Ulteriore riflessione.......
Sono certo che trà la preconoscenza e la predestinazione, entrambi terminologie bibliche, ci sia una netta differenza, nulla ci deve far pensare che una annulli l'altra.
In Romani 8:29 leggiamo
Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli.
In questo verso li troviamo entrambi, ma seguono una disposizione ben precisa, prima viene usato un termine, poi l'altro, proprio per trasferire un chiaro concetto al lettore.
In fatti se lo stesso verso lo modifichiamo invertendo i termini esso assume un significato nullo, proviamo a farlo:
Romani 8:29 leggiamo
Perché quelli che ha predestinati , li ha pure preconosciuti a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli.
E' abbastanza chiaro il messaggio che vuole trasferire Paolo Apostolo, Dio nella sua infinita potenza agisce in modo ben ordinato, in fatti Dio preconosce per poi predestinare.
Alcuni che protendono verso una predestinazione assoluta annullano la prima azione.
Se Dio è colui che in modo assoluto programma ogni cosa dove la creatura subisce ogni sua decisione e questa viene definita sovranità di Dio, a cosa serve a Paolo scindere in due ben distinte azioni il suo operare?
Nel suo operare Dio sovrano decide chi diventa conforme all'immagine di suo figlio e chi no....?
E’ forse questo il messaggio che Paolo vuole trasferire?
Ancor peggio, Dio crea uomini alcuni con destino salvezza e altri condanna?
Se così fosse, a cosa serve il termine preconoscenza usato da Paolo.
Di seguito posto il pensiero dottrinale con il quale "non concordo" di chi propone la sovranità di Dio dal punto di vista di predestinazione assolutistica con logica umana:
Quando il solenne e benedetto soggetto della divina preordinazione è esposto, quando l’eterna scelta di Dio di alcuni per essere conformi all’immagine del Suo Figlio è messa in evidenza, il nemico manda qualcuno ad argomentare che l’elezione è basata sulla preconoscenza di Dio, e questa "preconoscenza" è interpretata significare che Dio previde che alcuni sarebbero stati più arrendevoli di altri, che essi avrebbero risposto più prontamente agli sforzi dello Spirito, e che perché Dio sapeva che avrebbero creduto di conseguenza li predestinò a salvezza. Ma una tale affermazione è radicalmente errata. Essa ripudia la verità della totale depravazione, perché afferma che c’è qualcosa di buono in qualche uomo. Porta via l’indipendenza di Dio, perché fa basare i Suoi decreti su ciò che Egli scopre nella creatura. Mette completamente le cose sottosopra, perché nel dire che Dio previde che certi peccatori avrebbero creduto in Cristo, e che a causa di ciò li predestinò a salvezza, è proprio la verità detta al contrario. La Scrittura afferma che Dio, nella Sua alta sovranità, scelse certi individui per essere recipienti dei Suoi favori distintivi (Atti 13:48), e quindi determinò di accordare loro il dono della fede. La falsa teologia fa della preconoscenza di Dio del nostro credere la causa della Sua elezione a salvezza, mentre l’elezione di Dio è la causa, e il nostro credere in Cristo ne è l’effetto.
A dopo