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ARGOMENTO: Giona

Re: Giona 18/05/2012 15:40 #2992

La sua guerra

Giunto a Ninive, Giona avrebbe dovuto predicare "contro di lei," cioè avrebbe dovuto dichiarare guerra contro il male praticato a Ninive. Il verbo tradotto con "predicare" significa gridare, ed è lo stesso utilizzato nell’ordine dato a Isaia riguardo al suo popolo: "Grida a piena gola, non ti rattenere, alza la tua voce a guisa di tromba, e dichiara al mio popolo le sue trasgressioni" #Is 58:1.

"Gridare" contro il peccato richiede una grande energia spirituale, cosa che poche persone hanno. La maggior parte delle persone riescono a camminare pur trovandosi in una condizione spirituale disperata, ma si guardano intorno e l’unica cosa che riescono a fare è mormorare qualche parola di preoccupazione. Tuttavia, per "gridare" contro il peccato occorre un’energia spirituale molto più grande! Il peccato non potrà mai essere contrapposto con successo se prima non ci si indigna veramente, cioè abbastanza per condannarlo con fervore, incisività, passione e dogmatismo. Ovviamente, spesso una simile reazione al peccato è inaccettabile per la maggior parte delle persone. Magari la reazione nei confronti di Ninive fosse sempre la norma! In realtà, però, non lo è, infatti oggi la maggior parte delle persone, anche all’interno delle chiese, guardano con disprezzo qualsiasi condanna contro il peccato che si pronuncia dal pulpito. I critici definiscono la condanna del peccato rozza, poco dignitosa, fanatica, offensiva, ignorante e priva di amore. Spesso, però, le stesse persone partecipano a eventi sportivi e non esitano a gridare fino a perdere la voce per chi colpisce un pallone, corre con un pallone e segna un gol. Lo zelo spirituale, invece, si entusiasma riguardo alle cose veramente importanti e grida contro il peccato. Nelle nostre chiese pochi si entusiasmo nell’opporre il peccato, ma Joseph Parker disse: "quale è la vostra chiamata nella vita? Recarvi ovunque vi sia malvagità e gridare contro di essa …  Ogni figlio di Dio deve essere un profeta che protesta".

Cristo si oppose vigorosamente al male ovunque andasse. Una volta prese una verga per attaccare il peccato nel Tempio, creando uno scompiglio vero e proprio perché rovesciò anche alcune tavole. Osservandolo in questa occasione, i suoi discepoli ricordarono un versetto dei salmi che dice: "Poiché lo zelo della tua casa mi ha roso" #Sl 69:9 Gv 2:17. Oggi la maggior parte di quelli che frequentano la chiesa non sono mossi da questo tipo di zelo pio, e sicuramente non ne sono consumati. Tuttavia, l’ordine di gridare contro il peccato è valido ancora oggi, e qualsiasi altro atteggiamento verso il peccato è un compromesso, un’infermità spirituale e un gesto di infedeltà. Se non siamo disposti a condannare il peccato con forza, la guerra contro il peccato non potrà mai avere successo.
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Re: Giona 18/05/2012 15:40 #2993

Il carattere di Ninive

Bismarck disse che "le grandi città sono grandi piaghe sul corpo della politica," e sicuramente questa affermazione si addice anche a Ninive. Il termine usato da Dio per descrivere il carattere di questa città è "malvagità," e sia la Bibbia che i documenti secolari forniscono numerose prove del fatto che Ninive era una città molto malvagia, dunque anche una grande piaga sul corpo della politica.

Non esiste descrizione migliore della malvagità di Ninive di quella fornita dal profeta Naum, il cui libro riguarda unicamente Ninive. Pur essendo stato scritto qualche tempo dopo il libro di Giona, i documenti secolari hanno confermato che la descrizione fornita da Naum riguardo a Ninive si applicava molto bene anche a Ninive ai tempi di Giona. I peccati di Ninive ai tempi di Naum furono semplicemente una ripetizione dei peccati che prevalevano ai tempi in cui Giona fu mandato a Ninive. Riguardo a questa città, Naum afferma: "Guai alla città di sangue, che è tutta piena di menzogna e di violenza e che non cessa di far preda! S’ode rumore di sferza, strepito di ruote, galoppo di cavalli, balzar di carri. I cavalieri dànno la carica, fiammeggiano le spade, sfolgorano le lance, i feriti abbondano, s’ammontano i cadaveri, sono infiniti i morti, s’inciampa nei cadaveri. E questo a cagione delle tante fornicazioni dell’avvenente prostituta, dell’abile incantatrice, che vendeva le nazioni con le sue fornicazioni, e i popoli con i suoi incantesimi" #Na 3:1-4.

Moralmente, Ninive era un covo di licenziosità, mentre spiritualmente era consacrata alla stregoneria, che porta sempre a pratiche crudeli. A livello militare, invece, Ninive era molto violenta verso i suoi nemici. Per descrivere il carattere militare violento degli Assiri, J. Sidlow Baxter cita il professor Sayce, che disse: "le barbarie che seguivano la cattura di una città sarebbero pressoché inimmaginabili, se non fossero riportate nelle iscrizioni come un vanto …  piramidi di teste umane costeggiavano il cammino del vincitore, ragazzi e ragazze venivano arsi vivi o destinati a un destino peggiore, gli uomini venivano impalati, scorticati vivi, accecati o venivano loro amputate le mani e i piedi, le orecchie e il naso [le stesse cose che accadono oggi in Iraq, il territorio principale dell’antica Assiria, e che furono attuate contro il popolo del Kuwait nel 1990-91 con la stessa crudeltà. In quasi tre millenni il popolo che risiede nella zona dell’Assiria non è cambiato molto]." La malvagità di Ninive fu sicuramente grande, infatti quando alla fine Giona raggiunse la città Dio concesse loro solo quaranta giorni per ravvedersi, altrimenti la avrebbe distrutta. Il dovere di Giona di predicare contro Ninive era grandemente giustificato dal carattere di Ninive. Anche il carattere del nostro paese giustifica lo stesso trattamento perché la barbarie dell’aborto, la piaga dell’omosessualità, la febbre del gioco d’azzardo e molti altri peccati meriterebbero una condanna.
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Re: Giona 18/05/2012 15:40 #2994

Il carattere di Dio

Anche il carattere santo dell’Onnipotente fu un grande incentivo affinché Giona facesse il suo dovere. Nell’ordine dato a Giona, Dio disse: "la loro malvagità è salita nel mio cospetto" #Gn 1:2. L’implicazione ovvia e incisiva contenuta in queste parole è che il carattere di Dio non può tollerare una simile malvagità perché Dio è infinitamente santo, e questo lo rende ultra sensibile al peccato perché più il carattere è santo, più è sensibile al peccato.

Se riusciamo a tollerare il male, dimostriamo soltanto una carenza di santità. Ovviamente, le menti e i cuori traviati asseriscono che tollerare il peccato significa soltanto essere benevoli e amorevoli, e alcuni ritengono persino che sia un segno di apertura mentale. In altre parole, queste persone dichiarano di aver "visto la luce" e di aver compreso che quello che la società condanna è semplicemente una variazione dello stile di vita. Tutti questi discorsi assurdi usati per giustificare chi tollera il male dimostrano soltanto che la mancanza di santità corrompe l’amore e offusca la mente. Questo è ciò che Paolo disse ai Romani affermando che gli uomini "hanno mutato la verità di Dio in menzogna …  Perciò Iddio li ha abbandonati a passioni infami" #Ro 1:25-26. L’ordine di Dio è: "Siate santi, perché io son santo" #1Pi 1:16; cfr. #Le 11:25. Per predicare contro Ninive, Giona non poteva avere ragione migliore della santità di Dio.
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Re: Giona 18/05/2012 15:41 #2995

DISUBBIDIENZA

Ma Giona si levò per fuggirsene a Tarsis, lungi dal cospetto dell’Eterno; e scese a Giaffa, dove trovò una nave che andava a Tarsis; e, pagato il prezzo del suo passaggio, s’imbarcò per andare con quei della nave a Tarsis, lungi dal cospetto dell’Eterno #Gn 1:3.

Giona disubbidì apertamente all’ordine divino ricevuto. Dio gli aveva ordinato di andare a Ninive, ma "Giona si levò per fuggirsene a Tarsis." Che delusione! Noi ci aspettiamo che i nostri eroi, soprattutto quelli della Bibbia, si comportino con nobiltà, coraggio e in modo esemplare, ma siamo costretti a renderci conto che tutti gli eroi, anche quelli della fede, sono umani e portano con sé la vecchia natura, dunque possono fallire e a volte falliscono. Potrebbero non fallire in modo ovvio o intenzionale come Giona, ma falliscono ugualmente. Tuttavia, questi fallimenti non devono scoraggiarci, anzi studiarli può aiutarci enormemente perché possiamo trarne molti insegnamenti che ci aiuteranno a evitare di commettere errori nella nostra vita. Per questa ragione, esamineremo attentamente la disubbidienza di Giona descritta nel presente brano cercando di trarne il massimo insegnamento per riuscire a vincere più battaglie contro la disubbidienza nelle nostre vite.

Nel nostro studio sulla disubbidienza di Giona osserveremo la spontaneità, la separazione, il successo, la spesa, l’inciampo, la compagnia e la stoltezza.
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Re: Giona 18/05/2012 15:41 #2996

La spontaneità della disubbidienza

Dopo aver ricevuto l’ordine di andare a Ninive, Giona partì subito per Tarsis. La disubbidienza di Giona #Gn 1:3 iniziò non appena ebbe ricevuto gli ordini di Dio #Gn 1:2. Inoltre, l’azione descritta nel versetto 3 è così rapida da lasciare a bocca aperta: Giona decise di fuggire e arrivò subito a Giaffa, dove trovò una nave, comprò il biglietto e si imbarcò. Tutto accade in modo sorprendentemente rapido e spontaneo.

Tuttavia, pur essendo spontanea, la fuga non fu ingiustificata perché un crollo spirituale improvviso non si verifica mai per caso. La spontaneità nella disubbidienza si osserva soltanto quando la disubbidienza si fonda su basi solide. Prima di fare qualcosa a livello concreto, l’uomo pecca interiormente attraverso il pensiero, il desiderio e la volontà, e prima di una grande caduta nella vita vi sono sempre delle cadute minori. Victor Hugo disse che spesso i grandi errori sono come delle grandi funi fatte di una moltitudine di fili. La grande caduta di Davide fu preceduta da giorni di ritardo nel compiere il suo dovere, infatti prima del grave peccato commesso con Bath-Sheba e del successivo ordine di porre suo marito Uria in una posizione mortale durante la battaglia, Davide era rimasto a Gerusalemme #2Sa 11:1, mentre l’esercito di Israele era in guerra e il suo dovere era quello di stare con loro. Nel caso di Giona, possiamo soltanto concludere che la sua salute spirituale era diminuita durante il periodo antecedente la chiamata di Dio, altrimenti non sarebbe stato così rapido a disubbidire. Per diversi giorni, per settimane o persino per mesi prima che fosse chiamato ad andare a Ninive, Giona si preparò a questa grande disubbidienza mediante il declino spirituale interiore.

La spontaneità nella disubbidienza sembra più comune della spontaneità nell’ubbidienza. Troppo spesso le persone sembrano più "pronte al male, per farlo con tutta cura" #Mi 7:3 che al bene. Ordinariamente ci avviciniamo a Dio a passo di lumaca, ma spesso ci allontaniamo da lui a grandi falcate. Questo succede perché la nostra condizione spirituale ci porta più facilmente a disubbidire che a ubbidire. Alimentiamo la carne rendendola sana e vigorosa, ma lasciamo morire di fame lo spirito. Per esempio, dedichiamo ore e ore della nostra vita alla televisione, trascurando la Bibbia e la preghiera. Dopodiché, come successe a Giona, riceviamo un ordine divino o ci troviamo davanti alla tentazione, e ordinariamente tendiamo a disubbidire. Di conseguenza, dobbiamo vigilare costantemente sulla nostra vita. Ci sono ambiti scivolosi in cui lasciamo guadagnare terreno al diavolo? Ci sono delle abitudini o delle filosofie mondane che si infiltrano e traviano la nostra volontà in modo subdolo, ma sicuro, rivolgendola nella direzione sbagliata? In questo caso, saremo facili vittime di una caduta improvvisa e la rapidità con cui intraprenderemo il viaggio per Giaffa potrebbe sconcertare sia gli altri che noi stessi. Tuttavia, se la vita spirituale interiore è in via di decadimento, prima o poi dimostreremo spontaneità nella disubbidienza.
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Re: Giona 18/05/2012 15:42 #2997

Il desiderio di pagare

Giona pagò il prezzo senza esitazioni: senza discutere e senza cercare di salire a bordo senza pagare il prezzo del biglietto. In seguito, nella sua disubbidienza, Giona non fu così entusiasta del prezzo da pagare, ma ordinariamente all’inizio delle imprese malvagie i disubbidienti sono pronti a spendere.

Raramente le persone sono restie a spendere per fare la propria volontà. Possono essere molto riluttanti a spendere per fare la volontà di Dio, ma quando si tratta di fare la propria volontà non badano a spese. Di conseguenza, di solito le spese carnali abbondano nella vita delle persone, mentre le spese spirituali sono ridotte e controllate con grande severità. Le spese spirituali sono esaminate, scrutate e valutate dettagliatamente, e di solito non hanno la priorità. Le spese della carne, invece, sono approvate con gioia, con rapidità e con generosità. Di conseguenza, alcune persone non esitano a spendere soldi per un’automobile o una barca, ma quando si raccoglie un’offerta per un missionario in visita non danno quasi nulla. Alcune persone vogliono il meglio per le loro case, ma se la chiesa decide di fare dei lavori per migliorare l’edificio, spesso quelli che vivono nelle case più belle insistono sul fatto che i lavori proposti non sono necessari. Oppure, se li approvano, insistono sulla necessità di acquistare le risorse o l’arredamento in negozi di seconda mano o nei saldi. Tutti quelli come Giona sono felici di pagare il biglietto per andare a Tarsis, ma reputano il prezzo per andare a Ninive troppo alto per essere preso in considerazione.

La condizione spirituale di una persona è dimostrata chiaramente dalle cose per cui la persona è disposta a spendere e da quelle per cui non intende spendere. Chi fa di tutto per assicurarsi di pagare solo ed esclusivamente la decima, anche se paga la decima, è in una situazione spirituale pericolosa. Guardatevi dalle persone che, come degli esperti del fisco, vogliono indicarvi le somme su cui non occorre pagare la decima perché queste persone di solito non sono altrettanto scrupolose nelle spese carnali, e travisano le priorità per favorire sempre Tarsis rispetto a Ninive. La disubbidienza è molto generosa nelle spese per i propri obiettivi, ma diventa molto parsimoniosa quando si tratta di spendere per sostenere l’ubbidienza.
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Re: Giona 18/05/2012 15:42 #2998

La portata del prezzo pagato

Acquistando il biglietto per andare a Tarsis, Giona pagò "il prezzo" in più modi di quelli che pensava perché il viaggio fu molto più caro del prezzo iniziale. Il prezzo pagato da Giona per salire sulla nave fu solo l’inizio, infatti Giona avrebbe continuato a pagare ininterrottamente. La disubbidienza gli sarebbe costata la pace mentale, la coscienza pulita, l’onore davanti agli uomini e la sua stessa vita come vedremo in uno studio successivo, Giona morì a causa della sua disubbidienza.

Se l’unico prezzo da pagare fosse stato quello del biglietto per salire sulla nave, la spesa della disubbidienza sarebbe stata molto contenuta, ma la spesa iniziale fu soltanto la punta dell’iceberg. La disubbidienza ha delle abitudini costose che portano a spendere sempre di più. Il figlio prodigo imparò questa lezione molto rapidamente, infatti spese subito "ogni cosa" #Lu 15:14 per la sua disubbidienza. Sansone è un altro esempio del prezzo enorme della disubbidienza: il prezzo contenuto in termini di tempo ed energia per i primi viaggi a Filistia lievitò fino al punto di costringerlo a procurare dei vestiti per trenta uomini, e da qui la spesa arrivò a costargli i capelli, la vista, la sua grande forza, il suo ruolo di giudice, la sua stima e alla fine anche la sua stessa vita.

L’ubbidienza è la politica economica migliore che l’uomo conosca, mentre la disubbidienza è un disastro economico. L’ubbidienza induce a spendere per le cose che valgono veramente, mentre la disubbidienza spreca le proprie risorse in spazzatura. Gesù disse: "E che giova egli all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua?" #Mr 8:36. Molte persone spendono tutto ciò che hanno per una piccola parte del mondo, ma il valore dell’anima rende qualsiasi altro prodotto troppo costoso. Di conseguenza, cercate di spendere per ciò che giova alla vostra anima, non per gli appetiti e i piaceri della carne. L’enfasi posta sull’ubbidienza è per il bene dell’anima, mentre l’enfasi posta sulla disubbidienza pensa al bene della carne. Chi enfatizza l’anima pratica la sapienza economica eterna, mentre chi enfatizza la carne spende tutto in cose eternamente inutili.
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Ringraziano per il messaggio: francotecnos
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