Ogni moglie deve amare e curare il proprio marito: “I vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, sani nella fede, nell'amore, nella pazienza; anche le donne anziane abbiano un comportamento conforme a santità, non siano maldicenti né dedite a molto vino, siano maestre nel bene, per incoraggiare le giovani ad amare i mariti, ad amare i figli, a essere sagge, caste, diligenti nei lavori domestici, buone, sottomesse ai loro mariti, perché la parola di Dio non sia disprezzata” (Tito 2:2-5).
Una delle principali caratteristiche del vero amore è il desiderio di fare felice l’altro.
Ben pochi matrimoni finirebbero male, se dopo sposati si continuassero a praticare solo il 50 per cento delle attenzioni e delle gentilezze che contraddistinguono il periodo del fidanzamento. La soddisfazione del matrimonio richiede anche che i due continuino a sforzarsi di essere attraenti l’uno agli occhi dell’altro.
Prima del matrimonio si compie ogni sforzo per apparire sempre al meglio, per essere
attraenti sia fisicamente che intellettualmente, ma dopo il matrimonio avviene un crollo e si tende a diventare sciatti nell’abbigliamento e nella cura personale.
Talvolta si cade nell’obesità e nella mancanza d’igiene personale. Può sembrare strano, ma dopo il matrimonio si è portati a lasciare cadere proprio quelle cose che avevano contribuito a costruire il romanzo d’amore.
Nessun fidanzamento potrebbe sopravvivere se fosse condito dalle maniere rozze e dalla disattenzione, che diventano pratica comune nel matrimonio. I fidanzati non tollererebbero mai la mancanza di paroline dolci o una voce dal tono aspro e duro. E non pochi matrimoni andrebbero a rovina se mariti e mogli usassero quelle attenzioni e quella considerazione che si usa per gli amici o per gli estranei. Ogni moglie cristiana deve essere fedele prima a Dio poi al marito.