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ARGOMENTO: Rut

Re: Rut 18/06/2012 12:35 #3891

La prova della prosperità

‘Andate, tornatevene ciascuna a casa di sua madre; l’Eterno sia buono con voi, come voi siete state con quelli che son morti, e con me. L’Eterno dia a ciascuna di voi di trovare riposo in casa d’un marito! "Essa le baciò" Ru 1:8,9. La prima prova ha a che fare con la prosperità. Naomi disse alle nuore che avrebbero avuto più prosperità in Moab che in Giuda. Esaminando ulteriormente questa prova e alcune sue componenti, noteremo le promesse nella prova, la persuasione nella prova, e la persistenza nonostante la prova.

Le promesse nella prova. Notiamo qui le promesse specifiche di prosperità fatte da Naomi alle nuore se fossero state in Moab invece seguirla a Betlemme. Avevano a che fare con parenti, ricompensa e riposo.

Primo, parenti. "Tornatevene ciascuna a casa di sua madre" Ru 1:8. A quei tempi, le figlie vivevano generalmente nella casa (o tenda) della madre e i figli in quella dei padri. Per questo Naomi parla solo delle madri. Era meglio che le nuore ritornassero dalle madri piuttosto che viaggiare con la suocera. "[Ruth e Orpa] avevano una casa a cui ritornare, dove sarebbero state accolte con gioia e conforto. Non furono lasciate in mezzo alla strada. Naomi suggerisce che le loro madri le avrebbero confortate più di una suocera, soprattutto dato che avevano una casa mentre la suocera non sapeva se avrebbe avuto una propria dimora [a Betlemme]" (Henry). Secondo una logica naturale, vivere con le proprie madri presentava delle prospettive materiali molto migliori che seguire Naomi.

Secondo, ricompensa. "L’Eterno sia buono con voi, come voi siete state con quelli che son morti, e con me" Ru 1:8. Naomi promise che, ritornando a Moab, Rut e Orpa sarebbero state ricompensate per la loro bontà verso la sua famiglia. Ciò mette in luce la prosperità di Moab. C’era una ricompensa per chi avesse voluto stare in Moab invece di andare a Giuda per vivere con il popolo di Dio. È una prova che la maggior parte dei seguaci di Cristo devono affrontare. Ci sono ovviamente ricompense per chi va a Betlemme e per chi segue Cristo, ma sembrano così distanti ed eteree in confronto a quelle del mondo. Rut e Orpa avrebbero potuto trovare ricompense in Moab, che era vicina, senza un viaggio stancante a Betlemme.

Terzo, riposo. "L’Eterno dia a ciascuna di voi di trovare riposo in casa d’un marito" Ru 1:9. Il termine "riposo" qui suggerisce il matrimonio (cfr.) Ru 3:1 e i suoi vari vantaggi per le donne. Soprattutto a quei tempi, le donne avevano bisogno di mariti per vivere bene. "Le giovani di Moab [come in altri paesi] avevano poca speranza di utilità e felicità se non erano protette dalle mura della casa … del marito … dove avrebbero potuto dimorare e dove i loro più teneri sentimenti e desideri più onorevoli avrebbero potuto trovare soddisfazione e pace" (Morrison). "Il matrimonio [per le donne di quei tempi] offriva riposo, per quanto questo mondo possa fornire, nella casa del marito" (Henry). Il matrimonio era una garanzia di prosperità per la donna. Naomi disse che se le donne volevano trovare riposo (nel matrimonio) da tutte le difficoltà di questa vita, lo avrebbero trovato più facilmente in Moab che a Betlemme. È un’altra promessa di prosperità contenuta in questa prima prova.

La persuasione nella prova. La prova della prosperità era particolarmente difficile da superare perché Naomi parlò in maniera persuasiva, comprendendo lode, pietà e passione.
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Re: Rut 18/06/2012 12:38 #3892

Primo, lode. "Andate, tornatevene … l’Eterno sia buono con voi, come voi siete state con quelli che son morti, e con me" Ru 1:8. Naomi loda la bontà dimostrata da Rut e Orpa a lei e alla sua famiglia. Nonostante la morte dei mariti, Rut e Orpa continuarono a onorare la suocera, e Naomi le loda, dicendo che Dio le avrebbe ricompensate per la loro eccezionale gentilezza. Pur essendo legittima, quando la lode accompagna la tentazione, generalmente rende più vulnerabili. La tentazione era quella di ritornare in Moab, che sarebbe stato un grave errore, e i grandi elogi che ricevettero rendevano difficile contraddire il suggerimento (di ritornare in Moab) di chi le lodava.

State attenti quando la lode accompagna un incoraggiamento a disubbidire ai comandamenti di Dio. La lode può essere giustificata, ma può rappresentare un pericolo in certi momenti. Per questo non dovremmo mai preoccuparci troppo delle lodi che riceviamo. Assicuratevi che Dio sia lodato, ma non preoccupatevi se voi ricevete sufficienti elogi. Chi tiene alla propria lode non resisterà facilmente alla tentazione.

Secondo, pietà. La prova della prosperità era mascherata da termini religiosi. "L’Eterno sia buono con voi … L’Eterno dia a ciascuna di voi di trovare riposo in casa d’un marito" Ru 1:8,9. La tentazione ama usare un linguaggio pio, che dà al male (in questo caso alla permanenza in Moab) un aspetto accettabile. La ripetizione del nome dell’Eterno come autore di prosperità in Moab dava l’impressione che Dio approvasse e rendeva difficile superare la prova.

Terzo, passione. "Essa le baciò" Ru 1:9. La prova della prosperità fu resa più difficile dalla dimostrazione di affetto. Il grande affetto di Naomi per le giovani dimostrava la sua approvazione del loro ritorno in Moab, anche se voleva dire venir meno alla loro decisione di seguirla a Betlemme. Con quelle effusioni, Naomi disse alle nuore che rimanendo in Moab non si sarebbero alienate dal suo amore. Il bacio fu semplicemente un altro incoraggiamento a cercare la prosperità e a dimenticare la loro decisione. I baci hanno indebolito molte buone decisioni.

La persistenza nonostante la prova. E quelle si misero a piangere ad alta voce, e le dissero: "No noi torneremo con te al tuo popolo" Ru 1:9,10. Rut e Orpa superarono entrambe la prova della prosperità. Rifiutarono di permettere che le allontanasse da Naomi per rimanere nell’idolatra terra di Moab. È una persistenza ammirabile, perché la prova era dura. Molti cedono ogni giorno ai richiami della prosperità e gettano via reputazione e buone decisioni per ottenere i guadagni di questo mondo. Non è facile attenersi alle proprie decisioni quando la prosperità è promessa a chi trasgredisce. La prosperità ha una forte presa e trattiene da molte decisioni giuste. Il giovane ricco lasciò che le sue ricchezze lo frenassero dal seguire Cristo. Quando chiese: "Che farò io per ereditare la vita eterna?" Lu 18:18 e Cristo rispose: "Vendi tutto ciò che hai e distribuiscilo ai poveri" #Lu 18:22, il giovane se ne andò, perché non era disposto a rinunciare ai suoi averi. La sua decisione di seguire Cristo fu annullata dalla sua prosperità.
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Re: Rut 18/06/2012 12:42 #3893

La prova dei problemi

Passata una prova, ne seguono altre. Fu così per Rut e Orpa. Subito dopo aver superato la prova della prosperità, affrontarono quella dei problemi. Questa prova aveva a che fare specificamente con il problema di trovare marito a Betlemme, un problema che, come vedremo più dettagliatamente in seguito, mise a dura prova la loro decisione di seguire Naomi. Come la prosperità, anche i problemi spesso indeboliscono le buone decisioni. Nei momenti di difficoltà, è difficile ricordare La Parola di Dio che dice: "Ecco, io sono l’Eterno, l’Iddio d’ogni carne; v’ha egli qualcosa di troppo difficile per me?" #Gr 32:27. Se teniamo lo sguardo sulle circostanze più che sui comandamenti divini, i problemi metteranno a dura prova la nostra ubbidienza e le nostre decisioni sante.

Esaminando questa prova dei problemi che si presentò a Rut e Orpa, notiamo i requisiti della prova, il ragionamento nella prova, il rimorso nella prova e la risposta alla prova.

I requisiti della prova. E quelle si misero a piangere ad alta voce, e le dissero: "No noi torneremo con te al tuo popolo" Ru 1:9,10. Era un momento molto emotivo. Anche se una dimostrazione di forti emozioni non vuol dire necessariamente che la decisione è basata soprattutto sui sentimenti, quando ci sono molte emozioni, la decisione dev’essere messa ancor più alla prova per determinare se è basata solo su quelle emozioni o sui fatti. "I forti sentimenti, senza fermo giudizio [fatti], produce normalmente delle decisioni deboli" (Henry). Dobbiamo fondare le nostre decisioni importanti sui fatti e non solo sui sentimenti. I sentimenti possono cambiare rapidamente, ma i fatti rimangono fermi in qualunque situazione. Per molti, la fede è basata sui sentimenti, ma quella fede crolla rapidamente di fronte alle difficoltà. "I pensieri che maturano in decisioni mediante serie considerazioni [fatti] saranno probabilmente tenuti sempre a cuore, mentre quelli che maturano rapidamente [tramite le emozioni] marciranno velocemente" (Henry).

Gran parte della religione oggi fa appello ai sentimenti. Molte decisioni nelle chiese sono motivate da emozioni e purtroppo molti predicatori arrivano al punto da usare intenzionalmente le emozioni per produrre più decisioni. Chi prende decisioni in base a delle emozioni è come il seme gettato sul terreno roccioso, descritto nella parabola del nostro Signore, perché "quando venga tribolazione o persecuzione a ragion della Parola, son subito scandalizzati" Mr 4:17. È per questo che la prova dei problemi è necessaria per determinare se la fede e le decisioni sono vere o meno. Rut e Orpa basavano la loro decisione di rimanere con Naomi sui propri sentimenti e le proprie emozioni, o su ragioni più consistenti e nobili? La prova rivelerà la risposta, come vedremo presto.

Il ragionamento nella prova. "Ritornatevene, figliuole mie! Perché verreste con me? Ho io ancora de’ figliuoli in seno che possano diventare vostri mariti?" Ru 1:11. Per capire il ragionamento di Naomi, che mette in risalto la gran difficoltà delle due nuore nel seguirla, dobbiamo ricordare l’usanza del "levirato," comune a quei tempi, in cui un uomo sposava la moglie del fratello defunto. È un’usanza antica Genesi 38 che fu incorporata nella legge di Mosè: "Quando de’ fratelli staranno assieme, e l’un d’essi morrà senza lasciar figliuoli, la moglie del defunto non si mariterà fuori, con uno straniero; il suo cognato verrà da lei e se la prenderà per moglie, compiendo così verso di lei il suo dovere di cognato" De 25:5. Oltre ai vari riferimenti in Genesi e in Deuteronomio, la legge del levirato è citata anche nel Nuovo Testamento, in Mt 22:23-28. Naomi dice alle nuore che se la seguono, non avranno opportunità di esercitare quella legge. "Perché verreste con me?" Ru 1:11. Meglio stare in Moab dove potevano trovare facilmente un marito nella maniera consueta.

Naomi presenta un duplice problema nell’osservare la legge del levirato: l’inabilità di produrre altri mariti e l’impazienza nell’ aspettarli.

Primo, l’inabilità di produrre dei mariti che soddisfacessero la legge del levirato. Naomi non poteva produrre altri figli che sposassero le due nuore. Ne diede due motivi. Prima di tutto, era troppo anziana per far figli: "Ho io ancora de’ figliuoli in seno che possano diventare vostri mariti?" #Ru 1:11. Secondo, era "troppo vecchia" per rimaritarsi Ru 1:12. Erano ragionamenti molto saldi che presentavano un gran problema nell’osservare la legge del levirato.

Secondo, l’impazienza nell’aspettare quei mariti. "Andassi a marito stasera, e partorissi de’ figliuoli, aspettereste voi finché fossero grandi? Vi asterreste voi per questo dal maritarvi? No, figliuole mie" Ru 1:12,13 Naomi continua a far notare i problemi, aggiungendo alla sua incapacità di far figli l’impazienza che le due nuore avrebbero provato se avessero dovuto aspettare i figli di Naomi, se anche avesse potuto farne. Rut e Orpa non avrebbero semplicemente potuto né voluto aspettare tanto per risposarsi. Aspettare non sarebbe stato pratico. Il ragionamento di Naomi era giusto. Il problema era davvero grande. Se i problemi possono frenare una decisione, questo era certamente il caso. Era una prova molto dura che non poteva essere superata solo in merito ai sentimenti. Ci voleva una determinazione santa molto ferma per credere di poter trovare un marito in Giuda in quelle condizioni. Come vedremo in seguito, Rut trovò un marito in Giuda che, pur non essendo un figlio di Naomi, era legato dalle stesse regole di levirato.
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Re: Rut 18/06/2012 12:46 #3894

Il rimorso nella prova. "L’afflizione mia è più amara della vostra poiché la mano dell’Eterno si è stesa contro di me" Ru 1:13. Il rimorso di Naomi mentre mette alla prova una seconda volta le nuore è degno di nota e ci insegna almeno due importanti lezioni: l’effetto che abbiamo sugli altri e l’inimicizia di Dio.

Primo, l’effetto che abbiamo sugli altri. Naomi dice che i problemi di Rut e Orpa erano stati causati da lei e dalla sua famiglia. Se Naomi e la sua famiglia non si fossero trasferiti in Moab, non avrebbero creato questo problema per le due Moabite. Questo fatto addolora molto Naomi e ci ricorda che "nessuno di noi vive per se stesso, e nessuno muore per se stesso" Ro 14:7. Il nostro peccato nuoce molto agli altri. È una delle grandi tragedie del peccato.

Secondo, l’inimicizia di Dio. "La mano dell’Eterno si è stesa contro di me" Ru 1:13. È ciò che ci si può aspettare quando ci si oppone alla volontà di Dio. Certi si inaspriscono e criticano Dio quando li punisce per i loro peccati, ma possono solo incolpare se stessi. Dio ci ha detto come vivere e, se scegliamo di fare diversamente, non possiamo aspettarci che sia dalla nostra parte. Sarà contro di noi: un’esperienza molto spiacevole. È più facile vivere quando tutti sono contro di noi, ma Dio è per noi, di quanto sia quando Dio è contro di noi e tutti sono dalla nostra parte.

La risposta alla prova. "Allora esse alzarono la voce e piansero di nuovo; e Orpa baciò la suocera, ma Ruth non si staccò da lei" Ru 1:14. Le reazioni sono diverse. Tutte e due le nuore avevano passato la prima prova, ma solo Rut passò la seconda, iniziando così a risplendere in maniera particolare, come continuerà a fare per il resto del libro omonimo. Esaminando le diverse reazioni delle due nuore di Naomi, vedremo chi lascia e chi resta.

Primo, chi lascia. "Orpa baciò la suocera … se n’è tornata al suo popolo e ai suoi dèi" Ru 1:14,15. Orpa fallisce questa prova, ritorna in Moab e non ne sentiamo più parlare. Di fronte a una decisione critica, fece la scelta sbagliata perché non aveva fede in Yahweh e nella sua parola. Dimostrò esteriormente molto affetto per Naomi, ma nel cuore amava di più la terra di Moab.

È un tipo di persona che si trova ovunque nei circoli cristiani. Non esito a dire che la maggior parte dei membri delle nostre chiese sono come Orpa. La fede è solo esteriore. Non sono molto interessati alla Parola di Dio. Non sono spirituali, ma materialisti. Pensano, parlano, ragionano e agiscono come il mondo empio. Non riflettono i principi cristiani nel loro modo di vivere. A volte dimostrano grande entusiasmo e passione per la causa di Cristo, ma solo esteriormente. Nel cuore, sono più interessati al mondo. Baciano Cristo a parole, ma lo prendono a calci con le loro azioni. Manifestano grande entusiasmo, ma solo in superficie. In realtà, amano Moab, il mondo e gli empi. Sono come le folle di cui Cristo disse: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuor loro è lontano da me" Mr 7:6. Sono come Demas, di cui Paolo disse: "avendo amato il presente secolo, mi ha lasciato" 2Ti 4:10.

Secondo, chi resta. "Ma Ruth non si staccò da lei" Ru 1:14. La congiunzione "ma" annuncia che Rut era diversa da Orpa. E lo era davvero. La condizione del cuore delle due donne era diametralmente differente. Esteriormente, forse sembravano molto simili, ma interiormente erano molto diverse. Il termine ebraico tradotto "non si staccò" è molto forte. È lo stesso tradotto "s’attacca" in Sl 63:8 "attaccato" in Sl 119:31 e "più affezionato" in Pr 18:24. C’è un’idea di attaccamento, di una relazione tenace, fedele e persistente nonostante le circostanze. È il tipo di relazione che Dio vuole che esista tra mariti e mogli, perché è la stessa parola tradotta "si unirà" in Ge 2:24, a proposito del matrimonio: "Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie." Purtroppo, la nostra epoca è caratterizzata dall’infedeltà verso i voti matrimoniali, ma anche nei contratti, nelle leghe e in altri impegni. Ma è l’adesione, e non l’infedeltà, a essere benedetta, come vedremo nel nostro studio di Rut.
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Ultima modifica: 18/06/2012 12:47 Da stefano .

Re: Rut 18/06/2012 12:51 #3895

I dettagli della prova. "Ecco, la tua cognata se n’è tornata al suo popolo e ai suoi dèi; ritornatene anche tu come la tua cognata" Ru 1:15. Questa prova di popolarità attaccava e contrastava la separazione, la spiritualità e l’unicità.

Primo, la separazione. Questa prova attacca la separazione. Naomi incoraggia Rut a rimanere in Moab e unirsi alle folle empie. Dice: non separarti dal mondo, ma unisciti a esso. È la filosofia dell’evangelismo ecumenico che manda nelle chiese di Moab quelli che si sono "convertiti" nei loro programmi di promozione cittadini. La popolarità e la separazione non stanno insieme.

Secondo, la spiritualità. "La tua cognata se n’è tornata … ai suoi dèi." Questa prova ci tenta a credere che conformarsi alle masse ed essere popolari sia più importante della propria vita spirituale. Fa apparire che sia più importante essere popolari tra il mondo che agli occhi di Dio, che l’anima sia secondaria al corpo e che le questioni fisiche e materiali siano più rilevanti di quelle spirituali. Dice: "Non lasciate che la religione interferisca con le vostre scelte. Non lasciate che gli empi dei di Moab vi impediscano di seguire le masse e di tornare a Moab." Bisogna essere spiritualmente forti per superare questa prova.

Terzo, l’unicità. Rut fu l’unica a decidere di seguire Naomi. Questa prova si oppone all’unicità. Dice: non essere unico, ma segui le masse, cerca la popolarità, non essere diverso. Non si può essere popolare se si è gli unici a credere a certe cose. La popolarità calerà drasticamente. Rut non voleva essere popolare, ma voleva seguire Naomi. Abbiamo bisogno di più decisioni come quella, che seguono dei fini nobili e non quello ignobile della popolarità.

Il successo nella prova. Rut affronta questa prova con grande successo. La sua reazione vittoriosa a questa terza prova fu il culmine della sua decisione di seguire Naomi, una decisione che le recò l’enorme benedizione di essere antenata di Cristo. L’espressione della chiara decisione di Rut di seguire Naomi è famosa. È una delle gemme letterarie di ogni epoca. È stata adattata musicalmente ed è spesso cantata durante i matrimoni per dimostrare il mutuo impegno delle coppie. Esaminando questa grande affermazione, la divideremo in sette parti: la richiesta, la direzione, la dimora, la descrizione, la divinità, la morte e la determinazione.

Primo, la richiesta. "Non insistere perch’io ti lasci, e me ne torni lungi da te" Ru 1:16. Rut dice a Naomi di smettere di incoraggiarla a tornare a Moab. Il suo linguaggio indica che non vuole tentazioni. È lo stesso linguaggio che dice di spegnere la musica empia e di non pronunciare certe parole. È il linguaggio che dice decisamente "no" alla tentazione e scaccia i tentatori. Non riuscirete mai a sconfiggere il male e la tentazione senza questa determinazione contro il male.

Secondo, la sua direzione. "Dove andrai tu, andrò anch’io" #Ru 1:16. Qui Rut esprime la sua decisione di seguire Naomi dovunque lei vada, su sentieri aspri, piani, lunghi, difficili o facili. Molti cambiano direzione quando si trovano di fronte a circostanze spiacevoli, a un sentiero arduo o alla perdita di amici, ma Rut persiste. Dobbiamo fare lo stesso con il Signore, seguendolo ovunque ci guidi. Molti pregano che Dio diriga le loro vie, ma quando Dio lo fa, non seguono. Devono decidere, come Rut, di seguire la via giusta, dovunque ci conduca.

Terzo, la sua dimora. "Dove starai tu, io pure starò" #Ru 1:16. Notiamo (come in altre frasi) che Rut non pone condizioni alla sua decisione. Non dice che starà con Naomi se troverà una bella casa. Dice che dovunque sia la sua dimora, in qualunque stato, sarebbe rimasta con Naomi. È il tipo di impegno che Cristo vuole dai suoi seguaci e che dobbiamo vedere anche nel matrimonio.

Quarto, la sua descrizione. "Il tuo popolo sarà il mio popolo" Ru 1:16. Rut voleva essere definita un membro della famiglia di Naomi e sapeva cosa voleva dire: doveva andare in Israele con lei e vivere con lei e il suo popolo. Rut raggiunse subito questo scopo, come vedremo nel prossimo capitolo. Fu riconosciuta come parte della famiglia di Naomi al punto che leggiamo che ritornò a Betlemme, anche se non c’era mai stata Ru 1:22 (Diod.). "Rivenendo dalle campagne di Moab" [Ibid.] … È così che fu considerata dalla gente di Betlemme, come è chiaro in Ru 2:6 dove compare la stessa identica frase [in ebraico] (F. C. Cook). Se volete essere definiti cristiani, dovete unirvi ai credenti. Certi vogliono essere chiamati cristiani, ma non vogliono separarsi dal mondo. Se Rut fosse rimasta in Moab sarebbe stata chiamata necessariamente Moabita.
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Ringraziano per il messaggio: nunziata

Re: Rut 18/06/2012 12:55 #3896

Quinto, la sua divinità. "Il tuo Dio sarà il mio Dio" Ru 1:16. Questa è la ragione fondamentale. "È la decisione suprema di Rut, il punto principale e l’affermazione più elevata tra le sette che aveva pronunciato" (McGee). Niente è importante quanto la religione. Rut prese una decisione drastica riguardo all’aspetto più critico della sua vita. Abbandonò l’idolatria di Moab per seguire il vero Dio. Abbandonò Baal e Chemosh per seguire Yahweh. Fu la sua decisione più grande.

Sesto, la sua morte. "Dove morrai tu morrò anch’io, e quivi sarò sepolta" Ru 1:17. Vediamo qui la permanenza della sua decisione, che era per tutta la vita, anzi, per l’eternità. Voleva infatti essere sepolta in Israele, e una sepoltura in Israele dimostrava fede in Yahweh e un impegno che andava oltre la tomba, in eterno. È per questo che Giacobbe voleva essere sepolto in Canaan e Giuseppe, nonostante la sua posizione elevata in Egitto, voleva che le sue ossa fossero trasportate in Canaan dove Yahweh era adorato.

Settimo, la sua determinazione. "L’Eterno mi tratti col massimo rigore se altra cosa che la morte mi separerà da te" Ru 1:17. È un’antica forma di imprecazione, un forte giuramento di conferma. Chi desidera davvero servire il Signore non esisterà a confermare seriamente il suo impegno. Chi non è disposto a legarsi così fermamente al Signore non ha davvero deciso di essergli fedele. Chi non è disposto a prendere delle decisioni nette non può essere preso seriamente in ciò che dice di voler fare.

Il silenzio dopo la prova. "Quando Naomi la vide [Rut] fermamente decisa ad andar con lei [Naomi], non gliene parlò più" Ru 1:18. La ferma decisione di Rut mise a tacere le persuasioni di Naomi, che vide che la nuora non avrebbe cambiato idea e quindi smise di insistere che ritornasse in Moab.

È una buona lezione su come vincere le tentazioni. Quando il peccato vi tenta, respingetelo in modo tale che capisca che è una perdita di tempo ritentare. Il peccato, ovviamente, non si arrenderà mai del tutto, ma potete sconfiggere i suoi tentativi di corrompervi. Quando Cristo rimase fermo e irremovibile per quaranta giorni e notti di fronte alle tentazioni di Satana, "allora il diavolo lo lasciò" Mt 4:11. Sì, il diavolo ritornerà Lu 4:13, perché se ne va solo temporaneamente. Dopo una sconfitta, riprende forza e ritorna ad attaccare. Ma se non lo scacciate, resterà a tormentarvi.
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Re: Rut 18/06/2012 12:56 #3897

Il ritorno

Ru 1:19-22

La ferma decisione di Rut di rimanere con Naomi sfociò nel loro ritorno a Betlemme. Le Scritture non forniscono dettagli di questo viaggio, perché qui passano dalla decisione di Rut in Moab all’arrivo di Naomi e Rut a Betlemme. Questa mancanza di dettagli ci ricorda che la volontà di Dio segue un sentiero per lo più ordinario; il trantran, come lo chiamano alcuni. Si procede passo dopo passo e giorno dopo giorno, senza avvenimenti speciali. Eppure, pur non essendo entusiasmante e clamoroso, l’ordinario non dev’essere deriso e i doveri quotidiani non devono essere disprezzati, perché sono la chiave dei conseguimenti di questa vita. Se non svolgete fedelmente i compiti ordinari, conseguirete poco. Naomi e Rut ricevettero delle benedizioni speciali a Betlemme, ma, per ottenerle, dovettero sopportare un viaggio a piedi lento, monotono, noioso e stancante, passo dopo passo, da Moab a Betlemme. Lasciamo che questo pensiero ci incoraggi e ci ispiri a essere diligenti nei doveri ordinari di ogni giorno. Forse ci sembrerà di fare poco e di non arrivare da nessuna parte, ma continuiamo a essere diligenti e a fare un buon lavoro, perché ci attendono Betlemme e le sue benedizioni.
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