Il cordoglio del profeta
Samuele fece "cordoglio per Saul" 1Sa 16:1. Quando gli uomini pii fanno cordoglio, le condizioni del paese sono proprio tristi, e a quel tempo non c’era in Israele uomo più pio del profeta Samuele. Il cordoglio di Samuele per Saul dimostrò certamente la necessità di un nuovo re in Israele e il fatto che era giunto il momento di consacrare Davide. Esaminando questa cordoglio di Samuele per Saul, noteremo i motivi del cordoglio, il rimprovero al cordoglio e il rimedio per il cordoglio.
I motivi del cordoglio. Samuele aveva ottimi motivi per far cordoglio per Saul. Noteremo qui i due principali: la ribellione di Saul e il rigetto di Saul.
Primo, la ribellione di Saul. Saul iniziò il suo regno in maniera molto promettente. La grande vittoria sugli Amorei, che avevano minacciato tanto gli abitanti di Iabes in Galaad dimostrò la sua compassione per il popolo d’Israele su cui regnava, il suo coraggio e le sue abilità militari. Fu una vittoria impressionante. Poco dopo però le cose iniziarono a deteriorare, perché Saul si ribellò contro Dio. Prima non volle attendere la visita di Samuele a Ghilgal per offrire il sacrificio stabilito e decise di disubbidire e sacrificare da solo. In seguito si ribellò di nuovo, questa volta nella guerra contro gli Amalechiti, rifiutando di distruggere ogni cosa che Dio aveva ordinato di distruggere e cercando di giustificare i suoi atti di fronte a Samuele. Le Scritture insegnano che "Samuele ne fu irritato" al punto che "gridò all’Eterno tutta la notte" 1Sa 15:11 C’è da notare che il termine tradotto "irritato" comprende molta vessazione e disgusto. Samuele non fu solo rattristato, ma anche molto contrariato dalla ribellione di Saul. Se solo la ribellione contro il Signore ci irritasse altrettanto, soprattutto quando la notiamo nella nostra vita!
Secondo, il rigetto di Saul. A motivo di questa ribellione, Dio recise Saul dal trono. La ribellione contro Dio porta sempre al suo rigetto. A Ghilgal, dove Saul disubbidì a Dio amministrando il sacrificio, Dio diede il primo annuncio di questo rigetto di Saul per bocca di Samuele, che disse: "Il tuo regno non durerà" 1Sa 13:14. Sempre a Ghilgal, Dio fece un secondo annuncio sul rigetto di Saul come re d’Israele, questa volta quando Samuele incontrò Saul di ritorno dall’attacco agli Amalechiti. Per bocca di Samuele, Dio disse allora: "Hai rigettato la parola dell’Eterno e l’Eterno ha rigettato te perché tu non sia più re sopra Israele" 1Sa 15:26 "Nessun empio va alla deriva … senza essere commiserato" (F. B. Meyer) e il rigetto di Saul da parte di Dio provocò un forte cordoglio in Samuele. Anche se Saul aveva preso il posto di Samuele nel comando di Israele, Samuele ovviamente lo aveva preso in simpatia e aveva grandi speranze per lui 1Sa 10:24.
Il rigetto di Saul aprì le porte al regno di Davide. Ora che il trono era stato sottratto a Saul e alla sua famiglia 1Sa 13:13 "l’Eterno s’è cercato un uomo secondo il cuor suo e … l’ha destinato ad esser principe del suo popolo" 1Sa 13:14. Quell’uomo era Davide, di cui Samuele disse a Saul: "è migliore di te" 1Sa 15:28. Nessun uomo è indispensabile. Chi si ribella a Dio sarà sostituito da qualcuno migliore.
Il rimprovero per il cordoglio. Dio rimproverò Samuele per avere provato cordoglio. Non rimproverò il cordoglio per se stesso, ma il cordoglio eccessivo, come è evidente nella domanda: "Fino a quando farai tu cordoglio?" 1Sa 16:1. La domanda segnala un errore, perché Dio "non dice mai": Fino a quando farai tu cordoglio?" a meno che quel cordoglio non sia degenerato in un’accusa della sua provvidenza o che le lacrime non abbiano accecato al punto da impedire di svolgere il proprio dovere" (Maclaren). Ezechiele insegna: "Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme, e fai un segno sulla fronte degli uomini che sospirano e gemono per tutte le abominazioni che si commettono in mezzo di lei" Ez 9:4 e nei due versetti seguenti dice di colpire chi non sospira e non geme per quei peccati. "Samuele sospirò e gemette per le abominazioni commesse da Saul ai suoi tempi. Eppure il cordoglio, per ragionevole e opportuno che sia, può diventare esagerato al punto da impedire di svolgere le proprie mansioni o di offuscare la speranza in Dio. Può turbare la pace e togliere le forze, spingendo a tralasciare o trascurare i propri doveri verso gli altri" (R. Steel). Pur essendo un uomo pio, Samuele cadde nella trappola di un cordoglio eccessivo. Possiamo comprendere il suo cordoglio, perché c’erano molti motivi per lamentarsi riguardo a Saul, come abbiamo già visto, ma Samuele pensò troppo a Saul (abbattendosi) e non abbastanza a Dio (che avrebbe incoraggiato le sue speranze).
Il rimedio for il cordoglio. "Empi d’olio il tuo corno e va’" 1Sa 16:1. Dio diede a Samuele un antidoto eccellente per il suo cordoglio eccessivo: del lavoro da svolgere, cioè l’unzione di Davide come re. "La vera cura del dolore eccessivo è il lavoro" (Maclaren). Ovviamente, dev’essere un lavoro sancito da Dio. Le opere empie non aiutano certamente a superare il cordoglio, ma lo accrescono. Ci riferiamo quindi al nostro dovere.
Quando i guai ci causano cordoglio, ne diventiamo vittime se ci fermiamo a lamentarci di tutti i tristi sviluppi della nostra vita. Infatti, una delle cose peggiori nei momenti di cordoglio è l’inattività. Se il cordoglio domina la vostra vita, svolgete i doveri che Dio vi ha dato e troverete sollievo, come Samuele. Samuele dovette smettere di gemere e dovette agire. È lo stesso per molti oggi. Fare il proprio dovere aiuta a mettere fine al cordoglio e a riprendere forza.