Il nome di Sardi deriva dal greco sardonux = sardonico, una pietra preziosa usata nell’antichità come portafortuna o come amuleto per scongiurare la malasorte: da qui il significato etimologico del nome di Sardi “quelli che sfuggono”.
In questa lettera infatti il Signore si rivolge a coloro che sono sfuggiti ai gravi pericoli della tradizione e dell’idolatria, pericoli denunciati nel messaggio alla chiesa di Tiatiri. Al di là della situazione contingente dei cristiani di Sardi del I secolo, lo Spirito di Dio intravedeva coloro che, nel XVI secolo, sono sfuggiti al laccio della chiesa romana.
All’epoca del risveglio evangelico, migliaia, forse anche milioni di persone, hanno “ricevuto e ascoltato” il messaggio della grazia di Dio.
Per parecchie generazioni le chiese figlie del risveglio hanno ascoltato attentamente la Parola divina; ma i loro discendenti non hanno vigilato sul buon deposito della fede. 2Ti 1:14. Per questo il Signore completa così il suo avvertimento:
“Ricordati dunque come hai ricevuto e ascoltato la parola, continua a serbarla e ravvediti.” {Ap 3:3}
Il Signore aveva condannato severamente la grave impostura che turbava la chiesa di Tiatiri: ora si affligge ancor più per la situazione dei cristiani di Sardi. I fedeli della chiesa romana non avevano beneficiato della luce spirituale e della conoscenza biblica concesse ai credenti; perciò la lettera alla chiesa di Sardi è ancora più severa di quella a Tiatiri. Non è forse scritto: “A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà”. Lu 12:48.
Infatti coloro che hanno ricevuto di più sono maggiormente responsabili.
Un tempo gli abitanti di Sardi potevano contemplare la loro acropoli in vetta alla collina e persuadersi che non aveva perduto nulla della sua invulnerabilità. Oggi certi protestanti possono guardare con nostalgia ai gloriosi inizi della Riforma; possono mantenere ancora come tradizione ciò che hanno rigettato nella pratica; possono praticare le forme esteriori di una pietà che nel XVI secolo era frutto di un’intima comunione con Dio ma di cui attualmente hanno rinnegato la forza. 2Ti 3:5. Si chiamano protestanti ma non protestano più. Si dicono riformati, ma rifiutano che un’autentica riforma demolisca le loro attuali strutture per ricondurli al modello originale. Si dicono evangelici, mentre in molti casi ignorano i principi basilari dell’Evangelo. Si credono viventi, ma sono moribondi:
“Tu hai fama di vivere ma sei morto. Sii vigilante e rafforza il resto che sta per morire.” {Ap 3:1,2}