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ARGOMENTO: Espiazione e propiziazione.

Re: Espiazione e propiziazione. 02/01/2014 20:57 #9949

.
Mi scuso con Stefano per questa mia appendice rispetto al tema principale, quindi:

Sappiamo per certo che per la legge mosaica, vi sono animali puri ed animali impuri, Il capro fa parte degli animali puri, diversamente che il porco e altri, ne consegue che ciò che mi "frulla" per la mente, non ha a che fare con la visione religioso/legalista del popolo ebraico.

Fatta salva dunque la purezza del capro,
riconoscendo pure che la scelta di questo animale nel rito dello Yom Kippur è comandato e non avviene a caso,

ecco che mi è sorta la domanda...

perché tra tanti animali pure essi puri, perché proprio il capro?..

Spinto da questa mia ( naturale ) curiosità, sono andato a documentarmi e il mio pensiero ha trovato conferma...

La capra e la pecora, sono due animali molto simili a prima vista;
dalla pecora si ricava il latte la lana la carne e la pelle.

Dalla capra si ricava il latte la carne le corna e differentemente che la pecora, la capra non produce la lana, essa è coperta di peli molto lunghi e ispidi, adatti pure essi ad essere trasformati similmente alla lana, producendo manufatti ma molto più grezzi rispetto alla lana della pecora...

ma allora,

la differenza tra questi due animali, in che cosa consiste?...

Nel loro "carattere"!... Uno è diametralmente opposto all'altro;

la pecora è mite, gregaria e tendenzialmente poco incline alla fuga e facile a perdersi;
quando le capita di trovarsi separata dal gregge, si anichilisce e in breve finisce preda al panico oltre che degli animali predatori...

La capra è un animale molto intraprendente, dotata di carattere "investigativo", fisicamente molto più robusta della pecora, più robusta sia fisicamente che caratterialmente...
ben si presta dunque a fare da "esploratrice" e nel caso del capro, oltre alla maggior robustezza della pecora, questo suo "spirito" da esploratore, gioca un ruolo determinante per essere prescelto come animale "viaggiatore"... pertanto,

una volta che sul suo capo vengono "affidati/scaricati" tutti i peccati del popolo ebraico,
il capro viene abbandonato nel deserto verso Azazel (luogo di destinazione ignoto), con la certezza che il capro non si perderà d'animo tanto facilmente e giungere a destinazione, tanto robusto da girovagare nel deserto e ritrovare la via di ritorno; in questo caso, suscitando grande sconcerto nel popolo ebraico.
Quindi, la scelta di usare il capro, a motivo della sua robustezza e intraprendenza rispetto alla "debolezza" fisica e caratteriale della pecora.

Quando si dice:

"ci vuol carattere " ( mia personale riflessione )



f.sco
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Ultima modifica: 03/01/2014 10:12 Da francotecnos.
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Re: Espiazione e propiziazione. 07/01/2014 22:20 #9959

Esponendo il mio personale pensiero riguardo alla figura dei capri offerti il giorno del Yom Kippur, dico che i due capri non rappresentano propriamente la figura di Gesù, bensì la sua meravigliosa opera.

Il titolo di questa categoria di discussione è espiazione e propiziazione...... vedo della similitudine proprio tra i due capri e i due aspetti dell'opera di Gesù.

Spiego meglio, i due capri dovevano essere molto simili, quasi non si doveva riconoscere l'uno dall'altro, dovevano essere in ottima salute e senza difetti fisici.

I due capri uguali dovevano assolvere due compiti completamente diversi trà loro.

A uno toccava in sorte di essere lasciato nel deserto per fare l'espiazione dopo aver ricevuto simbolicamente il carico di tutti i peccati del popolo, l'altro toccato in sorte al Signore doveva essere ucciso, il suo sacrificio, e il suo sangue serviva come propiziazione per il peccato commesso dal popolo.


Il fatto che dovevano essere uguali.........questa somiglianza come aspetto peculiare trà i due capri,mi suggerisce che non c'era possibilità prendendo un capro solo fargli fare l'espiazione fuori nel deserto e contemporaneamente essere offerto come sacrifico propiziatorio.

Prendendone due quasi perfettamente uguali l'intendo era rappresentare proprio l'unità che in Gesù troviamo, Egli da solo fece l'espiazione e la propiziazione presso il Padre.


Solo un mio piccolo pensiero......

  • stefano
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Re: Espiazione e propiziazione. 08/01/2014 04:09 #9960

.

Non potevo dormire ed eccomi quì a commentare... e come mio solito, la prendo alla lontana.

Io debbo fare un regalo,
uno solo ma che sia un buon regalo,

non volendo scegliere per mio conto che faccio?.. Lascio la scelta al destinatario di questo mio regalo, allora ne prendo due di ugual valore e "bellezza", lascio che sia lui a scegliersi quello che più gli piace... quindi, da parte mia devo proporre due regali di pari dignità; così, io sarò sicuro che il regalo che va in sorte al mio amico, sarà di sicuro valore e gradimento parimenti però, quello che non è stato scelto, di fatto pure esso viene scelto ma per altra "soddisfazzione"... il "regalo" destinato ad Azazel, sarà sempre un "regalo" di valore, ma tanto più è il suo valore, tanto più sarà testimonianza di rispetto se pur carico di nefandezze!...

Giuda 1:9
Invece, l'arcangelo Michele quando, contendendo col diavolo, disputava circa il corpo di Mosè, non ardì lanciare contro a lui un giudizio ingiurioso, ma disse: Ti sgridi il Signore!


Nemmeno lui ardì schernire/offendere Satana... perché avrebbero dovuto o potuto farlo gli ebrei del tempo?

Ecco allora i due capri identici (per quello che potevano esserlo), ecco che vengono estratti a sorte; nessun uomo si può arrogare il privilegio di scegliere per nome e conto di Dio...

ma noi lo facciamo,
tutte le volte che esprimiamo un parere, un giudizio senza domandare l'intervento divino, perché, l'estrazione a sorte di uno dei due capri da destinare al Signore, e l'altro da destinare alla perdizione, avviene sempre sotto la supervisione e l'autorità di Dio.

Con questo spirito poi, recentemente, quando si doveva giustiziare un condannato a morte, solo uno del plotone di esecuzione aveva una vera pallottola in canna e non lo sapeva... ma chi aveva allestito il tutto, lo sapeva bene.

Anche questa è una riflessione che non vuol essere un insegnamento
ma solo una mia riflessione e... e basta.



f.sco
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Re: Espiazione e propiziazione. 08/01/2014 22:03 #9962

Sbirciando nei miei commentari ho trovato alcuni passaggi molto interessanti riguardo al capro espiatorio.

Da Spurgeon:

Sl 103:12. Come è lontano l’oriente dall’occidente, così ha egli allontanato da noi le nostre colpe.

O parole gloriose; nessun’altra parola, anche sulla pagina ispirata, può eguagliarla! Il peccato viene allontanato da noi da un miracolo d’amore! Che carico da rimuovere, eppure è stato allontanato in tale misura che non se ne può calcolare la distanza.

Volate fin dove le ali dell’immaginazione vi possono portare, e se viaggiate nello spazio verso oriente, siete più distanti dall’occidente a ogni battito di ali. Se il peccato è stato allontanato così tanto, allora potete essere sicuri che l’odore, la traccia, il suo stesso ricordo devono essere completamente svaniti.

Se questa è la distanza della sua rimozione, non c’è ombra di timore che possa essere riportato indietro; neanche Satana stesso potrebbe compiere un tale compito. I nostri peccati sono svaniti nel nulla, Gesù li ha portati via. Come il luogo dell’alba è lontano dall’occidente laggiù, dove tramonta il sole quando ha compiuto il corso di un giorno, così lontano sono stati portati i nostri peccati dal nostro capro espiatorio duemila anni fa, e adesso, se li si cerca, non li si trova: anzi, non sono più, dice il Signore. Coraggio, anima mia, risvegliati completamente e glorifica il Signore per questa benedizione ricchissima. Alleluia! Solo il Signore poteva rimuovere il peccato, e l’ha fatto in maniera divina, operando una cancellazione completa e finale di tutte le nostre trasgressioni.
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Re: Espiazione e propiziazione. 12/01/2014 20:53 #9972

Levitico 5:


5 Quando uno dunque si sarà reso colpevole di una di queste cose, confesserà il peccato che ha commesso; 6 porterà al SIGNORE il sacrificio per la colpa, per il peccato che ha commesso. Porterà una femmina del gregge, una pecora o una capra, come sacrificio espiatorio e il sacerdote farà per lui l'espiazione del suo peccato.
7 Se non ha mezzi per procurarsi una pecora, porterà al SIGNORE, come sacrificio per la colpa, per il peccato che ha commesso, due tortore o due giovani piccioni: uno come sacrificio espiatorio, l'altro come olocausto. 8 Li porterà al sacerdote, il quale offrirà prima il sacrificio espiatorio, tagliandogli la testa vicino alla nuca, ma senza staccarla del tutto; 9 poi spargerà del sangue del sacrificio espiatorio sopra uno dei lati dell'altare e il resto del sangue sarà fatto colare ai piedi dell'altare. Questo è un sacrificio espiatorio. 10 Dell'altro uccello farà un olocausto, secondo le norme stabilite. Così il sacerdote farà per quel tale l'espiazione del peccato che ha commesso e gli sarà perdonato.
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Re: Espiazione e propiziazione. 12/01/2014 21:08 #9974

Se il peccatore portava due colombi, uno doveva essere offerto come sacrificio per il peccato e l’altro come olocausto. Le 5:7 Osserviamo:

1. Prima di offrire l’olocausto...... serviva a onorare e lodare Dio si doveva offrire il sacrificio per il peccato, per fare l’espiazione. Prima dobbiamo preoccuparci della nostra pace con Dio, e poi possiamo aspettarci che il servizio che noi Gli rendiamo sia gradito. L’offerta per il peccato deve aprire la strada all’olocausto.

2. Dopo l’offerta per il peccato, che faceva l’espiazione, veniva l’olocausto in segno di riconoscenza della grande misericordia di Dio manifestata nel prevedere e nell’accettare l’espiazione.
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Re: Espiazione e propiziazione. 13/01/2014 21:19 #9978

Levitico 14:

49 Poi, per purificare la casa, prenderà due uccelli, del legno di cedro, dello scarlatto e dell'issopo; 50 sgozzerà uno degli uccelli sopra un vaso di terracotta contenente dell'acqua di fonte; 51 prenderà il legno di cedro, l'issopo, il panno scarlatto e l'uccello vivo, e li immergerà nel sangue dell'uccello sgozzato e nell'acqua di fonte, e aspergerà sette volte la casa. 52 Purificherà la casa col sangue dell'uccello, con l'acqua di fonte, con l'uccello vivo, con il legno di cedro, con l'issopo e con il panno scarlatto; 53 ma lascerà andare libero l'uccello vivo, fuori dalla città, per i campi; così farà l'espiazione per la casa, ed essa sarà pura».
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Re: Espiazione e propiziazione. 15/01/2014 21:48 #9987

I passi biblici in cui si parla della festa del "decimo giorno del settimo mese" si trovano in Esodo
30:10, Levitico 16:1-34, 23:27-31, 25:9, Numeri 29:7-11.

Stando ai testi, si può dire che non è un giorno di pentimento per evitare un giudizio, ma un giorno di purificazione mediante sacrifici di espiazione.

L'accento non è messo sullo sforzo spirituale che il singolo israelita deve fare per
ottenere il perdono di Dio, ma sulle indicazioni che Dio dà ai sacerdoti affinché tutto il popolo, nel suo insieme, riceva la purificazione che il Signore, nella sua sovrana e benefica volontà, ha fin
dall'inizio deciso di dare al suo popolo. In poche parole, al centro di tutto non ci sono le opere
umane, ma la grazia divina.

La riconciliazione con Dio non è raggiunta mediante atteggiamenti di personale mortificazione
per tentare di rimettersi spiritualmente in riga, ma è ricevuta da Dio come partecipazione al perdono
che il Signore ha deciso di concedere a tutto il popolo. Quello che Dio vuole è che il popolo
dimostri la volontà di accogliere la sua grazia sottomettendosi fedelmente alle indicazioni che ha
dato a Mosè.
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Re: Espiazione e propiziazione. 15/01/2014 22:02 #9989

Certo, la pena per chi non osservava questi ordini era devvero severa........ perché non attenersi a queste semplici prescrizioni avrebbe significato disprezzare la misericodia che Dio aveva deciso di mostrare verso il suo popolo.

L'umiliazione doveva esprimere la consapevolezza della propria indegnità e la gratitudine per la partecipazione al perdono di Dio.


"Ogni persona che non si umilierà in quel giorno, sarà sterminata di fra il suo popolo. E ogni
persona che farà in quel giorno qualsivoglia lavoro, io la distruggerò di fra il suo popolo. Non
farete alcun lavoro. È una legge perpetua, di generazione in generazione" (Levitico 23:29-31).


Il peccato non genera soltanto colpa, cioè non manifesta soltanto una volontà negativa che si
chiama "peccato" da sostituire con una volontà positiva che si chiama "pentimento".

Il peccato è atto a modificar la realtà. Il peccatore potrà anche modificare la sua volontà pentendosi, ma sarà in grado di ristabilire la realtà danneggiata dal suo peccato?

Il peccato insudicia, genera impurità, e questo è un fatto particolarmente grave per un popolo a cui Dio ha detto: "Siate santi, perché io sono santo" (Levitico 11:45).

Il pentimento può manifestare la nuova buona disposizione interna del peccatore, ma chi potrà togliere l'impurità generata dal suo peccato?


Proprio per questo è stato introdotto da Dio quel particolare giorno che non per nulla si chiama
"giorno dell'espiazione" e non "giorno del pentimento".

Il pentimento modifica la volontà, l'espiazione modifica le cose. Soltanto l'espiazione compiuta dal Sommo Sacerdote può purificare il santuario contaminato dai peccati del popolo, non la compunzione del singolo.

L'espiazione è opera di Dio, non dell'uomo........
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Re: Espiazione e propiziazione. 17/01/2014 20:52 #9997

Quindi non è l'uomo che purifica sé stesso con il suo pentimento, ma è Dio che purifica il popolo mediante l'espiazione.

Il singolo può soltanto decidere di non accogliere la purificazione offerta esprimendo
la sua ribellione a Dio con il rifiuto di umiliarsi. In tal caso resterà nella sua impurità.

L'impurità nella Bibbia non è in primo luogo un fatto igienico, ma giuridico. Il frasario e i gesti
simbolici possono avere forme igieniche, ma il nocciolo della questione è giuridico.

Se uno ha la "fedina sporca", l'unico modo per ripulirla è l'espiazione della pena. I gesti simbolici di purificazione igienica possono esprimere l'avvenuta purificazione giuridica, ma non operarla.
Dio l'aveva detto a Israele:
"Quand'anche tu ti lavassi col nitro e usassi molto sapone, la tua iniquità lascerebbe una
macchia dinanzi a me, dice il Signore, l'Eterno" (Geremia 2:22).
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