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ARGOMENTO: DAVIDE LIVINGSTONE

DAVIDE LIVINGSTONE 07/12/2013 21:36 #9839

Davide Livingstone, un giovane operaio scozzese in una fabbrica di cotone, si sforzava di lavorare sempre con attenzione ma non sempre questo gli riusciva. Spesso si distraeva nel ricordare quello che aveva studiato e che più l'appassionava:la geografia! Egli amava molto leggere libri che gli parlassero di luoghi lontani:Africa! Asia! America del Sud! Sognare questi paesi era per lui una gioia indescrivibile:si divertiva delle ore esaminando delle carte geografiche. Ma il suo cuore batteva più forte se vedeva sul disegno di qualche isola la parola "INESPLORATA". Gli sarebbe piaciuto raggiungere quei posti lontani ed abbandonati! Ma avrebbe potuto lui, Davide Livingstone, visitare questi nuovi mondi? Avrebbe potuto poi portare alla luce le meraviglie da essi contenute?
Ma si; Perché no? Non aveva Iddio stesso comandato:"Andate per tutto il mondo e predicate l'Evangelo ad ogni creatura?"
(Marco 16:15). Non bisognava ubbidire? Iddio aveva anche promesso:"Io sono con voi tutti i giorni" (Matteo 28:20).
In compagnia di Gesù cosa c'era da temere?
Da ragazzo Davide Livingstone aveva ricevuto Gesù come suo Salvatore personale e aveva affidato a Lui la sua vita. Come l'apostolo Paolo, Davide viveva per Cristo. Egli cercava di far conoscere ad amici e parenti Cristo, l'unico Salvatore!
Così Davide che aveva letto la narrazione delle imprese dell'avventuroso dottor Roberto Moffat, decise di andargli a fare visita. Questi era fra i missionari più coraggiosi che avevano visitato l'Africa, e con il semplice racconto dell'Evangelo aveva fatto sì che il selvaggio capo Africaner si piegasse in ginocchio per chiedere perdono a Dio.
Quante cose Davide imparò da questo vecchio servo di Dio!
"Continua ad andare sempre avanti" gli consigliò il missionario. "Prosegui sempre verso i territori del nord che sono ancora inesplorati".
Questo programma era proprio quello che faceva battere il cuore di Davide. Il suo sogno di attraversare il mondo dove non c'era stato ancora un uomo bianco, dove la Parola di Dio non era ancora predicata, stava per realizzarsi! (continua)
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Ultima modifica: 07/12/2013 21:40 Da ferdy.
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Re: DAVIDE LIVINGSTONE 11/12/2013 21:18 #9854

Davide si mise al lavoro! Si, era deciso! Non c'era tempo da perdere; c'era tanto da fare! Egli sapeva che un missionario in una giungla deve saper badare a sé stesso e poter soccorrere anche gli altri. Decise anche di studiare delle nuove lingue, perché in quel grande continente, tre volte più grande dell'Europa si parlavano tante lingue strane! Era anche necessario studiare a fondo la geografia, prendendo nota di ogni aspetto delle montagne, dei fiumi, delle grandi conche, di tutto! Non c'era da eliminare il minimo particolare. Egli si preparava come un soldato chiamato a combattere.
Dopo molto studio e tanti sforzi, arrivò il giorno della partenza. Il giovane missionario s'imbarcò su una nave diretta a Città del Capo, nel Sud Africa. Era un lungo e noioso viaggio per i marinai, ma non per Davide: per lui era una lunga serie di avventure piacevoli. Una delle tante gioie che ebbe fu la possibilità concessagli dal capitano di predicare l'Evangelo ogni domenica ai marinai, che lo seguivano con molto interesse. (continua)
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Ultima modifica: 13/12/2013 18:59 Da ferdy.
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Re: DAVIDE LIVINGSTONE 13/12/2013 18:58 #9864

Dopo molti giorni di viaggio, finalmente avvistarono l'Africa! Sbarcato a Città del Capo, Davide trascorse un mese con altri missionari ed ebbe da loro tante informazioni utili. Era grato ad essi per la possibilità che gli davano di imparare dalle loro esperienze quello che gli sarebbe stato utile nel futuro.
Poi si imbarcò di nuovo, questa volta per la baia di Algoa. Da lì doveva proseguire per terra lungo più di 1500 chilometri accompagnato solo da negri. La destinazione era Kuruman. E Livingstone in poco tempo riuscì ad acquistare la simpatia degli indigeni insegnando loro come guarire le ferite, e aiutandoli a costruire meglio le loro capanne e coltivare i loro terreni per avere raccolti più abbondanti.
Un giorno sentì che il capo del villaggio aveva chiamato uno degli stregoni perché questi esercitasse la sua potenza magica e procurasse la pioggia in modo che il raccolto non venisse perduto per la siccità. Mentre il capo con i suoi consiglieri stava attento a seguire tutti gli strani movimenti dello stregone, Livingstone si presentò e gridò:"Anche io posso fare venire la pioggia!" E così dicendo, prese una vanga, cominciò a scavare dei solchi profondi, collegandoli con il fiume che era a poca distanza. Gli indigeni ben presto cominciarono a ridere gioiosamente: con rami affilati anche loro cominciarono a scavare. Dopo questa esperienza essi furono sempre pronti ad ascoltare la Parola di Dio dal loro eroe.
Davide Livingstone spesso percorse a piedi decine e decine di chilometri per raggiungere uno dei villaggi nascosti nei boschi. Una volta fece 200 chilometri per portare l'Evangelo ad un capo tribù chiamato Sechele. Costui ascoltò la Parola attentamente, poi con molta solennità domandò:"Se è vero che tutti quelli che muoiono senza perdono sono perduti per sempre, perché non siete venuti prima d'ora? Tutti i miei antenati morirono senza sapere questo". Livingstone non poteva rispondere del peccato degli altri. Pregò che Dio lo aiutasse a sapere come guidare Sechele a Gesù.
Iddio rispose a questa preghiera in modo meraviglioso! L'unica figlia di Sechele si ammalò gravemente. Iddio guidò Livingstone che la curava, fino alla sua guarigione. Questo atto non solamente aprì il cuore di Sechele ad accettare Gesù, ma diede a Livingstone la libertà di predicare l'Evangelo a tutta quella tribù. (continua)
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Ultima modifica: 13/12/2013 18:59 Da ferdy.
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Re: DAVIDE LIVINGSTONE 16/12/2013 17:05 #9874

Era naturale che trovandosi nel regno degli animali, prima o dopo Livingstone dovesse incontrarsi con il re degli animali. Era una continua lotta difendere i suoi animali domestici dagli attacchi dei leoni; e una volta gli costò quasi la vita.
Gli indigeni avevano circondato tre leoni. Le bestie feroci erano accovacciate su una piccola collina coperta di alberi. Mentre un indigeno avanzava, i leoni si precipitarono verso di lui. Due leoni riuscirono a spezzare la catena umana che li circondava e trovarono rifugio nella lontana pianura. Livingstone però riuscì a tirare un colpo al terzo leone e tutti gli indigeni gridarono:"E' colpito! E' colpito!". Ma mentre egli si preparava a tirare un altro colpo, la bestia ferita piombò sopra Livingstone, schiacciandolo fin quasi ad ucciderlo. Ma all'improvviso, il leone fu distratto dalla fuga di un indigeno e lasciò Livingstone per avventarsi sul negro. Ma mentre inseguiva l'indigeno, il colpo ricevuto prima produsse il suo effetto facendolo cadere fulminato.
Due anni dopo il suo arrivo in Africa, Davide Livingstone ricevette il permesso di addentrarsi nel cuore dell'Africa. Egli era già penetrato in parti della giungla dove nessun altro bianco era stato, ma desiderava sempre avanzare verso quelle tribù che erano del tutto sconosciute.
Livingstone penetrò in una zona isolata chiamata Mabotsa, e portò con sé la sua giovane sposa, Maria Moffat, figlia del missionario Moffat che l'aveva consigliato nei giorni passati. Insieme avevano fatto grandi sforzi per diffondere l'Evangelo fra quella gente negra, ma egli vide la necessità di proseguire più avanti, nella fitta giungla. Egli aveva sentito gl'indigeni raccontare di altre tribù nascoste in luoghi lontani, dove dicevano che si trovasse un grande lago misterioso, pieno di "fumo rumoroso". Era tempo ormai di trovare anche questa tribù. Era pronto ad intraprendere un altro viaggio esplorativo. Il sogno del giovane scozzese cominciava a realizzarsi!
Quando incontrava difficoltà e sofferenze che andavano al di là della resistenza umana, Iddio preparava sempre per lui una via di uscita. Molte volte le guide, o per paura o per ottenere più danaro lo lasciavano solo nella giungla. Spesso si trovava in posti deserti dove non c'era neppure una goccia d'acqua, e non poche furono le volte che il giovane cadde gravemente ammalato. Un uomo meno forte nella fede sarebbe ritornato indietro, ma non Davide Livingstone.
Un giorno avvenne un episodio che poteva compromettere tutta l'opera già svolta. Mentre impartiva degli ordini ad un gruppo di operai, questi cominciarono a schernirlo ridendo. Capì che doveva impartire loro una lezione da ricordare a lungo; così afferrando il suo fucile, si fece avanti, mostrandosi più feroce di loro. Da quel momento in poi, non lo tormentarono più, anzi, lo seguirono con molto rispetto. (continua)
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Ultima modifica: 16/12/2013 17:07 Da ferdy.
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Re: DAVIDE LIVINGSTONE 16/12/2013 17:14 #9875

Livingstone non poteva dimenticare la narrazione degli indigeni che gli parlavano di un posto misterioso con "fumo rumoroso". Cosa poteva indicare? Forse un vulcano. Ma come poteva del fumo produrre un grande rumore? Il missionario sapeva solo che questo non doveva restare a lungo un mistero!
Fu organizzata una carovana che per dieci giorni avanzò nella foresta. Finalmente udirono da lontano uno strano mormorio che aumentava sempre più ad ogni passo. E poi...d'un tratto apparve assordante il "FUMO RUMOROSO"!
Grandi colonne di vapore salivano dalla giungla. Gli indigeni si affrettarono per osservare e ben presto si trovarono sull'orlo di un luogo scosceso; non sarebbero mai stati in grado di descrivere lo spettacolo che videro. il 14 novembre 1855, Davide Livingstone, l'esploratore di Dio, aveva scoperto una delle più grandi meraviglie del mondo, quelle ch'egli chiamò "Le cascate di Vittoria".
Le cascate di Vittoria, il segreto dell'Africa, nascoste nella giungla per migliaia di anni, erano lì, davanti ai suoi occhi estasiati. Per misurare le cascate fu necessario mettersi in una canoa e galleggiare pericolosamente sull'orlo di esse; scoprì che le cascate erano alte circa 120 metri e le colonne di vapore che ne salivano più di 1000. Questo era il "fumo rumoroso" il cui rombo si udiva a una distanza di più di 15 chilometri. Dopo tanta fatica, egli rimase incantato per alcuni giorni ad ammirare tutta quella bellezza del creato.
Nel 1864 Livingstone lasciò l'Africa per tornare a Londra dove fu ricevuto ed acclamato come un eroe dai suoi connazionali.Tutti avevano sentito parlare delle sue imprese gloriose, ma il missionario rimase stupito, perché egli aveva fatto ogni cosa per la gloria del Signore Gesù Cristo. Livingstone fu invitato a parlare anche alla Reale Società Geografica di Londra e non perse l'occasione di dare a Gesù tutta la gloria del suo successo, perché era Gesù Cristo che l'aveva guidato e sostenuto in ogni momento. A tutti parlava dell'Africa e del grande bisogno che lì c'era della Parola di Dio. Livingstone aveva grande nostalgia del popolo negro: egli sapeva quanto avessero bisogno di lui, e appena finiti i numerosi preparativi, partì di nuovo per l'oscuro e misterioso continente. Questa volta portava con sé una scialuppa a motore per attraversare i grandi fiumi. (continua)
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Ultima modifica: 16/12/2013 20:12 Da ferdy.
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Re: DAVIDE LIVINGSTONE 16/12/2013 20:22 #9876

Una cosa che irritava Livingstone, rendendolo spesso infelice, era l'esistenza dei mercati di schiavi. Stranieri cattivi si mettevano in agguato alle porte dei villaggi per poi trascinare via donne e uomini terrorizzati, e venderli sui mercati. Spesso i negri che non conoscevano Livingstone, sospettavano anche di lui; per loro tutti i bianchi erano uguali.
Ma il missionario non perdeva occasione per combattere questa infame pratica.
Un giorno mentre traversava la giungla per raggiungere un piccolo villaggio chiamato Ujiji, alcuni negri sparsero la notizia del suo arrivo. Essi, senz'altro, pensavano che fosse un negriero venuto per prenderli e farli prigionieri. Livingstone raccontò quello che accadde in seguito in una lettera ai suoi cari:
"Una grande lancia per poco non mi colpiva alla schiena, ma si infisse invece saldamente nella terra, mentre una seconda, nella stessa maniera, finì ai miei piedi".
Dio era sempre con questo servo fiducioso e coraggioso. C'era tanto da fare, e Davide era l'unico scelto da Dio. (continua)
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Re: DAVIDE LIVINGSTONE 16/12/2013 20:37 #9877

LIVINGSTONE SI E' PERDUTO!

"Livingstone si è perduto!" Questa era la triste notizia che si era sparsa per tutto il mondo perché da tanto tempo nessuno aveva ricevuto sue notizie. Cristiani di ogni paese pregavano per lui; tutti si domandavano: "Ma è proprio vero che questo soldato di Dio è caduto in questa sua guerra?"
Ma se tutti erano sconcertati, c'era un americano che non lo era. Si chiamava James Gordon Bennett, direttore del giornale "New York Herald". Egli chiamò un giovane cronista, Enrico Stanley e gli chiese: "Dove pensi che si trovi Livingstone?"
"Non so proprio cosa dire, signore" fu la sua risposta.
"Pensi che sia vivo?".
"Può esserlo e può non esserlo".
"Io penso che egli sia vivo e che sarebbe possibile trovarlo. Anzi, darò a te questo compito!".
Il racconto di come il cronista Stanley trovò Livingstone a Ujiji sulla riva del lago Tanganyka, è uno dei più interessanti racconti missionari.
In una piccola capanna Livingstone giaceva su una stuoia di paglia, nella lontana e fitta giungla dove era caduto gravemente ammalato di malaria. Alla notizia che stava arrivando qualcuno, stanco e molto smagrito, egli lentamente cercò di alzarsi in piedi per scrutare la carovana che avanzava. La guidava un uomo bianco che camminava con passo sicuro, mentre tanti negri erano piegati sotto il peso di casse e fagotti di ogni misura. Erano seguiti da una bandiera straniera. Mentre la carovana avanzava, Enrico Stanley, il cronista di Nuova York, si affrettò verso il missionario e gli disse: "Siete il dottor Livingstone, ritengo". (continua)
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Ultima modifica: 16/12/2013 20:52 Da ferdy.
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Re: DAVIDE LIVINGSTONE 16/12/2013 20:46 #9878

La medicina ed i cibi portati da Stanley riuscirono a guarire Livingstone. In seguito i due uomini potettero esplorare vasti terreni intorno al lago Tanganyka, il più grande che ci sia in tutto il mondo. Ma poi Stanley cercò di convincere il missionario a ritornare sulla costa; Livingstone però rifiutò decisamente.
Egli sentiva che aveva solo poco tempo per finire il suo lavoro. Difatti il primo maggio 1873, il Signore chiamò a Sé il suo figliuolo Davide Livingstone. Per 30 anni egli aveva servito coscienziosamente il suo Salvatore dando al mondo una storia di grande coraggio cristiano. Il giovane Scozzese potette fare tutto questo, perché un giorno, quando era ancora un ragazzo, riconobbe Gesù come l'unico che lo potesse guidare sulla retta via. Fra le sue ultime parole ci furono:
"Nessuna cosa al mondo può distogliermi dal mio lavoro. Io trovo forza nel Signore Iddio mio ed in Lui vado avanti!". (Fine)
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