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ARGOMENTO: Davide

Re: Davide 13/07/2012 11:59 #4445

La preparazione per il servizio

Quando Saul ordinò ai servitori: "Trovatemi un uomo che suoni bene" 1Sa 16:17, uno di loro raccomandò Davide, parlando molto bene di lui e citando alcune sue ottime caratteristiche. Lo definì non solo un buon arpista, ma una persona eccellente in diversi altri sensi. Questa descrizione di Davide, insieme alle provvigioni mandate a Saul da Isai (cfr.) #1Sa 16:20 indicano l’ottima preparazione di Davide per il servizio a Saul. La buona preparazione è la chiave per servire bene. Spesso chi non serve bene dimostra di non essersi preparato a farlo.

Dai commenti del servitore e dalle provvigioni di Davide, noteremo sette aspetti della sua preparazione, che comprendono le sue abilità, la sua forza, il suo talento bellico, la sua eloquenza, il suo aspetto, la sua spiritualità e le sue provviste.

Le abilità di Davide. Davide sapeva "sonar bene" 1Sa 16:18. È giusto citare questo attributo di Davide per primo, perché Saul cercava soprattutto un buon arpista. I servitori avevano suggerito un arpista e Saul ne aveva richiesto uno "che suoni bene" 1Sa 16:17. Davide suonava bene l’arpa, il che dimostra che si era esercitato molto. Non si suona bene uno strumento musicale senza esercizio. Alcuni hanno più abilità di altri, ma l’esercizio è sempre essenziale per dimostrare e sviluppare il talento. Mia madre diede lezioni di piano per circa quarant’anni e diceva sempre ai suoi studenti che se volevano riuscire dovevano esercitarsi diligentemente.

Quando aveva tempo di esercitarsi Davide? Ovviamente nelle lunghe ore trascorse ai pascoli con le pecore. Non si sedette ozioso a sognare di aver successo senza impegnarsi, ma perfezionò il suo talento musicale. Usò bene il tempo libero. E voi? Il carattere si rivela spesso nell’uso del tempo libero. Inoltre, come si vede nel fatto che Davide fu scelto al servizio del re, le opportunità dipendono dall’uso che si fa di quel tempo.

La forza di Davide. Davide fu definito "un uomo forte, valoroso" #1Sa 16:18. Non era solo un musicista, ma aveva anche muscoli. È una combinazione insolita che mise in luce le sue abilità non comuni. Davide non era un pappamolle del tutto effemminato, che sapeva solo suonare bene l’arpa. Troppo spesso i musicisti sono effemminati e deboli. Davide invece era molto virile e non avrebbe provocato nessun imbarazzo a corte.

I muscoli di Davide mettevano anche in luce il suo carattere, perché derivavano dal duro lavoro. Per svilupparli, Davide aveva ovviamente lavorato duramente per prendersi cura delle pecore e per svolgere altri doveri nella fattoria di Isai. Vediamo troppi uomini flaccidi che dimostrano una mancanza di laboriosità.

Come l’abilità musicale, anche la forza di Davide lo preparò al servizio, per svolgere i diversi compiti che Saul gli avrebbe assegnato, come vedremo in seguito. Saul non lo assunse solo per suonare l’arpa di tanto in tanto. Non gli permise di oziare nel frattempo.

Il talento bellico di Davide. Per alcuni, il prossimo dettaglio nella descrizione di Davide può essere sconcertante. È definito "un guerriero" 1Sa 16:18. Come poteva esserlo, se non aveva ancora combattuto con gli eserciti di Israele? Non è difficile rispondere. A quei tempi, i Filistei e altre tribù ostili confinanti con Israele rappresentavano una minaccia costante non solo con gli eserciti, ma anche nei loro saccheggi. Rubavano il bestiame e, durante la messe, il raccolto. Lo vediamo nella storia di Keila, una comunità nella regione centrale di Giuda. Le Scritture narrano infatti che "i Filistei hanno attaccato Keila e saccheggiano le aie" 1Sa 23:1. Inoltre, Davide lottò non solo contro i saccheggiatori, ma anche contro un leone e un orso che attaccarono le sue pecore 1Sa 17:34. Le notizie si sparsero e quei successi gli diedero la fama di buon "guerriero." Davide era quindi pronto a combattere nell’esercito di Saul, oltre a suonare l’arpa. Forse per questo Saul ne fece il suo scudiero, come vedremo in seguito.

L’eloquenza di Davide. Davide fu descritto come uno che "parla bene" 1Sa 16:18, probabilmente in maniera discreta, ma con eloquenza. L’eloquenza discreta è un grande attributo. Poteva preparare bene Davide al servizio del re, perché indicava che sapeva controllare il suo parlare, cosa importantissima nei luoghi altolocati e soprattutto al servizio del Re dei re. Il popolo di Dio deve quindi parlare in maniera pia. I pettegolezzi, le bugie e le parole volgari non onorano Dio e non possono trovarsi sulla bocca di chi vuole servirlo bene.

L’aspetto di Davide. Davide era anche fisicamente attraente, "di bell’aspetto." La parola "bello" deriva da un termine ebraico che significa "delineare" e si riferisce alla "figura" (Strong) e alla "forma fisica" (Gesenius). Nella prima parte di Primo Samuele 16 abbiamo visto che aveva un bel volto, e ora leggiamo che aveva anche un buon fisico. Il suo aspetto era ottimo. Era in forma perfetta, essendo anche un uomo muscoloso ("forte, valoroso"). Ciò indica che si era preso cura di se stesso. Non era un lazzarone sovrappeso che si trascinava a fatica da un posto all’altro. Era in ottime condizioni fisiche, che lo rendevano idoneo al servizio militare alla corte di Saul. Per dirlo con un linguaggio odierno, Saul desiderava uomini laureati in accademie militari o altri istituti del genere, in ottima forma, con un portamento solenne e un buon guerresco.
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Re: Davide 13/07/2012 11:59 #4446

Anche se le condizioni fisiche non prendono il posto della spiritualità, un’apparenza sgradevole causata da appetiti indisciplinati e da una pigrizia che evita ogni duro lavoro o esercizio fisico non onora il Signore. Gli individui fortemente sovrappeso che salgono sul pulpito per predicare la moderazione negli appetiti e nelle passioni carnali dimostrano una grande ipocrisia.

La spiritualità di Davide. L’attributo migliore citato dal servitore di Saul nella sua raccomandazione di Davide fu questo: "l’Eterno è con lui" 1Sa 16:18. Ciò indicava la spiritualità di Davide e la sua relazione con Dio. A Saul però non interessava molto, perché non si curava della spiritualità delle persone. Forse per questo il servitore lo disse alla fine. L’ordine in cui lo citò non è però importante: importa solo che lo disse. Davide conosceva Dio ed era in comunione con lui, e si vedeva! La sua religiosità non era un segreto. Non nascose la sua fede. Non si vergognava di essere credente, ma viveva in maniera coerente con le sue dichiarazioni. Anche se Saul non se ne rese conto, questo era il motivo più importante per tenere Davide al suo servizio. Prima di tutto, questa sua religiosità avrebbe guidato le sue scelte musicali. Non avrebbe suonato canti empi, ma avrebbe dimostrato pietà e spiritualità.

Le provviste di Davide. Quest’ultimo attributo di Davide, che dimostrava che era pronto a servire Saul, non fa parte della raccomandazione del servitore in 1Sa 16:18, ma si trova in #1Sa 16:20 "Isai prese un asino carico di pane, un otre di vino, un capretto, e mandò tutto a Saul per mezzo di Davide suo figliuolo." A quei tempi, quando si veniva in presenza di uomini altolocati, come questo re, si portavano dei doni come segno di rispetto e di lealtà. Isai preparò bene Davide, dandogli ottimi doni da portare a Saul quando si mise al suo servizio. Questa preparazione di Davide contiene una duplice lezione su come prepararsi al servizio: la preparazione era dal cielo e da casa.

Primo, la preparazione dal cielo. Il padre che dava doni al figlio per permettergli di servire è una grande illustrazione del nostro Padre celeste Ro 12:6-8 1Co 1:5-7 1Pi 4:10, che vi darà i doni necessari per servirlo dove vuole. Alcuni però usano male i doni, prostituendoli per la propria gloria. Altri rivendicano dei doni che non hanno. Desiderano doni che attraggono soprattutto la natura carnale e a volte fingono di averli per ottenere stima e una buona posizione. Conoscete i vostri doni e usateli per il servizio di Dio e non per scopi egoistici.

Secondo, la preparazione da casa. Il fatto che Isai mandò suo figlio Davide da Saul con doni appropriati ci insegna anche come preparare i figli a casa per il servizio del Signore. I genitori devono assicurarsi che i figli siano istruiti nelle vie di Dio, in modo che possano servirlo. Questa preparazione, mentre sono ancora a casa, è utilissima. Spesso però i genitori preparano i figli a tutt’altro. Non è sbagliato prepararli per altre cose, ma servire il Signore è la cosa più importante. Si vede spesso questo problema in campo musicale. Alcuni genitori si assicurano che i figli vadano a lezione di musica per imparare a suonare Bach e Beethoven, ma non insistono che imparino a suonare inni. Non siamo contrari a Bach, Beethoven e altri compositori, ma se si vuole suonare il piano per il Signore, si deve imparare a suonare gli inni della fede!
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Re: Davide 13/07/2012 12:00 #4447

La posizione nel servizio

"Saul dunque inviò dei messi a Isai per dirgli: Mandami Davide, tuo figliuolo, che è col gregge" #1Sa 16:19. La lezione importante qui è che la posizione umile e anonima di Davide non gli impedì di essere impiegato alla corte del re. Lo vediamo nel fatto che Saul sapeva che Davide era un pastore e, nonostante questo, richiese i suoi servizi. Ciò illustra il fatto che Dio può usarvi in qualunque modo al suo servizio a prescindere dalla vostra posizione attuale. Pascolare le pecore sembra un impedimento alla carriera, ma non lo fu per Davide, né altre occupazioni umili lo saranno per voi. La chiave per essere promossi è la preparazione. Come abbiamo appena visto, Davide era preparato in molte maniere al servizio. Chi si prepara al servizio sarà promosso. Le Scritture insegnano: "I regali che uno fa gli aprono la strada" Pr 18:16. La preparazione di Davide comprese dei regali. Anche il suo talento musicale era un dono che non solo gli aprì la strada, ma gli diede "adito ai grandi" (ibid.).

Troppo spesso nel cercare un modo per servire Dio, la gente ignora queste verità e cerca di reggere le fila o di mettersi in combutta con persone influenti per manipolare le situazioni e ottenere promozioni e posizioni desiderate. Il popolo di Dio dovrebbe invece essere più saggio. "Dio aprì la porta del palazzo senza che Davide dovesse forzarla o nemmeno bussare. Quando prendiamo l’iniziativa e impugniamo le redini per aprirci la strada da soli, usiamo la nostra forza carnale" (Pink). Quanto è meglio ascoltare l’esortazione delle Scritture: "Rimetti la tua sorte nell’Eterno; confidati in lui, ed egli opererà!" Sl 37:5 La vostra condotta non vi impedirà di essere notati dalle persone giuste. Non spingete per mettervi in mostra in modo da farvi notare. Uno dei servitori di Saul osservò Davide anche se era ancora ai pascoli con le pecore. Dio può aprire delle porte che non potremmo aprire nemmeno con una carica di dinamite. Invece di perdere tempo a escogitare un modo per raggiungere la posizione desiderata, usate quel tempo per prepararvi al servizio. Sviluppate i doni che Dio vi ha dato e fortificate il vostro animo, e con quelle qualità Dio potrà usarvi molto. Non lascia mai da parte ciò che è pronto. Sa dove siete e al momento giusto vi porterà in posizione centrale e frontale.
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Re: Davide 13/07/2012 12:00 #4448

La provvidenza del servizio

Sarebbe stato molto utile a Davide imparare a conoscere il sistema monarchico in tutti i suoi dettagli prima di diventare re, ma come poteva farlo se era ai pascoli con le pecore senza nessun contatto con il re? La risposta fu data dalla provvidenza divina, che lo portò in presenza di Saul. La provvidenza divina fa meraviglie nel compiere i propositi di Dio, come nel caso di Davide.

Le Scritture forniscono altre illustrazioni significative di quest’opera provvidenziale di Dio, tra cui la storia di Giuseppe. La provvidenza divina mise Giuseppe in prigione dove incontrò due prigionieri che erano stati al servizio del Faraone e che gli rivelarono molti dettagli sulla corte, la stessa corte dove lui sarebbe diventato un personaggio importante in seguito. Quando dunque uscì di prigione per servire come primo ministro del Faraone, fece benissimo perché sapeva già come il Faraone operava. Un altro esempio è la storia di Mosè. La provvidenza divina fece sì che Mosè vivesse nella residenza del Faraone per quasi quarant’anni. Come gli fu utile questa situazione in seguito, quando dovette avere a che fare con il re d’Egitto nell’emancipazione d’Israele!

È incoraggiante notare che spesso Dio fa sì che sia il nemico a pagare il costo di questa formazione provvidenziale. Il Faraone pagò per Mosè, il governo egiziano pagò per Giuseppe e Saul pagò per Davide. Tutto ciò mette in luce il controllo divino della provvidenza. Dio è in controllo e solo gli stolti cercano di negarlo.
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Re: Davide 13/07/2012 12:01 #4449

L’ASSALTO AL GIGANTE

1Samuele 17

Il duello contro Golia è indubbiamente l’episodio più noto della vita di Davide. Anche il mondo secolare odierno, sempre più ignorante delle Scritture, comprende facilmente il riferimento a Davide e Golia come trionfo di chi è ovviamente svantaggiato. Molti dizionari danno il termine "Golia" come sinonimo di "gigante," per indicare il superuomo dei Filistei che Davide uccise molti secoli or sono.

Questo duello tra Davide e Golia fu molto importante per il futuro di Davide, perché manifestò la sua grande abilità agli Israeliti, cosa necessaria affinché essi lo dichiarassero in seguito loro re. Dio prepara sempre gli eventi e le circostanze per compiere i suoi propositi nei nostri confronti. Dobbiamo quindi pensare alla nostra preparazione e non alla provvidenza, perché è Dio a pensare a quella, come in questo caso.

Anche se la storia di Davide e Golia è molto famosa, pochi ne conoscono i dettagli e le lezioni spirituali che se ne traggono. Sono queste le cose che metteremo in luce nel nostro studio di questo evento straordinario della vita di Davide. Il resoconto scritturale è presentato in maniera più che mai logica e ordinata. Inizia infatti descrivendo le circostanze del duello, presenta i due duellanti (Davide e Golia) e infine espone i dettagli del duello vero e proprio. Esaminando il testo riguardo a questo famoso duello, seguiremo la suddivisione naturale del capitolo, osservando la circostanza del duello 1Sa 17:1-3, il superuomo (Golia) nel duello 1Sa 17:4-11,16, il ragazzo (Davide) nel duello 1Sa 17:12-40 e i dettagli del duello 1Sa 17:40-58.
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Re: Davide 13/07/2012 12:02 #4450

Il momento dell’attacco

"Or i Filistei misero insieme i loro eserciti per combattere [gli Israeliti]" 1Sa 17:1. Era un momento critico per Israele. Saul, il loro re, aveva problemi emotivi (come abbiamo notato nel nostro ultimo capitolo) e si era alienato da Samuele, il leader spirituale d’Israele, e quindi anche da Dio. Di conseguenza, non poteva guidare bene la nazione durante una crisi. I Filistei indubbiamente conoscevano alcuni dei suoi problemi. Le notizie dell’allontanamento di Samuele e soprattutto dei problemi emotivi di Saul si spargevano e le spie dei Filistei lo avrebbero riferito ai loro capi, che erano sempre in cerca di un momento opportuno per attaccare Israele e vendicarsi delle sconfitte precedenti. Ora che Saul aveva problemi gravi, riconobbero in Israele una debolezza propizia a un loro attacco.

Così come i Filistei cercavano sempre un momento opportuno per attaccare Israele, i nemici del popolo di Dio cercano sempre un momento opportuno per assalirlo. Purtroppo, sembra quasi che vogliamo dare a Satana e alle sue truppe più opportunità di quante abbiano bisogno. Quando, come individui, lasciamo che la nostra devozione si spenga e la nostra forza fisica si affievolisca, diamo ai nostri nemici spirituali grandi opportunità di colpirci con efficacia e sconfiggerci in molti sensi. Quando poi la chiesa collettivamente si occupa di lotte e litigi interni, dà a Satana e alle sue truppe grandi opportunità di colpire duramente sia la chiesa stessa che il suo ministero. Dobbiamo quindi mantenere una spiritualità sana e forte nella nostra vita e nelle nostre chiese per non dare ai nemici spirituali opportunità di sconfiggerci, disonorando il nome di Dio e danneggiando la sua opera.
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Re: Davide 13/07/2012 12:03 #4451

La tenacia degli attaccanti

"Or i Filistei misero insieme i loro eserciti per combattere, si radunarono a Soco, che appartiene a Giuda e si accamparono fra Soco e Azeka, a Efes-Dammim" 1Sa 17:1. I Filistei erano una costante spina nella carne per Israele. Gli avevano inflitto gravi danni quando Eli era giudice e capo sacerdote 1Samuele 4, ma erano poi stati sconfitti due volte: una volta quando il profeta Samuele condusse Israele alla vittoria 1Samuele 7, e l’altra durante gli inizi del regno di Saul, quando i Filistei furono sconfitti a Micmas mediante gli sforzi valorosi di Gionatan, figlio di Saul 1Samuele 14. I Filistei però non si arresero, ma cercarono vendetta. Per Israele dunque, "per tutto il tempo di Saul, vi fu guerra accanita contro i Filistei" 1Sa 14:52. Nel nostro testo, una delle battaglie dei Filistei contro Israele costituì la circostanza del duello tra Davide e Golia.

I nemici del popolo di Dio sono come i Filistei non solo nel fatto che cercano ogni opportunità per attaccare quel popolo e la sua opera, ma anche nella loro tenacia. Non si scoraggiano facilmente e non si arrendono in fretta. Anche se sconfiggete la tentazione e superate le prove con grandi vittorie, il nemico ritornerà. Sembrerà forse che la tentazione perda forza per un poco di tempo, ma dovete stare in guardia, perché può ritornare con più potenza, come nel caso di Golia. Questo principio di persistenza del nemico è illustrato nell’attacco di Satana a Cristo. Dopo la prima grande tentazione di Cristo, le Scritture narrano che Satana "si partì da lui" Lu 4:13, ma solo "fino ad altra occasione" (ibid.). Il nemico ritorna sempre all’attacco. Non possiamo quindi abbassare la guardia o rilassarci senza prestare attenzione. Dobbiamo sempre indossare "la completa armatura di Dio" Ef 6:11 di modo che il nemico delle nostre anime non ci trovi senza protezione e non possa quindi attaccarci con gran successo.
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Re: Davide 13/07/2012 12:03 #4452

3. Il territorio dell’attacco

L’attacco dei Filistei, che comportò il duello tra Davide e Golia, avvenne "fra Soco e Azeka, a Efes-Dammim" 1Sa 17:1, presso il confine tra la tribù di Giuda e la Filistia (Soco si trova nel territorio di Giuda e Azeka in Filistia) e circa 15-25 chilometri sia da Betlemme, dove era nato Davide, che da Gat, dove era nato Golia. C’erano là due montagne basse con una valle in mezzo: "I Filistei stavano sul monte da una parte e Israele stava sul monte dall’altra parte; e fra loro c’era la valle" #1Sa 17:3. Il duello avvenne nella valle tra i due eserciti.

Gli aspetti fisici del territorio permisero agli Israeliti e i Filistei di vedere perfettamente, gli uni da un lato e gli altri dall’altro, la grande sconfitta di Golia per mano di Davide. I colli erano come le gradinate di un grande stadio e la valle era come il campo da gioco. Era importante che gli Israeliti vedessero il duello, per poter poi dare il giusto rispetto e la giusta lode a Davide. Era inoltre importante che i Filistei vedessero il duello per poter acquisire un gran timore di Davide, diminuendo il loro desiderio di attaccare Israele quando Davide divenne re (o quando servì nell’esercito di Israele sotto Saul). Vediamo quindi ancora una volta che Dio preparò ogni cosa per elevare agli occhi degli altri i suoi uomini prescelti. Se Dio vuole mettere i suoi uomini in posizione centrale e frontale, lo farà dove potranno essere visibili. Non si deve tramare e dare spintarelle per mettersi in mostra. Dio si occuperà di farlo a suo tempo e a suo modo. Preparatevi semplicemente a servirlo e lasciate che Dio prepari la scena.
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Re: Davide 13/07/2012 12:04 #4453

Il superuomo nel duello

Dopo aver descritto le circostanze del duello, le Scritture danno delle informazioni importanti sui due duellanti, iniziando dal rappresentante dei Filistei, il gigante Golia, il loro superuomo. Esaminando ciò che ci dicono le Scritture al suo riguardo, noteremo la descrizione di Golia, la dichiarazione di Golia e lo sgomento riguardo a Golia.



La descrizione di Golia

Il nostro testo indica tre aspetti di Golia: il suo lignaggio, la sua altezza e la sua armatura.

Il suo lignaggio. L’espressione "Golia, di Gath" 1Sa 17:4 parla del suo lignaggio. Indica infatti che fu un discendente della famosa famiglia di Anac che produsse giganti nel territorio di Canaan, visti anche dalle spie inviate da Mosè a Canaan Nu 13:28. In seguito, quando Israele prese il possesso di Canaan ai tempi di Giosuè, uccise la maggior parte degli Anachiti, ma alcuni gli sfuggirono. "Non rimasero più Anakititi nel paese dei figliuoli d’Israele; non ne restarono che alcuni in Gaza, in Gath e in Asdod" Gs 11:22. Golia venne infatti da Gat.

Il fatto che gli Israeliti non uccisero tutti i giganti di Canaan ci è di avvertimento. Dal momento che Israele non debellò adeguatamente e pienamente il nemico (i giganti), anni dopo quel nemico (sotto forma di Golia) riprese a tormentarli. Dobbiamo debellare decisamente il peccato, o gli daremo opportunità di attaccarci di nuovo. Se permettiamo ad alcuni peccati di sopravvivere nella nostra vita, presto cresceranno e ci tormenteranno. Il peccato, come i batteri, si riproduce in fretta, causando guai come Golia.

La sua altezza. L’aspetto più famoso di Golia è la sua altezza. Le Scritture insegnano che era "alto sei cubiti e un palmo" 1Sa 17:4. A seconda del valore del cubito e del palmo, misurava forse tre metri o tre metri e mezzo. Secondo Matthew Henry, era alto tre metri e mezzo. Secondo Ryrie, un poco meno di tre. In ogni caso, era estremamente alto in confronto agli altri esseri umani. Oggi sarebbe un’ottima recluta per una squadra di pallacanestro. Pensate con che facilità potrebbe fare uno "slam dunk." Ai suoi tempi, non essendoci il pallacanestro, era ricercato dall’esercito per impaurire le armate nemiche. L’altezza di Golia però, pur essendo imponente e impressionante, non era del tutto vantaggiosa, perché ci vuole più dell’altezza per vincere le più grandi battaglie di questa vita. Ci vuole un’altezza spirituale, che Davide aveva. Davide era molto più alto di Golia in ciò che contava davvero, anche se era molto più basso fisicamente. L’altezza fisica di Golia dimostra solo che i più alti hanno cadute più dannose.

La sua armatura. Anche se Golia era un gigante, aveva pur sempre una forte armatura. Le Scritture spiegano: "Aveva in testa un elmo di rame, era vestito d’una corazza a squame il cui peso era di cinquemila sicli di rame, portava delle gambiere di rame e, sospeso dietro le spalle, un giavellotto di rame. L’asta della sua lancia era come un subbio di tessitore; la punta della lancia pesava seicento sicli di ferro" 1Sa 17:5-7. Golia era letteralmente ricoperto di "rame." C’era "rame dappertutto" (Maclaren). La sua armatura era così pesante che era come un carro armato ambulante, per usare termini odierni. Era però piuttosto lento, perché l’armatura non lo rese agile e rapido. Nel suo The Pulpit Commentary, R. P. Smith spiega: "Per quanto Golia potesse essere alto e forte, con questo gran peso di metallo addosso [dai 55 ai 60 chili], i suoi movimenti e riflessi erano probabilmente lenti. Si presentò infatti più per fare impressione che per combattere davvero. Anche se, come una fortezza, era probabilmente invincibile ai colpi di spada o di lancia, era troppo appesantito da quell’armatura difensiva per poter prendere l’offensiva contro un nemico meno armato. Davide ebbe il merito di capire che il campione dei Filistei rappresentava una gran peso".

Spesso il mondo sembra altrettanto armato contro il popolo e l’opera di Dio. Ha l’armatura di legislazioni, leggi, tribunali, mass media, pressioni, leader nazionali e altri poteri impressionanti per combatterli. Quell’armatura ci può spesso scoraggiare, ma non dobbiamo sgomentarci, perché il popolo di Dio non è sprovvisto di armi. Agli occhi naturali sembrerebbe che lo fosse, ma abbiamo "la completa armatura di Dio" Ef 6:11, la più grande che ci sia. Davide aveva questa armatura, che si dimostrò molto superiore a qualunque altra che Golia potesse mai avere. Con l’armatura di Dio, Davide sconfisse Golia nella sua armatura di rame. Non abbiamo bisogno delle armature del mondo, ma di quella di Dio, che ci aiuterà a vincere le battaglie più grandi di questa vita,. L’Apostolo Paolo ci esortò a indossare questa armatura, dicendo: "Rivestitevi della completa armatura di Dio" Ef 6:11. Poi la descrisse, e la descrizione non comprendeva nemmeno un pezzo di rame. Al contrario, comprendeva "verità …  giustizia …  fede …  salvezza …  [e] la parola di Dio" Ef 6:14,16,17.
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Re: Davide 13/07/2012 12:05 #4454

La dichiarazione di Golia

"Egli dunque si fermò; e, vòlto alle schiere d’Israele, gridò: Perché uscite a schierarvi in battaglia? Non sono io il Filisteo e voi dei servi di Saul? Scegliete uno fra voi e scenda contro a me. S’egli potrà lottare con me ed uccidermi, noi saremo vostri servi; ma se io sarò vincitore e l’ucciderò, voi sarete nostri sudditi e ci servirete" 1Sa 17:8,9. Golia propose di avere, invece di una battaglia tra Israele e i Filistei, un duello tra lui e uno degli Israeliti. Li esortò: "Scegliete uno fra voi e scenda contro a me" 1Sa 17:8. Il vincitore del duello avrebbe determinato la vittoria della nazione. "Scenda contro a me" indica la discesa dal colle alla valle dove si trovava Golia. Esaminando questa dichiarazione, noteremo l’inganno e la sfida che contiene e la sua durata.

L’inganno nella dichiarazione. Golia mentiva, come vedremo leggendo come Davide sconfisse Golia. Golia disse che la nazione perdente avrebbe servito l’altra, ma quando Davide sconfisse Golia, i Filistei non deposero le armi e non si sottomisero volontariamente agli Israeliti. Al contrario, fuggirono. Non volevano arrendersi. Questa menzogna illustra l’inganno del peccato e di Satana. Il diavolo è un bugiardo e non ci si può fidare di lui. Fa tante promesse che sembrano vantaggiose e attraenti, ma non le mantiene. Il peccato sembra sempre attraente e produttivo. Sembra offrire guadagni, ma alla fine si scopre che genera solo perdite. Ogni garanzia offerta dal peccato è priva di valore. È solo una bugia tesa a ingannare.

La sfida nella dichiarazione. Golia disse: "Io lancio oggi questa sfida a disonore delle schiere d’Israele" 1Sa 17:10. Sfidare gli eserciti d’Israele non era un atto innocente come può sembrare. Confrontando il versetto 26 con il versetto 45, scopriamo che voleva dire sfidare il Dio d’Israele. Golia sfidò quindi Dio. Ciò ci ricorda che il nemico del popolo di Dio e dei suoi servitori è anche il nemico di Dio. Gli attacchi contro il popolo di Dio e contro i suoi predicatori sono in essenza attacchi contro Dio stesso. Il peccato vuole sfidare Dio. Il peccato e Satana incoraggiano a sfidare i comandamenti, la volontà e le vie di Dio per seguire invece il male. Chi sfida Dio non vincerà però mai, per quanto possa essere ben armato fisicamente. L’armatura di Golia non bastò a proteggerlo dal giudizio divino. Molti sfidano Dio armati di ricchezze, posizioni altolocate, potere e fama, ma, come l’armatura di Golia, quelle cose non bastano a proteggere dal giudizio che colpisce chi sfida Dio.

La durata della dichiarazione. Golia "si faceva avanti la mattina e la sera e si presentò così per quaranta giorni" 1Sa 17:16. Nelle Scritture, il numero quaranta indica una prova. La sfida di Golia ripetuta due volte al giorno per quaranta giorni non era una prova insignificante per Israele. Le prove rivelano chi siamo. Quando si mette alla prova un prodotto in un laboratorio, si determina la sua qualità. La lunga durata della sfida di Golia rivelò che Israele aveva poca fede e forza di carattere. Rivelò che la mancanza di coraggio e di abilità era un grave problema nell’esercito. Rivelò anche la debolezza di Saul come leader e la necessità di un nuovo re. Saul non aveva rimedio per Golia e poteva solo ispirare i soldati offrendo un premio a chi avesse vinto. Quel premio offerto per motivare il popolo a svolgere l’opera di Dio, come leggiamo al versetto 25, comprendeva una ricompensa monetaria (tra cui l’esonero dalle tasse per tutta la famiglia del padre) e la mano della figlia di Saul: quindi, ricchezze, una donna e un posto di prestigio in quanto genero di Saul. Era un piano patetico che rivelava un grave problema spirituale in Israele.

L’offerta di Saul per trovare uno disposto ad accettare la sfida di Golia ci ricorda che quando le condizioni spirituali declinano, la gente cerca stratagemmi, premi e altre attrazioni carnali per motivare gli altri a ubbidire a Dio. Sembra che il Calvario non sia oggi una motivazione sufficiente. Le chiese devono infatti dare caramelle, chewing-gum, orsetti di peluche, biciclette, biglietti a qualche parco giochi o qualche altro premio carnale per indurre gli altri ad andare in chiesa, a invitare altri in chiesa o a leggere attentamente la Bibbia. Non è certamente un buon indice della spiritualità della chiesa, eppure raramente si attirano folle senza queste esche carnali. Non sconfiggeremo però mai i nostri Golia in quel modo, ma solo motivando gli altri mediante la fede in Dio e l’interesse nel suo onore (che Davide dimostrò, come vedremo in breve).
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