III.
LE LINGUE E IL LINGUAGGIO DELLA BIBBIA
A. LE LINGUE DELLA BIBBIA
Aprendo la Bibbia si ha l’impressione che Dio si sia chinato sull’uomo per dialogare con lui come un papà dialoga con il suo bambino adattandosi a balbettare per farsi capire. I Padri antichi parlavano di «condiscendenza», cioè di abbassamento e di adattamento. Il linguaggio di Dio è divenuto linguaggio umano con tutta la sua povertà e i suoi limiti. Anche per questo Dio non ha potuto raccontarci certi suoi misteri inesprimibili col nostro linguaggio limitato; erano troppo grandi e non entravano nelle nostre parole.
La Bibbia non è caduta dal cielo già confezionata come un pacco postale, che dovremmo solo aprire per vedere ciò che c’è dentro; la Sacra Scrittura parla le lingue degli uomini ai quali fu per prima indirizzata. Sono tre le lingue presenti nel sacro libro: ebraico, aramaico e greco, ognuna con le sue caratteristiche. Trascinati dall’abitudine, non ci accorgiamo più che alcune parole ebraiche e aramaiche le usiamo spesso nella liturgia. Sono: Osanna (salvaci ti prego! Divenuto poi come il nostro «evviva!»), Alleluia (lodate il Signore), Amen (sia così!). Altre le leggiamo nei vangeli, magari con la traduzione accanto: Talità Kum (bambina alzati! Mc 5,41), Getsemani (il torchio in Mt 26,36), Geenna (valle di Gerusalemme, in Mt 5,22.29; 10,28; 18,9 e par.) Abba (papà! In Mc14,36), Gabbata (dosso in Gv 19,13), Golgota (cranio in Gv 19,17). In lingua greca continuiamo a ripetere nella liturgia «Kirie, eleison» (Signore, pietà!).
Erano le lingue parlate nella regione chiamata «Mezzaluna fertile», quell’arco di territori che vanno dalla pianura mesopotamica a Nord-est, fino alla valle del Nilo (l’Egitto) a Sud-ovest. Al centro di questo arco è situata la Palestina come un corridoio di passaggio tra le due zone sede delle più antiche civiltà umane; i Sumeri, gli Assiri, I Babilonesi, i Persiani da una parte, gli Egiziani dall’altra. Qui erano parlate le lingue semitiche (da Sem primogenito di Noè: Gen 10,1): ebraico, aramaico, accadico, cananeo, fenicio.