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DEMOLIAMO I RAGIONAMENTI E TUTTO CIO' CHE SI ELEVA ORGOGLIOSAMENTE CONTRO LA CONOSCENZA DI DIO 2 corinzi 10:4-5

ARGOMENTO: Studiare la Bibbia

Re: Studiare la Bibbia 28/03/2013 08:10 #7979

.
Sarà che è come dici tu, quando però sento parlare di percentuale, ecco che le verità assolute che sono nella bibbia, diventano dun tratto verità relative, assoggettate alla percentuale della loro credibilità... di fatto, si mette (in percentuale ) in dubbio l'operato di Dio.

Nessuna "tegola"
tra capo e collo per quanto concerne come ci è pervenuta la bibbia, ci è pervenuta per volontà di chi l'ha ispirata...
Capire la bibbia non implica metterla in discussione bensì, metterci noi in discussione.


f.sco
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Ultima modifica: 28/03/2013 08:11 Da francotecnos.
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Re: Studiare la Bibbia 28/03/2013 18:10 #7995

Penso sia opportuno fare delle precisazioni.

In primo luogo la Bibbia va studiata e come! Bisogna capire la logica, il linguaggio, approfondire la cultura, la geografia del tempo, ecc. Questo richiede tempo e studio. Ma l'obiettivo non è né la mera erudizione mentale, né criticare la Scrittura alla ricerca di presunte imprecisioni. L'obiettivo è comprendere l'intento dell'autore, interpretare correttamente il testo e trarne le giuste applicazioni per la nostra vita.

In secondo luogo tutto ciò che ha a che fare con i numeri, le statistiche ecc., è apparentemente fine a sé stesso, ed è vero che, in un certo senso, al credente medio possono sembrare quasi del tutto inutili certi discorsi.

Al tempo stesso è giusto che il cristiano sia certo delle realtà terrene per rafforzare la propria fede nelle verità celesti.

Gesù disse a Nicodemo:
"Se vi ho parlato delle cose terrene e non credete, come crederete se vi parlerò delle cose celesti?" (Giovanni 3:12)

Così, se non credo che ciò che dice la Bibbia sulle realtà terrene (ad esempio la Genesi), in parte dimostrabili tramite la vera scienza, come potrò fidarmi delle realtà spirituali? Se quando la Bibbia mi dice "Colui che pecca morirà", io non ci credo pur davanti all'evidenza del fatto che tutti pecchiamo e tutti moriamo, come potrò credere nel sigillo dello Spirito Santo nella vita del rigenerato quando con una bella RX torace lo Spirito rimane invisibile?

Così, è questione di fede, e la fede, si sa, è un dono di Dio. Colui che la crea e la rende perfetta è Cristo Gesù.

Credo però che, almeno i pastori, almeno i ministri dell'evangelo, anche se ogni credente dovrebbe saper rispondere, gli attacchi del nemico alla Scrittura dovrebbero essere fermati.

Quindi, a livello pratico, a cosa serve studiare la critica testuale di Genesi 1-2 e studiare l'argomento "evoluzione"?
In teoria non serve, è <<molto studiare>>... vero in parte. Il credente medio può rispondere: <<una cosa so: ero cieco ma ora ci vedo>>.

Ma cosa dicevano gli apostoli circa la conoscenza secolare?
Paolo aveva o no conoscenza secolare?

Ecco cos'è scritto riguardo i requisiti dell'anziano (vescovo o pastore):

9 attaccato alla parola sicura, così come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana dottrina e di convincere quelli che contraddicono.
10 Infatti vi sono molti ribelli, ciarloni e seduttori delle menti, specialmente tra quelli della circoncisione, ai quali bisogna chiudere la bocca;
11 uomini che sconvolgono intere famiglie, insegnando cose che non dovrebbero, per amore di un guadagno disonesto.

(Tito 1:9-11)

Alla luce di questo: bisogna studiare l'evoluzione o confrontare i racconti della mitologia mesopotamica con la Genesi?
Almeno i chiamati al ministero, sì.

Bisogna credere che la Bibbia è storia al 100% anche quando Ebrei, cristiani libera, cattolici o altri dicono di no?
Sì. La Bibbia non è una verità, è la Verità.

Concludendo, riporto un assioma della vita pratica.
Sapete come gli agenti dell'anticontraffazione statunitensi imparano a riconoscere le banconote false?
Maneggiando continuamente quelle vere.

Non si possono conoscere tutte le menzogne partorite da Satana, ma possiamo conoscere la Verità proclamata nella Scrittura.


  • Chris
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Re: Studiare la Bibbia 29/03/2013 05:47 #8011

Grazie Chris per la risposta, a proposito del genere apocalittico, a cui tu hai fatto giustamente cenno, ti chiedo:

In merito all’Apocalisse di Giovanni, si possono distinguere diversi metodi di approccio e di interpretazione, i commentari al libro non si contano.

Possiamo distinguere:

a) un approccio preterista;
b) un approccio storico;
c) un approccio idealista (mitologico o poetico);
d) un approccio futurista.

Tra le principali caratteristiche letterarie del genere apocalittico ci sono l’antedatazione (predatazione dell’opera) e la profezia ex eventu (profezia costruita dopo gli eventi).
Nell’Apocalisse di Giovanni c’è, all’inizio una chiara esortazione alle 7 chiese locali.
Nei secoli è stato strappato dalle mani dei maestri spirituali (millenaristi) per divenire un libro intriso di storia riportandolo nella vita vissuta e combattuta, bisognava (e bisogna) per chi vede nel libro (e non sono pochi) eventi passati, capirne il senso.

Secondo te:

1) L’autore racconta avvenimenti del passato;
2) Giovanni parli di eventi del presente;
3) Tu credi che esso sia un libro esclusivamente escatologico e i fatti in esso narrati riguardano eventi futuri.
4) E’ un giusto mix di questi elementi: storia, tempo presente (“epoca giovannea”), riflessione sul bene e sul male, escatologia.
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Re: Studiare la Bibbia 30/03/2013 09:54 #8029

Ottima domanda.

Caro Joshua3,
l'apocalisse non a caso è l'ultimo libro della Bibbia.
Come Matteo è il primo Vangelo del N.T., nonostante eminenti studiosi sarebbero oggi pronti a sostenere Marco quale protoevangelo, Apocalisse è l'ultimo libro.

Matteo è l'Evangelo scritto ai Giudei ed è un ponte tra l'Antico e il Nuovo Testamento. L'apocalisse è il completamento dell'intera Scrittura.

Poiché possiamo trovare una certa somiglianza tra alcuni passaggi di Daniele, Matteo 24-25 (Discorso profetico di Gesù) ed apocalisse, possiamo porci delle lecite domande, come tu ottimamente hai proposto.

Giovanni, l'apostolo più giovane e sopravvissuto più a lungo, ha concluso i suoi scritti con questo libro.

Abbiamo già parlato dell'interpretazione "allegorica" introdotta nella Chiesa Antica maggiormente a Origene.

C'è anche la problematica della critica liberale, che parte dal presupposto che nessuno possa profetizzare annunciando eventi futuri prima che si verifichino.

A questo punto, ricordati i due precedenti presupposti e applicando il principio letterale storico grammaticale, ci avviciniamo all'apocalisse.

Non posso riportare un intero studio, ma posso scrivere un verso chiave del libro:

Scrivi dunque le cose che hai viste, quelle che sono e quelle che devono avvenire in seguito (Ap 1:19).

Come cristiano, credendo che l'apocalisse è la Rivelazione di Gesù Cristo, non ho alcun problema nel credere che Egli possa conoscere il passato, il presente e il futuro.
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Re: Studiare la Bibbia 30/03/2013 13:24 #8032

.
Riporto da Crhris:

"Come cristiano, credendo che l'apocalisse è la Rivelazione di Gesù Cristo, non ho alcun problema nel credere che Egli possa conoscere il passato, il presente e il futuro."


Matteo 24:36
Ma quant'è a quel giorno ed a quell'ora nessuno li sa, neppure gli angeli dei cieli, neppure il Figliuolo, ma il Padre solo.

Marco 13:32
Ma quant'è a quel giorno ed al quell'ora, nessuno li sa, neppur gli angeli nel cielo, né il Figliuolo, ma solo il Padre.

Carissimo Chris,
e tutti del forum, capisco che addentrandoci nelle scritture poi se ne traggono convinzioni e quindi certezze, alcune di esse nei secoli hanno suscitato molteplici "sette" religiose;
quì non voglio propendere per una convinzione a scapito dell'atra, ma mi par equo riferire ciò che io penso a riguardo l'afermazione che ha fatta Chris, tale sua affermazione nasce dal convincimento della preesistenza di Gesù e come tale, Gesù debba per forza sapere sia il futuro che il passato... le scritture che ho riportato stanno a dire diversamente, Gesù sa quello che il Padre vuole che Lui sappia e che ci riferisca, in larga misura Gesùconosce il passato ed il futuro, ma di sicuro non conosce tutto il futuro!


f.sco
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Re: Studiare la Bibbia 30/03/2013 14:56 #8036

Caro francotecnos,

ti ringrazio per il tuo intervento.

Con la mia posizione teologica non intendo assolutamente divenire settario. Siamo tutti qui per imparare ed edificarci gli uni gli altri.

Vi sono diversi brani che parlano della Divinità di Cristo. Ma questo argomento è stato discusso ampiamente in altri post, non mi metto dunque qui a specificare perché credo nella Sua Deità.

Nel momento in cui esaminiamo un verso, dobbiamo sempre analizzarne il contesto.

Domandiamoci in tanto: cosa dice il testo?
Ad una prima lettura, comprendiamo che né gli angeli né il Figlio sanno quel giorno e quell'ora.

Questa è una risposta: quali sono le domande?

Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente? (Mt 24:3; cfr. Mr 13:4)


Qualcuno fa notare che Gesù, essendosi umiliato prese forma d'uomo e si è fatto servo del Padre; perciò parlava da vero Uomo in quel momento. Riprese la Sua autorità solo all'ascensione (ogni potere mi è stato dato in cielo e in terra).

Voglio però far notare un altro aspetto. Domandiamoci: qual è il contesto di Matteo?

Ricordiamolo brevemente:
l'offerta del Re e del Suo Regno (capp. 1-11)
il rifiuto del Re e del Suo Regno (capp. 11-28).

Il Messia è stato rifiutato, Gerusalemme ne subirà la disciplina (come in passato deportazione e distruzione).
Ma Dio userà ancora una volta misericordia, ed andrà a riprendersi la donna infede (cfr. libro di Osea).

Il contesto quindi ci parla di un evento futuro: il ritorno di Cristo.
Questo evento nella cultura Giudaica era pareggiato alle nozze dell'Agnello.
Non a caso Gesù prosegue illustrando con la parabola delle nozze (Mt 25).

Nella cultura ebraica, quando veniva celebrato un fidanzamento, i due futuri coniugi si chiamavano già "marito e moglie", ma il futuro sposo "andava a preparare un luogo" per celebrare le nozze. Riconoscete questa frase di Gesù?

Giovanni, che scrive sempre a dei Giudei, la riporta così:

Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; (Giovanni 14:3)

Il giovane sposo poteva però, per la fretta di unirsi alla sua sposa, esser troppo frettoloso e preparare un alloggio indegno. Per questo motivo, il padre dello sposo doveva dare lui il proprio "nulla-osta".
Era il padre che diceva "l'alloggio è pronto, va a prendere la tua sposa". Dopo questo lo sposo correva e andava a prendere la propria sposa. Questo poteva avvenire in un momento in aspettato. Non se ne sapeva né il giorno, né l'ora.

Questo è il tipico linguaggio Giudaico delle nozze.

Perciò Gesù sta usando una tipica espressione ebraica per comunicare ai suoi discepoli che non avrebbero saputo il momento, dovevano bensì vigilare (come la fidanzata, che nella cultura ebraica dormiva persino con l'abito da sposa indossato).

Quindi Gesù non sta paragonando la Sua onniscenza con quella del Padre, ma sta parlando di ruoli.
Non rientra nel ruolo del Figlio sapere quando il Figlio celebrerà le nozze; è un ruolo che spetta al Padre.


Alla luce di questo, continuo a credere che Gesù Messia abbia la stessa onniscienza del Padre.


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Re: Studiare la Bibbia 30/03/2013 15:33 #8037

.

Ho parlato di "setta" non nel senso negativo del termine, come sai, io professo l'unicità di Dio diversamente da chi professa l'unicità di Dio ma propone una visione trinitaria, quindi, pure io faccio parte di una "setta"...

per il resto carissimo Chris,
si arriva sempre a dire "tu la vedi/senti" come hai espresso e ne prendo atto (lo sapevo già )


f.sco
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Re: Studiare la Bibbia 30/03/2013 15:46 #8038

Carissimo,

la Verità è oggettiva. Cristo Gesù è oggettivo.
Ma la conoscenza progressiva di Cristo Gesù è personale. Più studi la Bibbia (e la metti in pratica) e più conosci Cristo Gesù e ti conformi a Lui.

Ecco perché a volte vengono utilizzate espressioni come "secondo me", "ecco perché credo..." , ecc.

Posso esprimere una mia opinione, ma un giorno, elevando sempre più la conoscenza di Cristo Gesù, potrei rendermi conto che la mia posizione teologica è errata e dogmatica. Ciò mi porterebbe a chiedere perdono a Dio e agli uomini e a seguire la nuova posizione.

Non parlo della salvezza per grazia, né della divinità di Cristo, ovvio, ma di aspetti secondari, terziari, ecc., come rapporto Israele/Chiesa, donne col velo o senza, salvezza sicura o condizionata, ecc.

  • Chris
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