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ARGOMENTO: Apocalisse

Re: Apocalisse 01/08/2014 20:53 #11167

Nulla si sa delle origini di questa chiesa; ma la lettera apostolica che le è rivolta sembra stabilire un parallelo fra il declino della chiesa e quello della città. Forse questa comunità aveva fatto troppo assegnamento sulla sua posizione favorevole, così l’avversario l’aveva sorpresa su un fronte dove essa non vigilava.

Aveva conosciuto un passato glorioso di cui coltivava il ricordo, ma le sue opere erano ormai senza valore davanti a Dio. Dopo aver gustato la vita, si era inconsciamente assopita nel torpore della morte.

All’angelo della chiesa di Sardi scrivi — io conosco le tue opere: tu hai fama di vivere ma sei morto. Sii vigilante e rafforza il resto che sta per morire: perché non ho trovato le tue opere perfette davanti a Dio. {Ap 3:1-2}

Un giorno una bambina arrivò a scuola in lacrime. La maestra volle consolarla: fra i singhiozzi la piccola le confidò la causa del suo cruccio: aveva perso il certificato di nascita affidatole dalla madre per trasmetterlo alla segreteria scolastica.

La bambina spiegò con parole sue: “Ho perso la prova di essere nata un giorno!” È un po’ quel che era successo alla chiesa di Sardi: essa aveva perduto, dimenticato la sua origine divina e non si preoccupava più del Signore che l’aveva generata: se non avesse ritrovato il suo “certificato di nascita”, se non fosse ritornata al punto di partenza, avrebbe perso definitivamente la sua ragione d’essere. Anche se aveva “fama di essere viva”, la sua vita spirituale si era spenta e la sua fede aveva fatto naufragio.
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Re: Apocalisse 01/08/2014 20:55 #11168

Il Signore introduce la lettera alla chiesa di Sardi con queste parole:

Queste cose dice colui che ha i sette spiriti di Dio e le sette stelle. {Ap 3:1}

Se confrontiamo fra loro i testi biblici, scopriamo dei veri e propri gioielli della Scrittura, e ci rendiamo conto che anche le sue omissioni sono ispirate allo stesso titolo delle sue parole. Notiamo che il Signore si era rivelato alla chiesa di Efeso come “colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro”, Ap 2:1 mentre nella lettera a Sardi non è più questione di candelabri.

Come abbiamo visto, nella Scrittura il candelabro simboleggia la testimonianza. È come se la testimonianza di questa chiesa fosse scomparsa e il suo candelabro “rimosso dal suo posto”. Ap 2:5. Quando la testimonianza cristiana non scaturisce più dalla comunione con Cristo, essa degenera fino a cessare di svolgere la missione per cui era stata suscitata. Questo pericolo minaccia la chiesa di Gesù Cristo in ogni epoca e ci minaccia tutti! Quante comunità un tempo viventi sono oggi dei lucignoli fumanti che languiscono, pur continuando ad appoggiarsi sulla loro fama passata o a richiamarsi ad un nome che, un tempo, corrispondeva a una realtà spirituale autentica!
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Re: Apocalisse 05/08/2014 23:06 #11178

Il nome di Sardi deriva dal greco sardonux = sardonico, una pietra preziosa usata nell’antichità come portafortuna o come amuleto per scongiurare la malasorte: da qui il significato etimologico del nome di Sardi “quelli che sfuggono”.

In questa lettera infatti il Signore si rivolge a coloro che sono sfuggiti ai gravi pericoli della tradizione e dell’idolatria, pericoli denunciati nel messaggio alla chiesa di Tiatiri. Al di là della situazione contingente dei cristiani di Sardi del I secolo, lo Spirito di Dio intravedeva coloro che, nel XVI secolo, sono sfuggiti al laccio della chiesa romana.

All’epoca del risveglio evangelico, migliaia, forse anche milioni di persone, hanno “ricevuto e ascoltato” il messaggio della grazia di Dio.

Per parecchie generazioni le chiese figlie del risveglio hanno ascoltato attentamente la Parola divina; ma i loro discendenti non hanno vigilato sul buon deposito della fede. 2Ti 1:14. Per questo il Signore completa così il suo avvertimento:

“Ricordati dunque come hai ricevuto e ascoltato la parola, continua a serbarla e ravvediti.” {Ap 3:3}

Il Signore aveva condannato severamente la grave impostura che turbava la chiesa di Tiatiri: ora si affligge ancor più per la situazione dei cristiani di Sardi. I fedeli della chiesa romana non avevano beneficiato della luce spirituale e della conoscenza biblica concesse ai credenti; perciò la lettera alla chiesa di Sardi è ancora più severa di quella a Tiatiri. Non è forse scritto: “A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà”. Lu 12:48.

Infatti coloro che hanno ricevuto di più sono maggiormente responsabili.

Un tempo gli abitanti di Sardi potevano contemplare la loro acropoli in vetta alla collina e persuadersi che non aveva perduto nulla della sua invulnerabilità. Oggi certi protestanti possono guardare con nostalgia ai gloriosi inizi della Riforma; possono mantenere ancora come tradizione ciò che hanno rigettato nella pratica; possono praticare le forme esteriori di una pietà che nel XVI secolo era frutto di un’intima comunione con Dio ma di cui attualmente hanno rinnegato la forza. 2Ti 3:5. Si chiamano protestanti ma non protestano più. Si dicono riformati, ma rifiutano che un’autentica riforma demolisca le loro attuali strutture per ricondurli al modello originale. Si dicono evangelici, mentre in molti casi ignorano i principi basilari dell’Evangelo. Si credono viventi, ma sono moribondi:

“Tu hai fama di vivere ma sei morto. Sii vigilante e rafforza il resto che sta per morire.” {Ap 3:1,2}

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