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ARGOMENTO: Seme nella roccia

Seme nella roccia 08/03/2014 21:12 #10327

« Ed un’altra cadde in un suolo roccioso ove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; ma quando il sole si levò, fu riarsa; e perché non aveva radice, si seccò ».

Mr 4:5,6




Troviamo quindi, prima di tutto, una BREVE BIOGRAFIA DI CERTE PERSONE CHE SI PROFESSANO RELIGIOSE.

Leggiamola attentamente. Prima di tutto, notiamo che udirono la Parola: E parimenti quelli che ricevono la semenza in luoghi rocciosi sono coloro che, quando hanno udito la Parola, la ricevono subito con allegrezza. Mr 4:16

Sono persone che hanno goduto del gran privilegio di udire la Parola di Dio. Hanno udito il vero Evangelo e non delle falsità ritualistiche o delle congetture filosofiche. Era la vera Parola di Dio. Il seminatore gettava una buona semenza, e non seminava zizzania. Come sono beati quelli che frequentano un culto dove si predica il vero e proprio Evangelo! Dio si compiaccia di moltiplicare ovunque questi ministeri e le persone che li amano! Come possiamo aspettarci di essere salvati se non udiamo l’Evangelo salvifico? Se ascoltiamo soltanto opinioni, nozioni, filosofie e superstizioni al posto della vera e propria Parola di Dio, non possiamo aspettarci la salvezza. Lo Spirito Santo non salva tramite menzogne. Se invece udiamo la verità così com’è contenuta in Cristo, possiamo sperare che egli la renda efficace per la nostra conversione.

Ricordiamo poi che non basta ascoltare. Quelli che sono soltanto uditori Gm 1:22 non entreranno in Cielo. La Parola va anche messa in pratica. Queste persone erano ottimi ascoltatori, eccellenti, perché non si limitarono ad ascoltare, ma ricevettero la Parola, anche se non nel suo potere divino o con la sua efficacia soprannaturale.

In altre parole, non si misero a cavillare, ma acconsentirono e la riconobbero come verità divina. La Parola, essendo stata ricevuta nel loro cuore, cominciò a produrre degli effetti. In un certo senso, erano rimasti colpiti. Se il Sermone trattava dell’ira di Dio contro il peccato, si sentivano allarmati. Se parlava dell’amore di Dio in Cristo Gesù, ne erano incoraggiati. Non rimanevano sempre a occhi asciutti, impassibili e imperturbabili come i banchi su cui sedevano.

Si sentivano toccati nelle emozioni e nei sentimenti. Percepivano l’effetto della Parola che li induceva a cambiare, in molti sensi, la propria vita.

Andavano a casa a ripulire le camere che avevano accumulato sporcizia. Pulivano il di fuori del calice e del piatto e si curavano che i sepolcri, pur rimanendo pieni di ossa di morti, fossero ben imbiancati di fuori per non sgomentare i passanti. Mt 23:25,27 La Parola udita li aveva migliorati e riformati esteriormente, e così finora l’avevano ricevuta.

Leggiamo poi che ricevevano la Parola subito, senza domande, dubbi o conflitti interiori. Il predicatore diceva: « Questa è la Parola di Dio » e si accontentavano di credere, pur non sapendo perché. Mentre altri si chiedevano con che autorità desse quel messaggio e poi, anche dopo averne riconosciuto l’autorità, continuavano ad affrontare mille difficoltà, questi altri si risparmiavano tanti problemi non pensandoci affatto.

Era la religione dei loro genitori e quindi ci credevano automaticamente. Inghiottivano la pillola ad occhi chiusi, senza pensare se fosse la verità di Dio o la menzogna di Satana. Non cercavano di masticare la dottrina, ma la ingoiavano tutta intera. Gli stessi ministri non potevano desiderare un materiale più duttile.

Questi ascoltatori arrivavano al Salvatore senza problemi, senza essere trattenuti dalla consapevolezza del peccato, senza essere atterriti dalla coscienza, senza paura di non far parte del popolo di Dio, senza mettere alla prova il proprio animo per vedere se possedessero o meno un vero pentimento e una fede accettevole. Si gettavano nella religione come ci si può tuffare in acqua, di colpo. Dicevano: « Certamente è la cosa giusta, e l’accettiamo ». Infatti, in un certo senso l’avevano accettata.

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Re: Seme nella roccia 09/03/2014 20:55 #10332

L’effetto immediato della Parola ricevuta fu una grande gioia, che molti considerano un segno sicuro di una vera conversione.

Credetemi, è un segno molto dubbio. È vero che uno dei grandi effetti dell’Evangelo nel cuore è quello di portare una grande gioia e pace mediante la fede, ma ci sono molti generi di gioia e molti generi di pace.

C’è un tipo di gioia che non deriva dalla grazia, ma dalla semplice natura emotiva e c’è una pace generata dalle illusioni e non dallo Spirito di Dio. Dobbiamo stare attenti a non ritenerci salvi solo perché siamo "così felici." Il ricco che andò all’inferno era felicissimo, mentre ogni giorno godeva splendidamente. Lu 16:19 Anche il proprietario terriero che decise di demolire i suoi granai per fabbricarne dei più vasti, osservò i suoi averi con gran gioia. Lu 12:17 Il figliuol prodigo era felice mentre dissipò la sua sostanza, vivendo dissolutamente. Lu 15:13 Si trattava però di una gioia ben diversa da quella elencata tra i frutti dello Spirito.

I personaggi del nostro testo guardavano soltanto il lato gioioso della religione. « Io guardo mia madre », dice l’ascoltatore che ha un terreno roccioso nel cuore, « una credente così felice. Nei momenti difficili, l’ho vista sostenuta dallo Spirito di Dio. Quando sono morti dei cari, è rimasta calma e serena. Voglio trovare Cristo per essere felice come lei ». Queste persone pensano alla gioia del perdono divino, che è vera, ma non riflettono su nient’altro.

Com’è stupendo essere perdonati, essere figli di Dio, graditi a Dio in colui che è l’amato! Ef 1:6 Com’è meraviglioso essere annoverati tra i suoi santi, accedere alla Cena del Signore ed essere stimati nella Chiesa! Non sono tutti motivi di gioia? E poi, alla fine, andare in Cielo, morire trionfanti ed essere trasportati dove si trova Cristo tra la sua gloria! Che pensieri lieti! Chi può metterlo in dubbio? Queste persone però pensavano soltanto a quello, senza ricordarsi che prima di arrivare in Cielo ci sono delle tentazioni che devono essere combattute e debellate, delle prove da subire, spesso molto dure, che possiamo superare soltanto con l’aiuto di Dio.

Qualche mano destra dev’essere mozzata e qualche occhio destro dev’essere cavato. Mt 5:29,30 Ci sono spese da calcolare Lu 14:28 e considerazioni da fare, per determinare se il futuro ripagherà le fatiche presenti.

Alcuni giovani entusiasti sono certi di prendere possesso di Canaan, ma non pensano alle difficoltà del tragitto. Come animi docili, si mettono in viaggio per la Città Celeste senza tenere conto della Palude dello Scoraggiamento e quindi, dopo il primo assaggio di fanghiglia, sono pronti a tornare indietro e a lasciare che a quel bel paese possa arrivare chi ci tiene tanto.

Per quanto li riguarda, finché possono mantenersi sani e salvi, si accontentano di lasciare che il futuro vada come vada. Queste persone, dunque, ricevettero subito la Parola con allegrezza. Che gran speranza lasciarono probabilmente al seminatore! Vedete come possono ingannarsi i ministri di Dio, quando basta predicare e gli altri sono disposti ad ascoltare e a ricevere subito l’Evangelo, senza fare difficoltà o discussioni! Quando vedi che lo ricevono con gioia e non c’è bisogno di risollevarli e di rispondere a tanti dubbi e a tante ansietà con mille promesse tratte dalla Parola di Dio: non è forse un’opera stupenda e appagante per il seminatore? Purtroppo, però, non si possono giudicare i frutti dai germogli. Non è tutto oro quello che luccica e non da ogni uovo nasce un pulcino.

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Re: Seme nella roccia 10/03/2014 23:32 #10342

Leggiamo poi che queste persone fecero un rapido progresso. Spuntarono subito, perché non avevano un terreno profondo.

La loro rapida crescita era dovuta alla superficialità del terreno. Avevano udito l’Evangelo, lo avevano ricevuto, immediatamente certi di essere salvi e quindi, pieni di gioia e di entusiasmo, si affrettarono a professare la loro fede.

Non si soffermarono a considerare se potessero mettere in pratica quella professione di fede, né cercarono la grazia necessaria per non correre prima di essere chiamati. Si fecero avanti come se una scintilla fosse caduta in un mucchio di polvere esplosiva. Professarono la propria fede e la settimana successiva insegnavano già nella scuola domenicale.

Erano così certi di essere sul sentiero giusto che guardavano con fastidio quei pellegrini che non avanzavano altrettanto rapidamente. Quando sentivano parlare di credenti preoccupati della loro condizione spirituale, dicevano: « Che assurdità! E che motivo ci sarebbe »? Se vedevano un credente ben istruito nelle verità del Signore che esaminava con ansia la propria coscienza, dicevano: « Oh, non devi guardarti dentro. Non fare dell’introspezione ». Avevano ricevuto un Evangelo con una sola facciata, che li soddisfaceva, mentre si sentivano dispensati dall’opera dello Spirito di Dio nell’anima e da quella santa gelosia per il proprio animo che è uno dei migliori frutti della spiritualità sincera.

Si sarebbero tirati dietro la Chiesa, spingendo da parte il mondo e allontanando perfino quel ministero che, a loro detta, era stato il mezzo della loro conversione. Nel giro di una settimana, da issopo che spunta dalla muraglia, si trasformavano in cedri del Libano ( Apocalisse 4:33).

Valevano quanto un popolo e con loro sarebbe morta la sapienza. Gb 12:2 Che grandi opere si potevano fare insieme a loro, non vi pare? Eppure, pian piano capiremo e impareremo che ogni ramo che mette delle foglie non dà necessariamente dei frutti. Secondo la parabola, a suo tempo furono messi alla prova. Il seme aveva germogliato e il sole, alto nel cielo, cominciò a seccarlo. Nessuno arriva in Cielo senza essere messo alla prova per strada.

Chiedi chi sono quelle persone vestite di bianco che stanno di fronte al trono di Dio e da dove sono venute, e avrai come risposta: Essi son quelli che vengono dalla gran tribolazione, e hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. Ap 7:13,14 Ogni grammo d’oro nel Tempio di Dio è stato purificato dal fuoco. Una fede non provata non è fede vera e una grazia non provata non è grazia. Dio metterà alla prova il suo popolo per distinguere ciò ch’è prezioso da ciò ch’è vile. Gr 15:19.
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Re: Seme nella roccia 11/03/2014 22:35 #10354

Secondo la spiegazione di Gesù, quella prova venne in forma di persecuzione.
Ah, quanti di noi hanno ricevuto alla Parola di Dio con allegrezza, ma, se si trovassimo legati al rogo, rinnegheremmo la fede cristiana? Perché sarebbe troppo rovente!

Noi non temiamo più quelle forme di persecuzione, ma ce ne sono altre che chi si limita a professare la fede senza viverla non potrebbe sopportare. Un sogghigno beffardo, un commento contro il Cristianesimo da parte di una persona che si è sempre rispettata, uno sguardo di disprezzo da parte di qualcuno più ricco, le parole crudeli di un padre, l’opposizione di un marito, l’abbandono di qualche compagno di gioventù che doveva essere un amico per la pelle … queste cose, pur non essendo assolutamente comparabili al rogo o alla prigione, sono sufficienti a sopraffare chi fa una fievole professione di fede.

Lo offendono, facendo sì che volti le spalle alla religione che aveva accettato con tanta rapidità. In molti casi, per mantenersi saldi ai propri principi si deve subire qualche grande perdita finanziaria e queste persone non possono permetterselo. Se Cristo si potesse avere a meno prezzo, bene, ma perdere tutti i tesori dell’Egitto! No, non è possibile. Rinnegano quindi quel Cristo che prima definivano tutto in tutti. 1Co 15:28 Per altre persone, non si tratta nemmeno di una prova, ma di un’afflizione inviata dalla Provvidenza.

Ricordo con dolore una coppia che si era unita a questa chiesa. È vero, come dissero, che dal momento in cui fecero una professione di fede iniziarono ad avere dei guai. Alla fine, rinunciarono alla consolazione a motivo dell’afflizione, concludendo che non potevano far parte del popolo di Dio, altrimenti Dio non li avrebbe messi alla prova così duramente, una conclusione del tutto contraria agli insegnamenti delle Scritture.

Molti sono disposti ad accettare Cristo se lui gli dà un buffetto sulla guancia, ma non se li colpisce con la verga. Seguono il Signore finché è generoso, ma non possono credere in un Dio che sottrae. Possono benedirlo finché li arricchisce, ma non conoscono la fede di Giobbe che disse: L’Eterno ha dato, l’Eterno ha tolto; sia benedetto il nome dell’Eterno. Gb 1:21
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Ultima modifica: 11/03/2014 22:35 Da stefano .
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Re: Seme nella roccia 13/03/2014 21:39 #10362

Questi ascoltatori dal terreno roccioso vivono in superficie senza mai approfondire niente. Dato che la roccia non era mai stata spezzata, il terreno non era abbastanza profondo per essere arato.

In molte persone che professano una conversione non esiste un vero senso del peccato. « Certo, siamo peccatori », dicono. « Oh, sì, sì, naturalmente, siamo tutti peccatori ». Sentire veramente cosa significa essere peccatore è una storia diversa.

Sentirsi schiacciati a terra dalla consapevolezza di aver violato la legge tre volte santa di Dio è qualcosa che nessuno ha mai provato.

E Gesù Cristo … sì, è un Salvatore e dicono di considerarlo tale, ma non hanno mai cercato di capire che cosa significa essere salvi, che pene ha sofferto, perché ha dovuto soffrire e qual’era la colpa tremenda che lo ha costretto a fare un simile sacrificio.

Anzi, non ci hanno mai nemmeno pensato e non intendono farlo. Le api entrano nei fiori per estrarne il nettare, ma le farfalle vi si posano solo per un momento, svolazzando come veri emblemi di questi frivoli pretendenti alla grazia.

I superficiali che professano di essere Cristiani non sembrano conoscere la peste del proprio cuore. Credono che ci sia qualcosa che non vada, ma non sanno che il loro cuore è ingannevole più d’ogni altra cosa, e insanabilmente maligno. Gr 17:9 Di conseguenza, anche se ammettono la necessità della grazia divina, non sanno quanto ne hanno bisogno.

Ammettono che Cristo disse il vero quando insegnò: Senza di me non potete far nulla, Gv 15:5 ma non ne hanno una conoscenza concreta.

Non conoscono quegli errori e quelle delusioni interiori che conducono a comprendere la propria nullità. Rimangono alla superficie, senza mai andare in profondità.

Anche quando hanno professato la religione cristiana non hanno soppesato la verità, né hanno esaminato le Scritture per vedere se le cose stavano così. At 17:11 Sono stati Calvinisti perché il predicatore era Calvinista, ma sarebbero stati anche Arminiani se il predicatore fosse stato Arminiano.

Infatti, sarebbero stati qualunque cosa. Non hanno mai giudicato, soppesato o considerato personalmente le cose. Accettando la verità così com’è insegnata da Cristo, non hanno mai calcolato le difficoltà di una vita religiosa. Non hanno mai pensato che avrebbero dovuto lottare contro il peccato su due fronti: esternamente e interiormente. Non hanno mai considerato quel potente trio contro il quale avrebbero dovuto combattere tutta la vita: il mondo, la carne e il diavolo. Hanno preso i dolci, lasciando le erbe amare. Sono sempre stati e rimangono volubili. Non riescono a riflettere e non possono persuadersi a farlo. È un gran male..........il seme nel terreno roccioso ha vita corta.
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Re: Seme nella roccia 23/03/2014 22:16 #10398

Il seme caduto sul terreno roccioso non mancò di germogliare. In superficie c’era già una piantina, ma non aveva radici. Se si potessero vedere quelle persone che professano la propria fede mentre sono a casa loro, si scoprirebbe che non pregano.

È un avvertimento per tutti in questa congregazione, se qualcuno qui trascura la preghiera segreta. Non si prega in privato, non si legge privatamente la Parola di Dio, non si studia per trovarne l’essenza e il nettare, non si viene in contatto con Cristo, non si ha una segreta comunione dell’anima con il Dio vivente … È un presagio di morte! Queste persone frequentavano tutti gli incontri pubblici, insistevano sull’importanza dei comitati, erano le prime a offrirsi se servivano dei cantori o dei predicatori, ma avevano abbandonato la preghiera segreta, la vita segreta con Dio, l’esame di coscienza e lo scrutinio dei reni per vedere se fossero sulla giusta via. Prendevano per scontato che dovevano essere nel giusto perché avevano una qualche fede, e consideravano una mancanza di fede e un’opera di Satana qualunque dubbio potesse sorgere riguardo alla loro salvezza. Si avvolgevano quindi nelle loro illusioni.

Pensavano di essere il popolo di Dio perché professavano di esserlo, senza cercare il frutto che deve necessariamente nascere da ogni ramo della vera vite.
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