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IL FIDANZAMENTO CRISTIANO
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2Pietro 3:18
ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in sempiterno. Amen.
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ARGOMENTO: IL FIDANZAMENTO CRISTIANO

IL FIDANZAMENTO CRISTIANO 25/09/2012 15:26 #5630

IL FIDANZAMENTO CRISTIANO
(Genesi 24:4)

Il fidanzamento:
Secondo il dizionario Zingarelli il termine significa promessa reciproca di matrimonio:
Un'altra definizione è: "periodo di tempo compreso tra la promessa di matrimonio e le nozze".
Un'altra definizione ancora, del fidanzamento è "cerimonia relativa a tale promessa".
La definizione "cerimonia relativa a tale promessa" è basata sulle tradizioni e costumi del nostro
paese.

In Italia si usava celebrare una cerimonia particolare per ufficializzare il fidanzamento dei figli.
ll fidanzamento non è il matrimonio ma è una promessa di matrimonio, promessa fatta prima in
maniera privata e poi pubblicamente.
Fidanzamento etimologicamente deriva dalla parola fede, fiducia:
Ciò significa che le persone ripongono la loro fiducia nella promessa fatta l'un l'altro, promettendo
di tenere fede alla all'impegno.
Fidanzamento vuoi dire anche dare sicurezza:
La promessa di fidanzamento implica, infatti, il rassicurare il partner che lui sarà suo marito e lei
sua moglie.

Anticamente si usava avere un registro di fidanzamento:
Aveva tale importanza che era reso ufficiale con la trascrizione su registri tenuti presso le chiese ed
i comuni.

Il fidanzamento sotto l'aspetto Biblico:
La scelta della giovane veniva fatta dalla famiglia e soprattutto dal padre. Genesi 38:6
In Genesi 24 Abramo manda il suo servo per scegliere la moglie ad Isacco. Genesi 24:1-4
In qualche occasione la scelta veniva fatta dalla madre:
Agar scelse una donna egiziana per moglie a suo figlio Ismaele. Genesi 21:21
Il figlio o la figlia qualche volta erano consultati e chiamati a dare la toro preferenza, ma della
questione si occupava il padre: Genesi 24:57-58
Il giovane se ne poteva occupare solo in circostanze straordinarie. Genesi 29:18
Non si consultava sempre la giovane, prevaleva la volontà del padre e del figlio maggiore della
famiglia. Genesi 24:50-51

Un persona, chiamata l'amico dello sposo, faceva da intermediario fra le parti dando all'evento una
veste ufficiale e legale: "L'amico dello Sposo", fu citata da Gesù: Giovanni 3:29
L'impegno non era privato, ma era un impegno ufficiale di fronte al popolo ed alla famiglia.
Che fosse un impegno serio viene evidenziato dal fatto che il fidanzato era esentato dal servizio
militare fino ad un anno dopo il matrimonio. Deuteronomio 20:7; 24:5
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Ultima modifica: 25/09/2012 15:26 Da stefano .

Re: IL FIDANZAMENTO CRISTIANO 25/09/2012 21:38 #5634

Riguardo ai rapporti prematrimoniali la Bibbia parla un linguaggio chiaro. Un uomo lascia suo padre e sua madre per andare a vivere con sua moglie; i due diventano allora «uno», una unità psicosomatica (Gn 2,24). Quando due persone stanno insieme, praticano l'essere «una carne unica». Il rapporto sessuale congiunge due persone, facendone dei congiunti, una coppia. L'atto sessuale è compartecipazione matrimoniale. Gesù riprende la parola della Genesi e aggiunge: «Essi non sono più due, ma una sola carne. Quel che quindi Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi» (Mt 19,5s). In Es 22,16 il rapporto sessuale con una ragazza non fidanzata era considerato come «seduzione»; il seduttore doveva pagare la sua dote e sposarla. Se la ragazza era «fidanzata» nel senso ebraico, l'atto sessuale era considerato adulterio e le conseguenze erano molto più gravi. Lo sposo conosceva sessualmente la sposa solo dopo le nozze.
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Re: IL FIDANZAMENTO CRISTIANO 25/09/2012 21:42 #5635

Purtroppo molti considerano l'amicizia come una specie di anticamera al matrimonio e si comportano come coniugi. Ma l'amicizia ha il compito di conoscersi reciprocamente e di imparare a esprimere fiducia, premura e sensibilità verso gli altri. Ha il senso di scoprire cose comuni, realizzare obiettivi comuni. L’amicizia può certamente anche portare al fidanzamento e al matrimonio. Ma nessuno ha qui un diritto sull'altro; alcuni ragazzi, sotto la pressione dell’ambiente, accendono in fretta la miccia per paura di rimanere indietro rispetto agli altri e, in tal modo, si rovinano il futuro a causa di esperienze sessuali sbagliate e premature.

I giovani devono conoscere, in modo disinteressato, una serie di amici dell'altro genere per poter poi scegliere il proprio partner per la vita, che Dio ha previsto per loro. Il primo migliore che capita non è il meglio.
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Re: IL FIDANZAMENTO CRISTIANO 26/09/2012 09:54 #5638

Il matrimonio cristiano per risultare davvero benedetto e santo, deve essere il risultato di un processo che ha visto due giovani ricercare cpon onestà e con serietà la volotà del Signore, manifestando il desiderio di essere sottoposti ad essa e di non manipolarla davanti agli altri., a seconda dei propri desideri.
Un matrimonio per essere santo dev’essere preparato santamente. Tenendo presente quest’obiettivo, mi permetto di dire “Il matrimonio è la conseguenza della chiamata e del dono particolare del Signore: non pè quindi una scelta obbligata (1^ Corinzi 7:7-9).
E’ì certamente vero che la condizione più naturale e più normale per un uomo e per una donna è di essere sposati (Non è bene che l’uomo sia sono . Ge. 2:28).
Tuttavia è bene ricordsare che ogni giovane credente, prima ancora di scegliere il futuro marito o la furuta moglie, è chiamato da dal Signore a compiere una scelta di partenza: quella fra il celibato ed il matrimonio.
Imporre per forza una rinuncia al matrimonio significa, come bel sappiamo, violentare una persona e costringela ad una vita turbata ed infelice.
Ma lo stesso tipo di vioilenza la compiono quei padri e quelle madri che vogliono vedere i loro figli sposati a tutti i costi, specialmente se si tratta di femmine.
In realtà il Signore chiama i genitori a desiderare per i loro figli una vita serena, felice, santa, perché vissutra nel piano di Dio e non sempre la strada che porta alla felicità passa attraverso il matrimonio.
Quindi è un grave errore ritenere il matrimonio come una scelta obbligata per la vita.
Non ci si sposa perchpè tutti si sposano o perché vogliamo renderci indipendenti dai genitori o perché vogliamo evitare le paure di vivere soli.
Ci si deve sposare solo quando siamo convinti di averne ricevuto il carisma da Dio e, con esso, la capacità di amare (non solo fisicamente) la capacità di aiutare, la capacità di rinunciare, la capacità di sopportare e: per i giovani la capacità di essere guidu responsabili e per le giovani la capacità di essere sottomesse.
Nel contesto di 1^ Corinzi 7 è interessante notare che la preoccupazione principale rivelata dallo Spirito Santo attraverso l’apostolo Paolo, non è quella di vedere tutti sposati né, come qualcuno ha pensato, di vedere tutti i credenti celibi o nubili, ma è piuttosto quello d’invitarli a compiere una scelta che, o nel celibato o nel matrimonio, rispetti il dono di Dio,
Lo onori e, quindi, risulti in benedizione per la loro vita
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Re: IL FIDANZAMENTO CRISTIANO 26/09/2012 10:51 #5639

Ottimo intervento Gianfranco, in ogni caso un fidanzamento eseguito alla luce della parola di Dio, è sicuramente un matrimonio benedetto.
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Re: IL FIDANZAMENTO CRISTIANO 26/09/2012 12:24 #5643

LA VERGINITA’ NASCHILE E FEMMINILE: IL CONCETTO BIBLICO DI FORNICAZIONE

Prlare di verginità maschile o femminile, alcune volte viene spontaneo rifarsi alla mancanza di rapporti prematrimoniali tra i fidanzati. Anche se questo è vero, il problema investe il credente indipendentemente dalla sua posizione di fidanzato, ma lo investe invece come figlio di Dio.
Per una corretta analisi. 1^ Co 6:9 – 7:2; Ef 5:3; 1^Te 4:3; At 15:20; Ge 2:24)

Davanti alla licenza sfrenata che caratterizza oggi le relazioni sessuali fra i giovani, qualcuno potrebbe invocare con nostalgia i costumi meno licenziosi del passato. Sarebbe anche questo un grave errore. Infatti la storia del costume ci ricorda che, se in passato vi è stato una maggiore considerazione verso la verginità, si è sempre trattato di una considerazione a senso unico, rivolta cioè a tenere in grande onore la verginità femminile (e, di conseguenza, in disonore le ragazze che la perdevano) e a sminuire invece il valore della verginità naschile, spesso addirittura disonorando i ragazzi che si ostinavamo a non perderla
Davanti a queste osservazioni occorre puntualizzare subito che la Parola di Dio:

- vieta e condanna nell’ambito del concetto di fornicazione qualsiasi relazione sessuale vissuta prima del vincolo matrimoniale (quindi condanna la perdita di della verginità al di fuori del matrimonio);
- non fa mai alcuna distinzione fra fornicazione maschile o felmminile, perciò hanno uguale valore;
Davanti a queste due puntualizzazioni ci rendiamo conto che anche le nostre pèassate tradizioni sociali per se “meno peggio” erano ben lontane dall’insegnamento biblico che appare, come sempre, l’unico degli di essere ascoltato anche in queto caso
La volontà del Signore, come espressa nella Parola di Dio, esige la verginità come condizione sessuale del giovane che della giovane non ancora sposati. Infatti LA FORNICAZIONE, è chiaramente condannata dalla Bibbia (vds. I rif. Biblici all’inizio)
Vorrei aggiungere che il senso del messaggio cristiano ci fa comprendere che la verginità del corpo dev’essere il risultato di una scelta di ubbidienza alla Parola di Dio e, quindi della verginità morale ed affettiva.
Infatti LA CASTITA’, non è solamente “astensione da qualsiasi forma di attività sessuale”, ma è soprattutto “astensione da atteggiamenti e pensieri che vi abbiano in qualche modo attinenza”
E tra questi atteggiamenti possiamo includere il vestire in modo vistoso e provocante, leggere libri o vedere films e spettacoli a sfondo erotico o pornografico e, anche, l’ECCEDERE NELLA LIBERTA’ DI EFFUSIONI E DI CAREZZE DURANTE IL FIDANZAMENTO.
Il pericolo viene durante il FIDANZAMENTO, quando, ERRONEAMENTE si possa anticipare il rapporto sessuale rispetto al giorno delle nozze “In fondo, si dice, che male c’è?”
Ma di questo è già stato parlato sopra
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Re: IL FIDANZAMENTO CRISTIANO 26/09/2012 14:44 #5650

Per chi è fidanzato e desidera sposarsi:

! Quali sono le vere motivazioni che vi spingono a sposarvi?. Caso vi aspettate dal futuro coniuge?

2 Secondo voi, quali sono le caratteristiche di un matrimonio felice?

3 Quanto conta per voi il bene della persona che amate? Sarete pronti a rinunciare ad un vostro desiderio per favorirla?

4 La persona che vorreste sposare manifesta un FERMO carattere CRISTIANO? Ama il Signore e desidera onorarlo,
obbedendo alla Sua Parola? Esprime rispetto e premura nei vostri confronti?
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Ultima modifica: 26/09/2012 17:34 Da GIANFRANCO.
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Re: IL FIDANZAMENTO CRISTIANO 27/09/2012 00:01 #5657

Ciao Gianfranco, ho letto il testo che hai inserito, dato che a tale termine, hai dato un risalto, riporto una definizione libera, cosí da non contrastare sul pensiero di nessuno, anche se mi meraviglia l'uso esclusivo di materiale biblico.

Fornicazione
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Il termine fornicazione deriva dal tardo latino fornicāre derivato a sua volta da fornix, "sotterraneo a volta, sede di prostitute, bordello", usato dalle traduzioni della Bibbia in latino per tradurre il termine greco porneia (immoralità sessuale). Nel senso più ristretto fornicare significa avere un rapporto sessuale volontario fra persone non sposate tra loro. Questa pratica è o è stata ritenuta illegale da vari sistemi giuridici, ed altresì condannata da alcune religioni.
Fornicazione nella Bibbia [modifica]

Nel suddetto senso, i "fornicatori" (pornoi) si distinguono dagli adulteri (moichoi), come in 1 Corinzi 6:9,10 "Non sapete che gl'ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v'illudete; né fornicatori, né idolatri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriachi, né oltraggiatori, né rapinatori erediteranno il regno di Dio".
In senso lato porneia significa un rapporto sessuale con una persona sposata che non sia il proprio partner. In questo significato si usa indifferentemente insieme a moicheia, come in Matteo 5:32 dove Cristo dice: "Chiunque manda via sua moglie, salvo che per motivo di fornicazione(concubinato), (la espone all' adulterio(anche se la donna è libera di restare fedele al marito)) fa diventare adultera e chiunque sposa colei che è (ripudiata) mandata via commette adulterio". Lo stesso uso di porneia nel senso di "adulterio" (moichatai) si trova in Matteo 19:9 "Ma io vi dico che chiunque manda via sua moglie, quando non sia per motivo di fornicazione, e ne sposa un'altra, commette adulterio".
Nel senso più vasto, porneia denota l'immoralità in generale, od ogni tipo di trasgressione a quanto Iddio stabilisce essere un rapporto sessuale legittimo. In 1 Corinzi 5:1 "Si ode addirittura affermare che vi è tra di voi fornicazione; e tale immoralità, che non si trova neppure fra i pagani; al punto che uno di voi si tiene la moglie di suo padre!", porneia è tradotto con "immoralità" (Cfr. anche 1 Corinzi 5:11 "...ma quel che vi ho scritto è di non mischiarvi con chi, chiamandosi fratello, sia un fornicatore, un avaro, un idolatra, un oltraggiatore, un ubriacone, un ladro; con quelli non dovete neppure mangiare".
Il plurale fornicazioni (dia tas porneias) lo si traduce meglio con "tentazioni all'immoralità" (1 Corinzi 7:2 "...ma, per evitare le fornicazioni, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito".
Il Vangelo di Matteo, a differenza degli altri due sinottici, fa menzione di una clausola, la cosiddetta eccezione della pornèia, riportando le seguenti parole del Signore:" Chi ripudia la propria moglie, se non nel caso di impudicizia, e sposa un'altra, commette adulterio; e se sposa una donna ripudiata, commette adulterio" (Mt 19,9). Questa clausola sembra introdurre, a prima vista, un'eccezione alla regola dell'indissolubilità matrimoniale sopra enunciata.
A questo riguardo, bisogna notare che nei passi paralleli del Nuovo Testamento, che trattano la stessa materia (Mc 10,2-12; Lc 16,18 e 1Cor 7,10-11), non si fa cenno a tale eccezione. La Chiesa orientale e le Comunità protestanti, prendendo il termine "impudicizia" nel senso di adulterio, intesero l'inciso come un vero caso di divorzio. La tradizione della Chiesa occidentale, invece, è stata costante nell'escludere tale eccezione. Studi recenti sull'antico diritto matrimoniale giudaico hanno fornito elementi per una soddisfacente soluzione del dibattuto problema esegetico: nella impudicizia (gr. pornèia), che è cosa diversa dall'adulterio (gr. moichèia) è da ravvisare con tutta probabilità il termine zenût ebraico, (che nel greco biblico neo-testamentario viene tradotto con la parola porneia) , col quale si indica un matrimonio contratto tra parenti e proibito dalla legge mosaica (Lv 18); così Gesù verrebbe ad escludere dalla legge della indissolubilità quelle unioni illegali ed incestuose, non "legate da Dio". Anche nel Concilio apostolico di Gerusalemme (49/50 d.C.), a conclusione del dibattito sulla validità della legge mosaica, viene raccomandato ai cristiani provenienti dal paganesimo di osservare l'astinenza dalle carni immolate agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia (pornèia), cioè dai matrimoni contratti fra parenti, cose a cui i giudeo-cristiani tenevano in modo particolare (cf At 15,29). Ciò spiega anche perché la famosa clausola si trovi soltanto nel Vangelo giudaizzante di Matteo. Gesu' conosceva bene la differenza. Ha usato in Matteo la parola fornicazione (porneia) ed in 1 Corinzi 5,1 indicando legami illegittimi cioè veri e propri concubinati. In ebrei 13,4 Paolo fa la distinzione tra fornicatori ed adulteri, quindi gli autori del vangelo sapevano bene il significato da attribuire ai diversi contesti. In Atti 15,29 si prova che includendo la fornicazione nell'ordine di astenersi dalle carni sacrificate agli idoli, dalle carni soffocate e dal sangue, si sta riferendo alle leggi giudaiche da continuare ad osservare. E per fornicazione s'intendeva proprio evitare il concubinato, e vari tipi di relazione tra cui l'abbandonare il proprio marito per un soldato romano ricco ad esempio (cosa diffusa al tempo degli ebrei), gli incesti e cose simili. Per l'adulterio c'era la lapidazione. Nella bibbia interlineare in matteo 19,9 è usato il termine porneia, ovvero impudicizia, fornicazione; in Giovanni 8,4 è indicato il termine adulterio (moicheia) riguardo alla donna colta in flagrante adulterio. Quindi il Signore avrebbe dovuto usare il termine adulterio, moicheia e non porneia, ma al di là di questo è noto che il vangelo di matteo è giudaizzante e rivolto ai neoconvertiti, vedere il contesto è importante. Ricordo che il vangelo secondo matteo parla agli ebrei ed è per questo che dà solo la possibilità al marito di mandare via la moglie che se colpevole veniva lapidata, quindi non aveva nessun libello di ripudio (divorzio). Il divorzio veniva dato alla donna non colpevole di adulterio (perché mandata via per qualsiasi motivo secondo la scuola di Hillel), affinché potesse essere sposa di un altro. Questa è un'altra prova che il vangelo di Matteo è scritto rivolgendosi agli ebrei in via di conversione. Brani biblici sulla fornicazione. Giuda 1:7 Proprio come Sodoma e Gomorra e le città vicine, che come loro si erano abbandonate alla fornicazione e si erano date a perversioni sessuali contro natura, sono state poste davanti come esempio, subendo la pena di un fuoco eterno.(fornicazione anche qui si evidenzia come unioni illegittime, contronatura, perversione, questo il senso della clausola di Matteo, che intendeva nel caso specifico incesti anche). Galati 5:19 Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione impurità, dissolutezza (qui si fa la distinzione tra fornicazione ed adulterio, sottolineando quindi che sono due cose diverse). Diverse le traduzioni bibliche.
Nuova Riveduta: Galati 5,19 Ora le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza
C.E.I.:
Galati 5,19 Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio
Nuova Diodati:
Galati 5,19 Ora le opere della carne sono manifeste e sono: adulterio, fornicazione, impurità, dissolutezza
Riveduta:
Galati 5,19 Or le opere della carne sono manifeste, e sono: fornicazione, impurità, dissolutezza
Diodati:
Galati 5,19 Ora, manifeste son le opere della carne, che sono: adulterio, fornicazione, immondizia, dissoluzione.
Nell'antico testamento la fornicazione è intesa come prostituzione spirituale, cioè invocare altri dèi, abominio per il Signore, designando così un rapporto "perverso" ma non paragonabile all'adulterio. Il fornicatore è idolàtra perché segue altri dèi o idoli (qualunque cosa che mette al primo posto nella propria vita che non sia il Signore)
Numeri 15:39 "Sarà una frangia alla quale guarderete per ricordarvi di tutti i comandamenti dell' Eterno e metterli in pratica, e per non seguire invece il vostro cuore e i vostri occhi che vi portano alla fornicazione". Numeri 25:1 Mentre Israele si trovava a Scittim, il popolo cominciò a darsi alla fornicazione con le figlie di Moab (qui per fornicazione s'intende rivolgersi ad altri dèi).
Mentre altri peccati devono essere vinti da ciò che la Bibbia chiama "crocifissione spirituale della carne" (Galati 5:24 "Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri"), il peccato dell'immoralità (porneia) è uno da cui il cristiano deve fuggire per mantenersi puro (1 Corinzi 6:18 "Fuggite la fornicazione. Ogni altro peccato che l'uomo commetta, è fuori del corpo; ma il fornicatore pecca contro il proprio corpo").
Dato che il rapporto di Dio con il Suo popolo è equiparato ad un matrimonio (Cfr. Efesini 5:23-27) nella Bibbia tutte le forme di apostasia sono definite come adulterio, e questo è molto pertinente, perché i culti pagani erano di solito connessi con l'immoralità (Osea 6:10; Geremia 3:2,9; Apocalisse 2:21).
Manuale dei confessori [modifica]

Secondo un manuale dei confessori, scritto nel 1885 da Jean Baptiste Bouvier (vescovo di Le Mans),[1] specificatamente dedicato alle violazioni del sesto comandamento la fornicazione è definita come "l'accoppiamento, mutuamente acconsentito, fra un uomo libero e una donna libera che non sia vergine " ed è distinguibile in tre specie, elencate in ordine crescente di gravità: fornicazione semplice (praticata transitoriamente con una o più donne), concubinato e prostituzione la più grave fra tutte e tre.
Note [modifica]

^ Jean Baptiste Bouvier, Venere ed Imene al tribunale della penitenza: manuale dei confessori, Roma, (1885) (Online nel Progetto Gutenberg)
Categorie: Concetti religiosiBibbiaSessualità e religione
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Re: IL FIDANZAMENTO CRISTIANO 27/09/2012 00:20 #5658

Infatti LA CASTITA’, non è solamente “astensione da qualsiasi forma di attività sessuale”, ma è soprattutto “astensione da atteggiamenti e pensieri che vi abbiano in qualche modo attinenza”
E tra questi atteggiamenti possiamo includere il vestire in modo vistoso e provocante, leggere libri o vedere films e spettacoli a sfondo erotico o pornografico e, anche, l’ECCEDERE NELLA LIBERTA’ DI EFFUSIONI E DI CAREZZE DURANTE IL FIDANZAMENTO.
Il pericolo viene durante il FIDANZAMENTO, quando, ERRONEAMENTE si possa anticipare il rapporto sessuale rispetto al giorno delle nozze “In fondo, si dice, che male c’è?”

Riguardo al termine castitá, devo dire che il tuo pensiero purtroppo crea una condizione di confusione ("l'eccedere", fino a che punto mi posso spingere?)
Su questo argomento, molti teologi sono incappati in inciampi, non vogliamo dettare noi le regole, ma possiamo certo prendere consigli.
Approfondisci l'argomento, se vuoi, io credo che anche wikipedia puó essere un supporto neutrale.
Ciao, scusami per l'appunto Giuseppe.
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Ringraziano per il messaggio: francotecnos

Re: IL FIDANZAMENTO CRISTIANO 27/09/2012 13:21 #5661

Nei post sopra è stato citato quanto riporto:

Riguardo al termine castitá, devo dire che il tuo pensiero purtroppo crea una condizione di confusione ("l'eccedere", fino a che punto mi posso spingere?)


Io personalmente sono particolarmente convinto che un credente che ama Dio più di ogni altra cosa, non cerca la linea del fin dove ci si può spingere senza peccare, ma sapendo che potrebbe peccare il suo discorso diventa un altro, quanto devo stare lontano da certi atteggiamenti senza rischiare minimamente di offendere il volere del mio Signore.

Cèra una volta un re che doveva portare la sua famiglia nella sua residenza estiva in alta montagna, davanti a questa necessità chiama tutti i suoi cocchieri, e li interroga su come intendono fare questo viaggio, visto che il percorso era una stradina senza protezioni laterali e tutta in salita.

Il primo per accaparrarsi il viaggio dice la re… mio signore con la mia carrozza e con i miei cavalli addestrati posso viaggiare in tutta sicurezza fino a bordo della strada verso destra, senza che la sua famiglia rischi nulla.


Il secondo non fa da meno, dice…. mio signore ho una carrozza cosi affidabile e dei cavalli poderosi che potrei fare tutto il viaggio in velocità passando sul bordo della strada senza alcuna paura per i suoi, anzi possono godersi il panorama.


L’ultimo cocchiere sfiduciato dice…. mio signore io ho una carrozza normale con cavalli normali, ma sapendo che porto la sua famiglia i suoi bambini non mi azzarderò affatto a viaggiare verso il bordo della strada dove c’e’ il precipizio, anzi in tutto il percorso starò più possibile verso il bordo sinistro della strada e con calma porterò la sua famiglia in cima.


E’ inutile dirvi che il re scelse il più prudente.

Questo vale anche per noi, la grazia di Dio ci spinge sempre verso il lato sicuro della strada e l’attitudine è la prudenza………
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