Ebrei 4:3
Perciocchè noi, che abbiam creduto, entriamo nel riposo (siccome egli disse: Talchè io giurai nell'ira mia: Se giammai entrano nel mio riposo); e questo disse benchè le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione del mondo.


Introduzione: Eb 4:1-13 questo è un brano che dovrebbe essere ripetutamente predicato ai credenti perché tratta della gloriosa promessa del riposo di Dio, ma contiene anche un ammonimento di cui tutti abbiamo disperatamente bisogno perché dobbiamo temere di perdere il riposo di Dio.

* 1. Ammonimento: temete di perdere il riposo di Dio Eb 4:1.

* 2. Prima ragione: il Vangelo del riposo è stato predicato Eb 4:2.

* 3. Seconda ragione: Dio ha giurato che gli infedeli non entreranno nel suo riposo Eb 4:3.

* 4. Terza ragione: esiste un riposo, ed è esistito fin dalla creazione Eb 4:3-10.

* 5. Quarta ragione: una persona può cadere nell’incredulità Eb 4:11-13.

1. Ammonimento; Riposo; Timore. Eb 4:1 L’ammonimento è diretto e incisivo: temete di perdere il riposo di Dio. Cosa è il riposo di Dio? Cosa è il riposo che ci viene offerto in Dio? Il significato del riposo del credente è spiegato dall’illustrazione dei versetti Eb 4:4-9. Il riposo non significa inattività perché dopo la creazione Dio non è rimasto inattivo, ma è stato molto attivo e ha amministrato l’universo, attuando la salvezza dell’uomo (cfr.) Gv 5:17 Ro 8:18. Di conseguenza, quando la Bibbia parla del riposo del credente non allude a una condizione o a una vita di inattività e non intende dire che il credente si rilasserà e farà ciò che vorrà. Inoltre, non significa neppure che non avrà doveri o responsabilità. Al contrario, il riposo del credente è una cosa molto più significativa e speranzosa perché offre all’uomo la speranza più gloriosa che si possa immaginare.

* 1. Esiste un riposo di appagamento e di compiacimento per la propria vita e per la propria opera, come il riposo di Dio dopo la creazione Eb 4:3-4. Dopo che ebbe creato il mondo in sei giorni, il settimo giorno Dio si riposò ma, come abbiamo detto, questo non significa che dopo la creazione Dio cessò ogni sua attività. Al contrario, dopo la creazione Dio ha sempre badato all’universo ed è stato molto impegnato per attuare la salvezza degli uomini. Di conseguenza, non si tratta di un riposo di inattività in cui non si fa nulla. Quando le Scritture dicono che dopo la creazione Dio si riposò, intendono dire che Dio fu compiaciuto e soddisfatto dell’opera della creazione. In altre parole, la creazione fu terminata e completata e Dio provò un senso di completezza e appagamento che colmò la sua anima. Dio godette di riposo e di pace grazie a ciò che aveva fatto, quindi il riposo del credente è un senso di completezza, appagamento e compiacimento per la propria vita e per la propria opera. Quando un credente crede e confida realmente in Dio, riceve il riposo di Dio, cioè un profondo senso di appagamento nella sua vita e nella sua opera.

Il riposo di un nuovo giorno, che sarà decisamente migliore di oggi perché porterà perfezione e vita eterna all’anima umana Eb 4:7-8. Si tratta del riposo della sicurezza, della certezza, della conoscenza, della speranza e della pace perfetta nel futuro. Tutte le schiavitù di questa vita saranno conquistate in Cristo, persino la morte, e oggi c’è la speranza della vita eterna e del Cielo, ossia di un riposo eterno e perfetto per il popolo di Dio.

Ap 14:13 Is 14:3

Il punto è che possiamo perdere il riposo di Dio ed esserne privi, come accadde a Israele. Di conseguenza, dobbiamo temere di perderlo. Il verbo temere significa che dovremmo avere attivamente paura e dovremmo preoccuparci di perdere il riposo di Dio. Si tratta di una questione fondamentale, una questione di vita eterna o di morte eterna.

Sul fatto che Dio stabilì che Canaan fosse il simbolico riposo per gli Ebrei che credevano, ed effettivamente coloro che credevano, quali Caleb e Giosuè, entrarono in Canaan; analogamente, quelli che ora credono, entreranno nel riposo di Dio.

Sul fatto che esiste certamente un altro riposo oltre a quello del settimo giorno istituito e osservato prima e dopo la caduta, e oltre il riposo simbolico in Canaan, di cui la maggior parte degli Ebrei non godettero a causa della loro mancanza di fede. Perciò il Salmista ha parlato di un altro giorno e di un altro riposo, da cui è evidente che c’è un Sabato ancor più spirituale ed eccellente, in serbo per il popolo di Dio, di quello nel quale Giosuè guidò gli Ebrei. Eb 4:6-9 Questo riposo è dovuto alla grazia di Dio ed è uno stato di benessere spirituale e santità, proprio grazie all’Evangelo. Questo, insomma, è il riposo con cui il Signore Gesù, il nostro Giosuè, fa sì che le anime stanche e le coscienze risvegliate si riposino e siano consolate. Questo riposo, poi, è glorioso, è l’eterno Sabato del Cielo, che porta la natura e la grazia alla loro perfezione, e in cui il popolo di Dio raggiungerà la méta della propria fede e l’oggetto dei propri desideri.

Tutto questo è ulteriormente provato grazie ai gloriosi precursori, che di fatto hanno preso possesso di un tale riposo-Dio e Cristo. Difatti è certo che Dio, dopo aver creato il mondo in sei giorni, entrò nel suo riposo. Ed è anche certo che Cristo, quando ebbe finito di compiere la nostra redenzione, entrò nel suo riposo. Ma questi non sono solo esempi, ma sono anche come caparre, che ci assicurano che i credenti entreranno nel loro riposo: Chi entra nel riposo di Lui si riposa anch’egli dalle opere proprie, come Dio si riposò dalle sue. Eb 4:10 Ogni vero credente, dunque, si riposa dalle sue opere di giustizia e dalle gravose opere della Legge, così come Dio e Cristo si sono riposati dalle opere della creazione e redenzione.

L’apostolo conferma, quindi, il misero stato di coloro che non credono; essi non entreranno nel suo riposo spirituale, rappresentato sulla terra dalla grazia di Dio e poi dalla gloria nell’aldilà. Questo è certo, così come è assolutamente affidabile la Parola e il giuramento di Dio. Com’è dunque certo che Dio entrò nel suo riposo, così è anche certo che i non credenti ostinati ne saranno esclusi. Com’è certo che gli Ebrei non credenti ne saranno esclusi. Com’è certo che gli Ebrei non credenti caddero morti nel deserto e non raggiunsero la Terra Promessa, così è certo che i non credenti saranno distrutti e non andranno mai in Cielo. Com’è certo che Giosué, il grande capitano degli Ebrei, non poté dar loro il possesso di Canaan a causa della loro mancanza di fede, nonostante il suo eminente valore e comportamento, così è certo che perfino Gesù stesso, Capitano della nostra salvezza, nonostante tutta la pienezza della grazia e della potenza che c’è in Lui, non darà, non può dare, ai non credenti ostinati il riposo spirituale ed eterno. Esso è riservato solo al vero popolo di Dio; gli altri, a causa del loro peccato, si abbandonano a un’eterna inquietudine.

Matteo 11:28
Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, ed io vi darò riposo.

ed io vi darò riposo.

Il verbo significa dar riposo togliendo il peso. Questo fa Cristo, prendendo sopra di se il nostro carico di peccati e di sollecitudini, se noi glielo rechiamo; e coloro che abitano in lui per la fede, godono della sua pace. Così l'autore dell'Epistola agli Ebrei per propria esperienza, dice: «Noi, che abbiam creduto, entriamo in quel riposo» Ebrei 4:3. Alla coscienza aggravata, Cristo promette riposo nel perdono; alla mente inquieta, nella verità; al cuore addolorato e sitibondo, nella provvidenza e nelle promesse di Dio; all'uomo oppresso dal dolore, nel pregustamento ora, e, fra breve, nel godimento del cielo.

Matteo 12:8
perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».


Marco 2:28
perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».


Luca 6:5
E diceva loro: «Il Figlio dell'uomo è signore del sabato».


Cosa possiamo dire se non che Gesù è il signore del riposo,non che egli pretenda il riposo sabatico del vecchio patto ma Egli (Gesù) accettato nel cuore è il riposo eterno.

Matteo 12:5

O non avete letto nella legge che ogni sabato i sacerdoti nel tempio violano il sabato e non ne sono colpevoli? 6 Ora io vi dico che c'è qui qualcosa di più grande del tempio. 7 Se sapeste che cosa significa: "Voglio misericordia e non sacrificio", non avreste condannato gli innocenti; 8 perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato».

Ma come direbbe qualcuno il riposo del sabato è un comandamento e non puo essere disatteso....

eppure i sacerdoti nel tempio lo violavano... allora non è come gli altri comandamenti, nessun'altro a deroga come questo , tutti gli altri indistintamente erano da rispettare anche dai sacerdoti nel tempio. Solo il comando del sabato poteva essere violato, perchè .... prima di continuare se desiderate potete dire anche la vostra.

Se il sabato deve essere celebrato come culto i sacerdoti , celebrandolo , non lo violano , ma danno gloria a Dio.

Quindi Gesù è Signore del Sabato.

Ben detto Sandro Gesù è il Signore del sabato, ma c'è di più... Egli è anche il tempio.

Mt 12:6 Or io vi dico che v’è qui qualcosa di più grande del tempio.


Qui c’è qualcuno più grande del Tempio.Mt 12:6 Se il servizio del Tempio giustifica quel che i sacerdoti facevano nel loro lavoro, tanto più il servizio reso a Cristo legittima i discepoli in quel che fecero nel servirlo. Gli Israeliti avevano una venerazione estrema per il Tempio: santificava l’oro e Stefano fu accusato di bestemmiare contro questo santo Luogo.At 6:13 Ma Cristo, in un campo di grano, era più grande del Tempio, poiché in lui non risiedeva simbolicamente la presenza di Dio, ma abitava corporalmente tutta la pienezza della Deità. Si noti, il modo in cui, qualsiasi cosa facciamo, se è fatta nel nome di Cristo e per lui, essa sarà benevolmente accettata da Dio,



Con ciò, Gesù affermava la sua divinità, ed accennava alla intenzione di abolire, colla sua venuta, quel rituale fastidioso. Se il servizio del Tempio non costituiva una infrazione del Sabato molto meno il servizio di Cristo.

LA PACE DELL’ANIMA

“Così dice il Signore: “Fermatevi sulle vie e guardate, domandate quali siano i sentieri antichi, dove sia la buona strada, e incamminatevi per essa; voi troverete riposo alle anime vostre! Ma quelli risposero “Non cammineremo per essa!” (Ge: 6:16)

Questo riposo dell’anima che annunciò Geremia a tutti coloro che si fossero tenuti sulle vie per guardare, e domandare quali erano i sentieri antichi, e dove era la buona strada per camminare con essa, questo riposo della coscienza e del cuore, Gesù è venuto a portarlo a chiunque accetta il Suo giogo e riceve i Suoi insegnamenti (Matteo 11:28-30 già citato da Stefano).
L’Evangelo ci insegna dunque che. Riguardo al riposo, come per tutte le altre cose, Gesù Cristo è e resta la Sola via da seguire, l’unica Verità da accettare, la sola Vita da Vivere (Giov. 14:6).
In conclusione, dall’insegnamento generale delle Sacre scritture deriva che il riposo è un’espressione della nostra comunione con il Creatore.
Non vi può essere riposo per l’uomo al di fuori di una relazione vivente e personale con Dio, e questa relazione non può stabilirsi che in Cristo, solo mediatore fra Dio e gli uomini (1^ Tim. 2:5)
Tutti gli sforzi compiuti dall’umanità con lo scopo di riscattare la terra dalla maledizione, tutto ciò che si compirà ancora per tentare di far scomparire gli effetti della caduta dell’uomo, le conseguenze del peccato, sono fin dal principio destinate a fallire.
Nella ricerca di un sempre migliore tenore di vita, e senza preoccuparsi dei pensieri di Dio al suo riguardo, l’uomo tenta di procurarsi del pensieri di Dio al suo riguardo, l’uomo tenta di procurarsi da se stesso il riposo.
Alcuni cercheranno di procurarsi il riposo e liberarsi dall’angoscia che li corrode prendendo un tranquillante, chiedendo a un sedativo la calma di cui hanno bisogno. Altri, sentendosi sovente a terra, ricorreranno a qualche altro farmaco appropriato, oppure all’alcool, alla droga che sembra l’eccitante che darà loro la frustata necessaria e li farà sembrare falsamente in forma:
La mancanza di riposo di cui soffre oggi la maggioranza degli uomini, è il sintomo di una malattia che non può essere trattata efficacemente né con dei prodotti chimici né con le riforme sociali.
Questa stanchezza che caratterizza la nostra generazione, è il segno del deterioramento e della SCOMPARSA DELLA FEDE.
E’ questa mancanza di fese che ci priva del riposo! E’ in nostro peccato, è la nostra incredulità! Infatti dice l’Apostolo “Noi che abbiamo creduto, entriamo nel riposo” (Ebrei 4:3). Allora come i primi discepoli diremo: “Signore aumentaci la fede” (Luca 17:5)
Non basta un’apparente vita religiosa occorre incamminarsi verso la strada che porta all’esaudimento che è rivelato nelle Scritture che ci insegnano che la fede viene da ciò che ascolta dalla Parola di Dio (Ro: 5:1)
Ora questa Parola rende testimonianza che Gesù Cristo è venuto nel mondo per portare il riposo, questo riposo che l’uomo non saprebbe trovare, né nell’osservanza rigorosa della legge di Mosè e della tradizione dei padri e neppure in una migliore santificazione della domenica.
Il riposo risiede in un ritorno all’ubbidienza del Cristo, in una fiducia illimitata nelle Sue promesse.
Allora abbiamo non solamente la pace con Dio, ma conosciamo la pace di Dio che guarda i nostri cuori e i nostri pensieri in Gesù Cristo, e che permette all’Iddio della Pace di vivere in noi e con noi (Fil: 4:7-9)

Salmi 95:11
Perciò giurai nella mia ira:
«Non entreranno nel mio riposo!»


Ebrei 3:11
così giurai nella mia ira:
"Non entreranno nel mio riposo!"»




Ebrei 4:3
Noi che abbiamo creduto, infatti, entriamo in quel riposo, come Dio ha detto:
«Così giurai nella mia ira:
"Non entreranno nel mio riposo!"»
E così disse, benché le sue opere fossero terminate fin dalla creazione del mondo.



Ebrei 4:5
e di nuovo nel medesimo passo:
«Non entreranno nel mio riposo!»


Una domanda..... ma di quale riposo si stà parlando?