L'amore per il denaro è la radice di ogni male..........
Anania e Saffira
Anania di concerto con sua moglie, vende un possesso; si ritiene una parte del danaro che ricava dalla vendita, e il resto lo deposita, come un dono, ai piedi degli apostoli.
Più difficile è cogliere, nell'animo dei due, il movente d'un atto, che lo scrittore contrappone all'atto nobile e generoso di Barnaba, e che recò seco le fatali con seguenze, che vedremo.
Il motivo che li spinge a vendere, è quello d'esser portati in palma di mano. L'entusiasmo della carità, nella Chiesa, era grande. e L'entusiasmo generale li trascina. Vendono; il danaro in mano, L'avarizia li tenta. Che fare?... - "Ebbene! diamo una parte del danaro, e teniamoci il resto per noi!" E fanno così: ma confessare l'atto compiuto in pubblico, è cosa che ripugna loro; quindi: - "Ecco qua quello che abbiamo ricavato dalla vendita!..." esclamano, consegnando la somma agli apostoli.
E dànno così ad intendere d'aver dato tutto, mentre hanno in tasca una parte del danaro. Menzogna e ipocrisia, dunque; menzogna e ipocrisia, della forma più obbrobriosa che si possa dare, perché coperte dal santo e immacolato velo della carità fraterna; menzogna e ipocrisia figlie dell'avarizia, che venne in campo, spinta da un disordinato moto di pazza ambizione.