Nella maggior parte delle culture il matrimonio è il legame, ufficialmente riconosciuto, fra
un uomo e una donna allo scopo di formare una famiglia. Quindi alla base del matrimonio
c’è un desiderio, quello cioè di stare per sempre con una persona al fine di costituirsi una
famiglia, avere dei figli, condividere tutto quello che il futuro riserva, nel bene e nel male.
Concludiamo quindi che nella stragrande maggioranza la motivazione principe che porta
due persone a sposarsi è l’amore reciproco che si amplifica quando arrivano dei figli.
Vistacosì la famiglia è quanto di meglio ci si possa aspettare nella vita: ma allora perché
tantissime persone si separano e quindi divorziano? Anche in questo caso, non entreremo
nel merito perché sarebbe impossibile trovare un’argomentazione oggettiva a tale
dissesto, ma possiamo affermare senza essere smentiti che il matrimonio finisce perché
finisce l’amore.
Sì proprio così, quell’amore che aveva legato due persone fino al punto di
sposarsi e procreare, quell’amore non c’è più, è svanito.
Quell’amore così travolgente tanto da far perdere il sonno, l’appetito, quel sentimento così
alto da sentirsi librare sopra le nuvole, amplificato all’inverosimile quando si è stretto fra le
mani il frutto dello stesso, un figlio, una creatura venuta al mondo dall’unione di due
persone che si amano.
Sicuramente nella vita matrimoniale ci sono problemi, discussioni e quanto altro vogliamo
aggiungervi, ma abbiamo voluto evidenziare prevalentemente l’aspetto sentimentale
quello cioè dell’amore perché è l’elemento che tiene unito il legame che poi d’incanto
svanisce, mentre i problemi, le discussioni e tutto il peggio che si possa dire non solo ci
sono sempre, ma si amplificano con l’andar del tempo.
Di questi vogliamo parlare solo dell’aspetto più doloroso di tutti, quello cioè dei bambini, vittime assolute della situazione,
olocausti eccellenti sull’altare della fine del sentimento dei loro genitori.
Queste anime innocenti subiscono passivamente tutto il male che inevitabilmente gli viene
propinato, sbattuti come sacchi di pattume a destra ed a manca in un osceno teatrino dove
i loro genitori danno sempre il peggio di sé, protesi in un’ignobile contesa egoistica,
rivendicativa, trasformati in carnefici della spensieratezza e dell’allegrezza intrinseca di un
infante.
Queste situazioni lasciano segni profondi nell’animo dei bambini, che spesso
soffrono in silenzio, come solo loro sanno fare, ma basterebbe guardarli negli occhi per
scorgere lo smarrimento, la tristezza e l’amarezza che portano nel cuore, nell’anima.
Sembra palesemente terminato anche l’amore dei genitori nei confronti dei figli, a
giudicare dal comportamento che spesso tengono questi; insomma l’amore è senza
dubbio alcuno il collante di tutto ma com’è che ad un tratto svanisce, si esaurisce o come
dicono alcuni si trasforma in “bene”? Possiamo credere alla possibilità che l’amore sia
sotto l’egide del relativismo che lo porterebbe nel tempo a trasformarsi in qualcosa di
meno forte, di diverso al punto da cagionare la fine di un matrimonio, anche in presenza di
figli? Ci pare che la risposta non sia affatto esaustiva anzi, lascia più dubbi di prima; allora
come può succedere che questo benedetto amore finisce?
Ma dove è finito l'uomo..... se arriva l'amore lui gli corre dietro senza porsi più di tanto la domanda, se l'amore svanisce, lui si ritira senza porsi più di tanto la domanda, ma allora siamo mica vittime di sentimenti instabili???? che osiamo chiamare amore??? e su questo costruiamo pure le famiglie!