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Essere sposati con un non credente
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2Pietro 3:18
ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in sempiterno. Amen.
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ARGOMENTO: Essere sposati con un non credente

Essere sposati con un non credente 22/05/2013 22:28 #8520

Essere sposati con un non credente può essere una delle sfide più grandi nella vita di un Cristiano. Il matrimonio è un patto sacro che unisce due persone per renderle una sola carne (Matteo 19:5). Può essere molto difficile per un credente ed un non credente vivere in armonia in modo pacifico (2 Corinzi 6:14-15). Se uno dei due diventa un Cristiano dopo il matrimonio, le lotte interne che derivano dal vivere sotto due autorità diverse diventeranno ben presto apparenti.



Spesso i Cristiani in questa situazione cercano un modo per svincolarsi dal matrimonio, con la convinzione che è l’unico modo di glorificare Dio.

La Sua Parola tuttavia dice il contrario. E’ molto importante non solo essere contenti della nostra situazione, ma è anche cercare il modo di glorificare Dio nelle nostre circostanze difficili (1 Corinzi 7:17). La Bibbia parla in particolare a coloro che sono sposati a non credenti in 1 Corinzi 7:12-14: “Se un fratello ha una moglie non credente ed ella è contenta di abitar con lui, non la lasci; e la donna che ha un marito non credente, s'egli consente ad abitar con lei, non lasci il marito; perché il marito non credente è santificato nella moglie, e la moglie non credente è santificata nel marito credente.

Un Cristiano il cui coniuge non è credente deve pregare per avere la forza da Dio che gli permetta di professare Cristo e vivere alla luce della presenza di Dio (1 Giovanni 1:7). Va ricercata la potenza trasformatrice di Dio per cambiare il cuore e produrre il frutto dello Spirito (Galati 5:22-23).

Una moglie cristiana è obbligata ad avere un cuore sottomesso, anche verso il marito non credente (1 Pietro 3:1) e dovrà rimanere vicina a Dio e affidarsi alla Sua grazia per poterlo fare.
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Re: Essere sposati con un non credente 25/05/2013 12:45 #8546

SOTTOMISSIONE AL MARITO INCREDULO!!!!!!

Qualcuno potrebbe domandarsi: “Ma che succede se la decisione del marito porterà la famiglia
incontro al disastro? La moglie non è forse in dovere di intervenire quando c'è questo pericolo? Non
esiste qualche limite a questa sottomissione che la Bibbia insegna?” La Bibbia stessa risponde:
“Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come si conviene nel Signore” (Colossesi 3:18). Il rispetto e la sottomissione devono pertanto essere osservati dalla moglie cristiana anche quando il
marito non è convertito: “Anche voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti perché, se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati, senza parola, dalla condotta delle loro mogli, quando avranno considerato la vostra condotta casta e rispettosa” (1Pietro 3:1,2).

La Scrittura intende affermare che è giusto che la moglie sia soggetta al marito. Tuttavia implica anche che la sua ubbidienza deve essere “nel Signore”, vale a dire, non la deve condurre ad un comportamento evidentemente peccaminoso. Questo non significa, però, che sia legittimo per una moglie ribellarsi nel caso di una semplice differenza d’opinioni in qualcosa che riguarda la sua vita spirituale o dei figli.

È comunque importante distinguere tra la sottomissione e la servilità. Una moglie che vede suo marito prendere una decisione sbagliata o imprudente deve dirglielo, con tutto rispetto, ma con franchezza e sincerità. Il giudizio, la saggezza e il consiglio di una moglie affettuosa costituiscono uno dei beni più preziosi di cui un uomo possa disporre: lo salva da tanti stolti errori ed è privilegio e dovere di marito accogliere il suo parere.
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Re: Essere sposati con un non credente 25/05/2013 12:47 #8547

Una donna che sempre risponde sommessamente: “Fai come credi tu, caro”, che non
proferisce mai la sua opinione, anche quando vede la famiglia andare verso i guai, non è sottomessa,
ma stoltamente servile. Deve invece parlare francamente, sostenendo la sua tesi nel miglior modo possibile, col dovuto rispetto, senza nascondere i suoi dubbi: solo allora potrà lasciare a lui la decisione, confidando che Dio gli dia saggezza. La sottomissione non è questione soltanto di forme esteriori, ma soprattutto di un atteggiamento interiore. Una moglie può essere forte di carattere e decisa nel parlare e tuttavia sottomessa all'autorità del marito se nel suo intimo lo rispetta ed è perfettamente contenta che prenda lui la decisione finale. D'altro canto, una moglie che raramente apre bocca per esprimere un'idea e che non discute mai le decisioni del marito, ma acconsente anche a quelle più insensate, può nascondere dentro di se un profondo e scontroso sentimento di ribellione.

Prima o poi Dio la metterà in una situazione in cui questo esploderà apertamente e allora bisognerà porvi fine, perché a Dio interessa la condizione del cuore e non soltanto il comportamento esteriore. Nelle cose spirituali, soprattutto, un saggio marito darà il benvenuto al consiglio e al parere della moglie. Spesso le donne riescono ad afferrare le realtà spirituali in modo più diretto e intuitivo degli uomini.
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Re: Essere sposati con un non credente 25/05/2013 13:36 #8548

.

Scrive Stefano...

È comunque importante distinguere tra la sottomissione e la servilità. Una moglie che vede suo marito prendere una decisione sbagliata o imprudente deve dirglielo, con tutto rispetto, ma con franchezza e sincerità. Il giudizio, la saggezza e il consiglio di una moglie affettuosa costituiscono uno dei beni più preziosi di cui un uomo possa disporre: lo salva da tanti stolti errori ed è privilegio e dovere di marito accogliere il suo parere.

in gergo radiantistico radiaoamatoriale, direi "ti copio", condivido pienamente questo tuo pensiero...
mi pregio solo di aggiungere un piccolo ma importante particolare...
quando il marito o la moglie si trovano a dover "chiarire" alcune cose, E' BENE che il tutto si svolga lontano dalla percezione o dalla presenza dei figli. Io ( come sempre )parlo per me, posso testimoniare della frustrazione che provavo tutte le volte che cercavo di aggiustare una situazione e davanti ai miei figli ero costretto ( mi sentivo costretto) ad assumere una posizione molto rigida, non ce ne sarebbe stato bisogno, ma una volta che si intromette un adulto, sia pure la moglie oppure il marito quando è la moglie a dover impartire un dato correttivo, la cosa degenera, non è più una correzione verso i figli, ma diventa una correzione tra i genitori o gli adulti presenti che possonno essere i nonni gli zii i cognati oppure fratelli e sorelle.

l'ammodellamento cristiano e non solo tra soli adulti, non deve mai essere ostentato, sia se è da parte del marito verso la moglie che della moglie verso il marito...

se poi ci mettiamo pure che le scritture per certi versi "maschiliste", vogliono la moglie "sottomessa" ( non succube ) al marito, il quadro è completo... certo, alcune di voi donne mi direte,



" tu in questo caso sei il marito, potevi dire diversamente?"



"colpa" di Dio?
Scusate questa mia parentesi...


f.sco
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Ultima modifica: 25/05/2013 13:39 Da francotecnos.
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Re: Essere sposati con un non credente 27/05/2013 14:48 #8576

Un storia vera

La moglie di una personalità di spicco criticava pubblicamente, in un’intervista, suo marito;
stava avendo dei contrasti coniugali e si accingeva a divorziare. Poi un amico le testimoniò
dell’Evangelo e Gesù divenne il suo personale Salvatore. Dopo aver ricevuto il battesimo nello Spirito
Santo, il Signore la trasformò in modo tale che il suo unico desiderio era quello di testimoniare al
marito. Una sera, mentre leggeva la Bibbia, un verso sembrò colpirla in modo particolare: “Mogli,
siate soggette ai vostri mariti affinché se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla Parola, siano
guadagnati senza parola alla condotta delle loro mogli” (1Pietro 3:1).
“Siate soggette!” Prima della conversione, faceva fatica a stare vicino al proprio marito, ora Dio
le chiedeva di essere sottomessa!
Cominciò a pregare che il Signore l’aiutasse ad amare veramente suo marito. Aveva una
personalità forte, ma smise di combattere e di competere con lui ed abbandonò i suoi eccessi di
collera. Alla fine suo marito chiese che cosa le fosse successo; era sorpreso del suo
cambiamento. Guardando la sua vita, notava una vera e propria trasformazione. Presto trovò
anch’egli Cristo. Il loro matrimonio fu risanato, gli alcolici e i farmaci sparirono dalla loro vita. Anche i
figli furono liberati dagli stupefacenti e tutta la famiglia divenne testimone della potenza salvifica di
Cristo”. La sottomissione è assai più che una sola forma esteriore: è un atteggiamento interiore, un
cuore rivestito d'onore e di riverenza verso il marito.
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Re: Essere sposati con un non credente 27/05/2013 17:37 #8580

Altra storia


una donna è andata una volta a lamentarsi col suo pastore, che il marito era così irreligioso
che non era sicura di dover ancora coabitare con lui. Aveva provato e riprovato a convincerlo a
venire in chiesa, a permettere la preghiera familiare, a smetterla di bestemmiare, ma invano. Egli
parlava con sarcasmo delle sue attività spirituali e questo cominciava ad influenzare i figli. La moglie
si chiedeva persino se doveva continuare ad avere rapporti sessuali con lui a motivo della sua vita
blasfema.

Il pastore non solo la rassicurò che il rapporto matrimoniale non dipende dal fatto che il
marito sia cristiano (cfr. 1Corinzi 7:13), ma proseguì: “Ora, ho notato una cosa. Già due volte in
questa settimana suo marito le ha proposto di cenare al ristorante: le dava l'occasione dì allontanarsi
un po' dalla cucina e dai bambini, ma lei ha rifiutato, non è vero?”
“Sì, è vero - ammise la donna. - Ero tanto indaffarata, avevo degli impegni...”.
“Il problema non sta in suo marito, ma in lei che è una moglie ribelle, non riconosce l'autorità del
marito. Bisogna che lei vada a casa e gli chieda scusa; deve chiedergli perdono per essere stata una
moglie non sottomessa. La smetta di fargli prediche in materia di religione: lasci tutto questo a Dio.


Invece, gli prepari i suoi cibi preferiti e si dia da fare per essere una moglie che sia «soggetta al
marito in ogni cosa» (Efesini 5:24). Questo consiglio lasciò la moglie piuttosto sbalordita, ma
nondimeno lo accettò e lo mise in atto. Circa una settimana più tardi il marito passò dal pastore:
“Senta, lei ha parlato con mia moglie la settimana scorsa, non é vero?” esordì. “Sì...”
L'uomo sorrise, soddisfatto: “Mi piace quel che ha detto!” esclamò. Egli prese a frequentare il culto
della chiesa e finì col diventarne un diacono”. Quel che la moglie non era riuscita ad ottenere con
tutti i suoi sforzi, Dio lo fece quando cominciò a sottomettersi al marito.
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Re: Essere sposati con un non credente 27/05/2013 17:45 #8581

C.S. Lovett nell'utile opuscolo che ha scritto per aiutare le donne a saper dare una
testimonianza efficace ai mariti non credenti, chiama questo “il potere femminile”.


Egli osserva: “Il
comportamento gentile della moglie viene disprezzato, é vietato “predicare”, è impossibile usare la
forza, le discussioni non servono a nulla, è controproducente punzecchiare. Che fare?” Lovett
suggerisce quel che chiama “il sistema dello schiaccianoci”. Provate ad immaginare le due ganasce
di uno schiaccianoci che premono sul guscio. Vedete come i due bracci sono uniti dal perno per far
leva. Non é semplice? Considerate ora lo schiaccianoci divino. Anche questo ha due bracci: l'uno si
chiama LUCE, l'altro OPERE. Lo Spirito Santo unisce i due bracci per rendere possibile la pressione.


Mettete vostro marito in una situazione dove è possibile adoperare sia la luce che le opere e lo avrete
nello schiaccianoci spirituale. Per esempio, supponiamo che gli piaccia la pasta fatta in casa, ma che
gli avete sempre dato quella comperata perché costa meno fatica. Ora, invece, avete deciso di cedere
alla sua preferenza. Questo è un atto di sottomissione, un’OPERA, la quale però, costituisce soltanto
una ganascia dello schiaccianoci; per schiacciare la noce ce ne vogliono due. Perciò, portate la pasta
in tavola: egli esclamerà contento: “Ehi, oggi si mangia la pasta fatta in casa, tanto per cambiare!”
Ecco il momento per la LUCE, l'altra ganascia: “Ho chiesto al Signore di aiutarmi ad essere una
moglie più brava, caro, ed Egli mi ha suggerito questa maniera di farti contento. Così, grazie a Lui, da
ora in poi ti preparerò la pasta in casa quanto vorrai”.
“Ecco fatto! Ora splende la luce! Avete unito la PAROLA alle vostre OPERE. Potrete capire quale
messaggio gli comunicherà quel piatto di pasta ogni volta che lo gusterà. Questo è soltanto un
esempio. Vi sono centinaia di cose che una moglie può fare e dire, per applicare la pressione della
luce e delle opere con lo schiaccianoci divino. Il più bello è questo, che funziona! É un metodo che
onora Cristo, ed è lo Spirito Santo ad applicare la pressione. Entro poco tempo vostro marito si
troverà di fronte al Signore ovunque vada e farà presto a scoprire che tutta la gioia e la felicità della
sua famiglia è dovuta a Lui. Quanto a lungo un miscredente può resistere prima che si rompa il suo
guscio? Ogni guscio ha un limite di resistenza (Bruno Bettlhelm, Fathers shouldn’t mothers in this
Week Magazine, 20 Aprile 1958
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Re: Essere sposati con un non credente 28/05/2013 11:28 #8592

Sottomissione al marito non significa dover sopportare degli abusi.


Quando l'apostolo Paolo cercò di rendere ai lettori dell'epistola agli Efesini l'idea di quale
debba essere la giusta relazione fra moglie e marito, la paragonò a Cristo e alla Chiesa, cioè al
grande amore di Gesù. Egli chiese ai mariti di amare le proprie mogli come Cristo ama la Chiesa. È
stabilito nella Parola di Dio che il marito è il capo della moglie e che ella deve sottomettersi. Questo
tipo di relazione, però, qualche volta raggiunge degli eccessi. Perciò si può arrivare a pensare che se
la moglie in qualche modo non è totalmente sottomessa al marito, questi è autorizzato a punirla. La
questione diventa problematica quando il marito, con una disposizione naturale alla violenza, usa la
forza fisica per raggiungere i suoi scopi. Il risultato è una moglie vittima della violenza e, in molti casi,
anche i figli subiscono le stesse conseguenze. Molti mariti addossano la colpa di questi loro sfoghi
violenti all'atteggiamento ribelle o negligente delle mogli riguardo ai loro doveri. Ma deve una moglie
sottomettersi alla violenza?
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Re: Essere sposati con un non credente 28/05/2013 11:32 #8593

La Parola di Dio dichiara.........

La violenza e l'ira umana non sono giuste. Nel libro di Malachia il Signore dichiara le
proprie ragioni contro secoli di disubbidienza: “Eppure dite: «Perché?» Perché il Signore è testimone
fra te e la moglie della tua giovinezza, verso la quale agisci slealmente, sebbene essa sia la tua
compagna, la moglie alla quale sei legato da un patto. Ma, direte voi, non ce n'è uno che fece così? E
tuttavia, lo spirito rimase in lui. Ma perché quell'uno lo fece? Perché cercava la discendenza
promessagli da Dio. Badate dunque al vostro spirito e nessuno agisca slealmente verso la moglie
della sua giovinezza” (Malachia 2:14,15). La violenza verso la moglie non è una cosa nuova. Nei
Proverbi spesso la Parola di Dio esprime disapprovazione per le persone iraconde e violente:
 Proverbi 10:11: “La bocca del giusto è una fonte di vita, ma la bocca degli empi nasconde
violenza”.
 Proverbi 11:17: “L'uomo buono fa del bene a sé stesso, ma il crudele tortura la sua propria
carne”.
 Proverbi 27:4: “L'ira è crudele e la collera impetuosa; ma chi può resistere alla gelosia?”
 Proverbi 29:22: “L'uomo collerico fa nascere contese, e l'uomo furioso commette molte
trasgressioni”.
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Re: Essere sposati con un non credente 30/05/2013 16:37 #8611

Dio non approva alcun tipo di violenza, ma in special modo è contrario a quella verso la moglie
e i bambini, perché questi, invece, dovrebbero essere oggetto di cura e protezione da parte dell'uomo.

Da dove viene allora l'idea che un uomo debba fondare la propria autorità in casa sulla forza fisica? O che egli non è un uomo se non è capace di puntare i piedi e imporsi violentemente?


Queste idee possono sorgere in base ad un'erronea interpretazione dei passi scritturali sulla sottomissione, come quel verso che istruisce i genitori e in particolare modo il marito, a non risparmiare la verga nel disciplinare i propri figli. La verga, però, produce un dolore utile all'educazione e non serve a rompere le ossa o a provocare ematomi ed escoriazioni di diverso grado.

Molti di coloro che abusano della propria autorità giungono spesso a distruggere invece di correggere.

Recenti studi hanno rifiutato la premessa che il comportamento delle mogli o dei bambini
spinga l'uomo alla violenza, per debellare la ribellione. Le vittime, nei casi più disparati, sono individui impauriti, timidi e docili, sui quali l'uomo si avventa con violenza e impunità.

Gli operatori sociali dei centri di assistenza familiare affermano che la violenza verso le mogli non viene esercitata soltanto da persone che si ubriacano, come sarebbe logico pensare, ma spesso si tratta di persone sobrie, animate da una violenza interiore.

Un'altra domanda è: “Se una donna reagisce a questa violenza può porle fine?” La risposta è: “Quelli che reagiscono dopo uno o due di questi episodi di
solito rompono il loro rapporto e nessuno si rivolge mai ai nostri centri.

Quelli che invece reagiscono dopo molti di questi abusi ottengono come risultato un aumento degli atti di violenza”.

Le vittime di numerosi abusi hanno bisogno di un aiuto esterno per cambiare la loro situazione. Che cosa possono fare la comunità e le vittime stesse? Nel libro dei Proverbi leggiamo: “Chi odia parla con dissimulazione; ma, dentro, medita l'inganno; quando parla con voce graziosa, non fidarti, perché ha sette abominazioni nel cuore. Il suo odio si nasconde sotto la finzione, ma la sua malvagità si rivelerà nell'assemblea” (Proverbi 26:24-26).
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