invece accetta il sacrificio del Figlio dell'Altissisimo è considerato vaso della misericordia.

Giovanni 3:36

Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna, ma chi non crede al Figliuolo, non vedrà la vita, ma l'ira di Dio dimora sopra lui.


Romani 2:5

Là dove tu, per la tua durezza, e cuore che non sa ravvedersi, ti ammassi a guisa di tesoro ira, nel giorno dell'ira, e della manifestazione del giusto giudicio di Dio.




Francesco noi siamo responsabili dei nostri figli se non interveniamo a correggerli,però altro non possiamo fare, Dio ha fatto molto di più, ha corretto noi facendo ricadere le nostre trasgressioni su Gesù, questa è la differenza....il verso di Romani dice proprio questo, chi siamo noi a dire a Dio di salvare chi è ostinato a rifiutare la salvezza offerta proprio tramite la morte di Gesù?

Francesco grazie per averci spinto a fare ulteriore riflessione.

Ma quale fortuna potrà mai esserci nel giorno dell'ira di Dio? Quando saremo davanti al Suo trono bianco chiamati in giudizio? Quel giorno Dio il giudizio di Dio sarà giusto. (Vediamo Apocalisse 20:11-15)
Riflettiamo su questo e non ci facciamo tesori in terra.
Mi piace molto quello che viene detto in Apocalisse perché quando saremo davanti al trono bianco di Dio,perché è scritto bianco?
Perché il giudizio del Signore è perfetto e puro come il colore bianco!
Ho cambiato un poco il tema della discussione, ma volevo far capire che tutti poi saremo giudicati e quindi non basta andare solo a Gesù per poter essere salvati ma continuare a camminare nella sua via!

Apocalisse 20:11-15
11 Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. 12 E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. 13 Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. 14 Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. 15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.