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MONOTEISMO Evoluzione di pensiero o Rivelazione?
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DEMOLIAMO I RAGIONAMENTI E TUTTO CIO' CHE SI ELEVA ORGOGLIOSAMENTE CONTRO LA CONOSCENZA DI DIO 2 corinzi 10:4-5
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ARGOMENTO: MONOTEISMO Evoluzione di pensiero o Rivelazione?

Re: MONOTEISMO Evoluzione di pensiero o Rivelazione? 11/12/2013 22:13 #9855

E' vero, come è universalmente riconosciuto, che il monoteismo ebraico-cristiano e musulmano è quello che maggiore dignità conferisce all'essere Supremo creatore dell'universo ma anche all'uomo, allora davvero ci sorprende che le civiltà più evolute non vi siano giunte e la nazione più insignificante ne sia stata la promotrice.

Ma se il cammino dell'uomo è visto come evolutivo tanto in campo filosofico quanto in quello religioso, come possiamo spiegare ciò?

La mia idea è semplice: il cammino naturale della spiritualità dell'uomo è dal monoteismo verso il politeismo e non il contrario. A questa conclusione sono arrivato anche dall'osservazione di quanto mi è dato di conoscere della storia dell'uomo dall'alba dei tempi ad oggi. Di questo naturale processo porto un esempio a noi molto vicino, sebbene sono conscio che farlo infastidirà alcuni fra i miei lettori. Purtroppo tengo più alla ricerca della Verità che all'opinione degli altri uomini.

Quando il cristianesimo mosse i suoi primi passi, si staccò dai confini nazionali e culturali dell'ebraismo per diffondersi fra le varie nazioni allora esistenti. Mentre l'ebraismo era una tradizione culturale profonda ed antica, radicata in una nazione interamente devota al suo Dio, il cristianesimo invece si sviluppava in piccoli gruppi all'interno di nazioni dove erano vive tradizioni religiose diverse.

Di solito il paganesimo ed il politeismo dell'antichità è visto come una forma di culto primitiva di cui l'umanità s'è definitivamente liberata. E' vero? Sostengo di no. E osservare quanto è accaduto all'interno del cristianesimo negli scorsi mille e cinquecento anni ci aiuterà a capire anche cosa intendo dire quando affermo che lo studio dell'antichità può spiegarci come si è passati dal monoteismo al politeismo e non il contrario: è questa la tendenza naturale dell'uomo.

Fino al quarto, quinto secolo il cristianesimo mantenne una forma di religiosità sufficientemente aderente agli ideali originari del primo secolo, del periodo apostolico. Nei secoli a venire, però, mentre la Chiesa in occidente cominciava ad assumere i connotati del cattolicesimo come noi oggi lo conosciamo, il cristianesimo visibile cominciò ad abbandonarsi ad una serie di compromessi con le credenze popolari pagane e post-pagane, che diedero libero sfogo a quel sentimento religioso naturale di cui parlavo prima e che tende ad allontanarsi da una religiosità dell'udire - tipica dell'ebraismo e del cristianesimo puro - a favore di una religiosità del vedere. Divenendo il cristianesimo religione libera, quasi di stato, i vecchi templi pagani divennero chiese e con lo sfarzo e l'imponenza delle strutture venne persa la semplicità di quei piccoli gruppi che si riunivano clandestinamente ma che erano caratterizzati da un sincero sentimento di adesione al pensiero apostolico. Dai templi pagani ornati di statue di questa o questa divinità, si passò alla venerazione per questo o quel "santo" patrono, anch'esso rappresentato con questa o quella statua o immagine. Alla fine il cattolicesimo regredì ad una moderna forma di paganesimo. Anche nelle rappresentazioni di Dio, questi viene dipinto più con i connotati del Zeus greco romano, capo degli dei, divinità suprema; mentre i santi patroni (eco degli antichi "numi tutelari" dei quali troppo chiaramente presero il posto) equivalgono alle varie divinità pagane preposte a questa o quella specifica cura delle vicende umane: la vista, la salute, la protezione di questa o quella città, ecc...

Capisco che i miei tanti amici cattolici si risentiranno per quello che scrivo, ma chi mi segue sa che mi propongo di scrivere la verità delle cose e farlo, ne sono cosciente, non sempre rende popolari - come, voglio che lo si capisca, non è nemmeno piacevole fare; ma lo ritengo doveroso. Il percorso del cattolicesimo verso questa rimodulazione del pantheon pagano non è una novità, ed è inoltre prova a mio avviso di quell'allontanamento spontaneo dal monoteismo che è latente nella spiritualità dell'uomo lontano dai dati della Rivelazione biblica.

L'autore del libro biblico dell'Ecclesiaste (1:9-10) scrisse con ragione: "Ciò che è stato è quel che sarà; ciò che si è fatto è quel che si farà; non c'è nulla di nuovo sotto il sole. C'è forse qualcosa di cui si possa dire: "Guarda, questo è nuovo?" Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto."
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Re: MONOTEISMO Evoluzione di pensiero o Rivelazione? 01/01/2014 10:01 #9939

Non dubitiamo della sincerità di molti quando trovata una statua che ricordi questo o quel "santo" uomo di Dio la adornano, la venerano, la portano in processione, si inginocchiano e pregano davanti ad essa. Peccato che ciò non abbia nulla di autenticamente ebraico-cristiano ma sia una cattiva imitazione della religiosità pagana della quale il cristianesimo avrebbe dovuto prendere il posto, ma che invece ha finito - purtroppo - per assimilare.

Seguendo proprio quello che diceva l'Ecclesiaste, non ci accorgiamo che quanto succede oggi successe anche ai piedi del Sinai?

"Il popolo vide che Mosè tardava a scendere dal monte; allora si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: "Facci un dio che vada davanti a noi; poiché quel Mosè, l'uomo che ci ha fatti uscire dal paese d'Egitto, non sappiamo che fine abbia fatto". E Aaronne rispose loro: "Staccate gli anelli d'oro che sono agli orecchi delle vostre mogli, dei vostri figli e delle vostre figlie, e portatemeli". E tutto il popolo si staccò dagli orecchi gli anelli d'oro e li portò ad Aaronne. Egli li prese dalle loro mani e, dopo aver cesellato lo stampo, ne fece un vitello di metallo fuso. E quelli dissero: "O Israele, questo è il tuo dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto!" Quando Aaronne vide questo, costruì un altare davanti al vitello ed esclamò: "Domani sarà festa in onore del SIGNORE!" (Esodo32:1-5)

Il vitello rappresentava il tentativo di una rappresentazione visibile di Dio - non di un altro dio, ma proprio di Dio. Esso divenne per il popolo il SIGNORE, divenne per loro una maniera di renderlo visibile e tangibile fra di loro. Non stavano adorando un altro Dio ma lo stesso Dio nel modo sbagliato.

Per questa specifica tendenza, questo bisogno d'avere delle rappresentazioni visibili del proprio oggetto di culto e la naturale propensione al politeismo Dio ha comandato espressamente: "Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso." (Esodo 20:4-5)
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Re: MONOTEISMO Evoluzione di pensiero o Rivelazione? 01/01/2014 21:14 #9940

E' ovvio, la retorica si prodiga per cercare di riparare nella teoria al danno ormai fatto.

Se non il semplice cattolico, i teologi sanno però perfettamente che l'adorazione - di qualsiasi tipo - di statue ed immagini e che qualsiasi forma di culto rivolta ad altri che non siano il solo vero Dio è contro la legge di Dio.

Ma ci vuole coraggio a confrontarsi col popolo. E' più facile assecondarlo e godersi la posizione di prestigio acquisita, guardandoli dall'alto verso il basso, compiacendosi della propria cultura e compatendo la loro ignoranza. Dico troppa verità? Chiedo scusa.

La pratica cattolica di riconoscere le virtù di un defunto ed elevarlo ad uno stato di "deificazione" che viene chiamata "santificazione" e che autorizza una forma di culto verso quell'individuo non è anch'essa una pratica nuova - o l'Ecclesiaste avrebbe detto una cosa non vera.

Imhotep visse intorno all'anno 2670 a.C. circa alla corte del faraone egiziano Gioser. Un testo egiziano del XIV secolo a.C. "rivela che ogni scriba, prima di mettersi al lavoro, compie una sorte di libagione in onore di Imhotep ... santo patrono dei letterati". Continua la stessa fonte dalla quale sto citando: "A partire dalla XXVI dinastia (672-525), numerose statuette di bronzo rappresentano il saggio Imhotep seduto, intento a leggere un papiro srotolato sulle ginocchia". Poco più in là: "Durante la XXVI dinastia, Imhotep fu elevato al rango di un dio - altri dicono di un santo - venerato in tutto l'Egitto." Christian Jacq, I grandi saggi dell'antico Egitto, pag.10, 11. A pagina 12 dello stesso libro viene aggiunto un altro dettaglio: "A partire dalla XIII dinastia, nel XVIII secolo a.C. la tradizione attribuì poteri di guarigione. Dal momento che offriva la salute a tutti gli uomini, anche alla gente umile, divenne patrono dei medici."

Anche nell'antica tradizione politeistica mediorientale, gli antichi dei altro non erano che eroi del passato che andavano assumendo sempre di più i contorni di divinità e come tali venivano adorati. Nimrod, Semiramide, Gilgamesh sono fra questi. Io spero che il lettore apprezzi il fatto che evito di appesantire ulteriormente la mia discussione facendo un elenco dettagliato di divinità orientali per dimostrare quanto affermo.

La mia opinione è che, come a mio avviso provano i fatti storici, che la tendenza dell'uomo è verso il politeismo timida espressione del ricordo del rapporto con il Dio unico interrottosi per il disinteresse dell'uomo per ciò che Egli avesse da dire. A chi ha porto l'orecchio verso di Lui, Dio si è rivelato ed ha stabilito un patto e fatto delle promesse.

  • stefano
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Re: MONOTEISMO Evoluzione di pensiero o Rivelazione? 12/02/2014 00:06 #10156

E COME SPIEGARE L'ANTICHISSIMA RELIGIONE PRE-EBRAICA POLITEISTA CHE DURA FINO a OGGI ? hinduista

e adire che il monoteismo essere superiore al politeismo è dogmatismo, non trovi -stefano ?
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Re: MONOTEISMO Evoluzione di pensiero o Rivelazione? 12/02/2014 08:50 #10157

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Rispondo a Sandro_48

Carissimo,
per quanto ci è dato di poter ragionare, noi ci riferiamo a Dio come l'essere supremo che è sopra tutte le cose, quindi, se è sopra tutto, come possiamo vedere in Dio una molteplicità di divinità?
Tempo addietro sempre per questo dilemma, e a proposito del termini "Trinità", avevo proposto si trovasse altro termine per spiegare come le tre "persone" in effetti compongono Dio... e comunque, per me, nella mia lingua, nella lingua italiana dunque, quando si dice "Dio", ci si riferisce a Dio punto è basta... una sola "persona"; mentre invece, sempre nella nostra lingua, per definire un dio che ne ingloba altri o che agiscono in maniera separata ed autonoma uno dall'altro anche se con lo stesso intento, ne converrai che non possiamo chiamarlo Dio ma "semplicemente" divinità; se poi vogliamo complicarci la vita, tiriamo in ballo il mistero come fa il cattolicesimo e tutto quadra.
Ma venendo più specificatamente alla tua osservazione, dimmi un po:

Trovandoti invitato ad una cena o un pranzo all'impiedi, quindi, c'é il buffet dove attingere alle varie vivande, c'é del pesce e c'é del pollo, ci sono carciofi e frittate varie, insalatine e stuzzichini di ogni genere... sia a base di carne che vegetale... dimmi, ti fermi li a guardare nell'indecisione oppure farai come tutti e prenderai ciò che ritieni più di tuo gusto?...
Dimmi, in questa scelta, non sei stato dogmatico?.. L'uomo si trova da sempre a dover scegliere, quando queste scelte corrispondono a certi parametri, ecco che c'é un progredire verso una direzione; se non riesce a fare delle scelte, altri scelgono per lui e sicuramente non sceglieranno secondo il suo gradimento e quì, scatta poi l'imposizione dogmatica appunto...
al tempo stesso però, dopo aver subito le imposizioni dogmatiche, nasce il desiderio della libera scelta. La scelta sarà quasi sempre in direzione opposta alle imposizioni dogmatiche sin lì subite. Carissimo, se ci reputiamo uomini nel senso più alto di questo termine, abbiamo bisogno di procedere verso le nostre origini antiche, quindi, verso Dio... chi o cosa sia Dio, noi non possiamo definirlo con la nostra mente limitata pertanto, tutto diventa dogmatico appunto perché diventa frutto di scelta decisa e netta.
Se non operassimo delle scelte, a quel pranzo o cena di prima, rimarremmo davanti al buffet a "becco asciutto", nonostante avessimo a disposizione tutto ciò che ci è offerto, siamo rimasti interdetti su cosa mangiare e cosa non mangiare e di volta in volta in noi, si invertirebbe la scelta e finiremmo per morrire di fame.

Un cibo è uguale all'altro? No!.. Un cammino di fede equivale all'altro?... No!.. Ci sono dei "parametri" che ti indicano la direzione giusta... sta a noi individuare questi "parametri" esaminandoci e comportandoci da uomini veri...



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Re: MONOTEISMO Evoluzione di pensiero o Rivelazione? 17/02/2014 21:21 #10194

Non sono d'accordo Francotecnos carissimo che il criterio : mi piace questo gusto, o non mi piace quest'altro gusto, sia da assumere per stabilire la presunta validità di un assioma dogmatico di carattere intellettuale, e teologico, che nulla a che vedere con la tavola imbandita di sapori.
Per me se sia più valido il monoteismo del politeismo rimane una domanda, intellettuale aperta.
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Re: MONOTEISMO Evoluzione di pensiero o Rivelazione? 18/02/2014 13:09 #10196

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Sandro_48, sarà come dici tu, ma se non vado errato, nella bibbia esiste in più parti, il parallelismo "cibo alimento materiale e cibo alimento spirituale"... quindi,
posso pure accettare che tu non trovi un nesso, ma io lo trovo.

Comunque,
io ho voluto sottolineare il discorso cher tu ha posto, definendo dogmatica una data scelta operata ad un bivio o ad un crocevia... dico, si tratta sempre di scelta operata secondo un nostro personale discernimento. Vuoi per cultura, vuoi per scelta a seguito di studi o altro, una volta che si adotta una corrente di pensiero, si finisce sempre per operarla con le caratteristiche del dogma.
Pertanto, ogni scelta che facciamo, ricade sempre nel dogma che ci siamo "creato" in noi...



f.sco
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