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Le lingue e il linguaggio della Bibbia
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ARGOMENTO: Le lingue e il linguaggio della Bibbia

Le lingue e il linguaggio della Bibbia 02/12/2012 23:04 #6733

III.
LE LINGUE E IL LINGUAGGIO DELLA BIBBIA
A. LE LINGUE DELLA BIBBIA
Aprendo la Bibbia si ha l’impressione che Dio si sia chinato sull’uomo per dialogare con lui come un papà dialoga con il suo bambino adattandosi a balbettare per farsi capire. I Padri antichi parlavano di «condiscendenza», cioè di abbassamento e di adattamento. Il linguaggio di Dio è divenuto linguaggio umano con tutta la sua povertà e i suoi limiti. Anche per questo Dio non ha potuto raccontarci certi suoi misteri inesprimibili col nostro linguaggio limitato; erano troppo grandi e non entravano nelle nostre parole.
La Bibbia non è caduta dal cielo già confezionata come un pacco postale, che dovremmo solo aprire per vedere ciò che c’è dentro; la Sacra Scrittura parla le lingue degli uomini ai quali fu per prima indirizzata. Sono tre le lingue presenti nel sacro libro: ebraico, aramaico e greco, ognuna con le sue caratteristiche. Trascinati dall’abitudine, non ci accorgiamo più che alcune parole ebraiche e aramaiche le usiamo spesso nella liturgia. Sono: Osanna (salvaci ti prego! Divenuto poi come il nostro «evviva!»), Alleluia (lodate il Signore), Amen (sia così!). Altre le leggiamo nei vangeli, magari con la traduzione accanto: Talità Kum (bambina alzati! Mc 5,41), Getsemani (il torchio in Mt 26,36), Geenna (valle di Gerusalemme, in Mt 5,22.29; 10,28; 18,9 e par.) Abba (papà! In Mc14,36), Gabbata (dosso in Gv 19,13), Golgota (cranio in Gv 19,17). In lingua greca continuiamo a ripetere nella liturgia «Kirie, eleison» (Signore, pietà!).
Erano le lingue parlate nella regione chiamata «Mezzaluna fertile», quell’arco di territori che vanno dalla pianura mesopotamica a Nord-est, fino alla valle del Nilo (l’Egitto) a Sud-ovest. Al centro di questo arco è situata la Palestina come un corridoio di passaggio tra le due zone sede delle più antiche civiltà umane; i Sumeri, gli Assiri, I Babilonesi, i Persiani da una parte, gli Egiziani dall’altra. Qui erano parlate le lingue semitiche (da Sem primogenito di Noè: Gen 10,1): ebraico, aramaico, accadico, cananeo, fenicio.
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Re: Le lingue e il linguaggio della Bibbia 02/12/2012 23:09 #6734

1. La lingua ebraica
In questa lingua sono stati scritto ben 42 libri (su 46) dell’Antico Testamento: I restanti quattro (Tobia,2° libro dei Maccabei, Siracide, Sapienza) li possediamo in greco, ma forse la maggior parte di essi fu composto in ebraico visti i frammenti ebraici trovati
a Qumran, sulla riva occidentale del Mar Morto. La lingua appartiene al ceppo semitico insieme all’aramaico e all’arabo e prende il nome da «Eber», un antenato del patriarca Abramo (Gn10,21).
La lingua era parlata in Palestina già al tempo della migrazione di Abramo dalla Mesopotamia (sec 18°) e qui fu adottata dai patriarchi e dal popolo ebreo che le dettero il loro nome. Per oltre un millennio essa continuò ad accompagnare il popolo di Dio durante la permanenza in Egitto, nel ritorno in Palestina, durante il periodo dei Giudici e della Monarchia, accompagnando la vita quotidiana dei due regno, quello di Giuda e quello di Israele. Fu la lingua che parlarono le più antiche tradizioni orali dei patriarchi e della loro tribù. Fu la lingua che permise a Mosè di mettere per iscritto la prima legislazione ebraica e con la quale furono redatte per scritto le cronache di corte e i resoconti degli eventi nazionali. Infine fu la lingua i cui furono composti quasi tutti i libri sacri degli ebrei fino alle soglie del Nuovo Testamento. Era una lingua è povera di vocaboli e meraviglia che Dio abbia scelto proprio questa per parlare agli uomini.
Durante l’esilio babilonese nel 6° sec. a.C. gli ebrei adottarono, nel linguaggio quotidiano, la lingua dei babilonesi e dei persiano, l’aramaico, divenuta ormai lingua internazionale in tutto il medio oriente. Ma l’ebraico rimase la lingua letteraria e liturgica, nelle scuole, nel Tempio, nelle sinagoghe, e in alcuni circoli religiosi, come la comunità di Qumran, dove quasi tutti gli scritti furono copiati e composti nella lingua tradizionale. I libri della Bibbia continuarono ad esser composti, copiati e letti in ebraico classico o biblico. Nelle sinagoghe, al tempo di Gesù, la Scrittura si leggeva negli originali ebraici, anche se la gente comune non la capiva più. Dopo la lettura ufficiale, il testo veniva allora tradotto oralmente in aramaico, per renderlo comprensibile agli ascoltatori. Queste traduzioni, spesso parafrasate, composero i Targumin (Targum significa infatti «traduzione») utilizzati in Palestina e nella diaspora giudaica.
La lingua ebraica continuò ad esistere come lingua liturgica in molte comunità giudaiche sparse nel mondo dopo la distruzione di Gerusalemme dell’anno 70 d.C. e dopo la dispersione voluta dall’imperatore Adriano dopo al seconda rivolta giudaica del 135 d.C. Così lo «Yiddish», il dialetto ebraico in uso nel Nord Europa, divenne nel 1948 la lingua ufficiale dello stato ebraico di Israele.
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Re: Le lingue e il linguaggio della Bibbia 02/12/2012 23:11 #6735

1. La lingua Aramaica
Era la lingua degli «aramei», un’antica popolazione nomade proveniente dal deserto siriaco, che nel 12° secolo invase la Mesopotamia (Iraq), la Siria, la Palestina e il Libano fino alla Turchia. Nel 740 a.C. divenne lingua ufficiale dell’impero Assiro, poi, nel 600 a.C. di quello Babilonese e, nel 500 divenne la lingua del grande impero Persiano e quindi lingua internazionale. Da allora si diffuse in Palestina è fu la lingua parlata da Gesù. Fu la lingua originale nella quale fu composto il Talmud, che contiene gli insegnamenti orali rabbini in diversi tempi. In seguito questo importante testo della tradizione scolastica rabbinica fu tradotto in ebraico nelle due forme, quella palestinese e quella babilonese. Dal tempo di Gesù furono composti in questa lingua i Targumin, le traduzioni libere dei testi ebraici letti di sabato nelle sinagoghe.Forse in questa lingua fu composto all’inizio il libro di Daniele, poi tradotto ebraico. Nella Bibbia ebraica furono inserite solo alcune sezioni in lingua aramaica. Sono 5: Due nel libro di Esdra (4,8-6,18; 7,12-26), uno nel libro di Daniele (2,4-7,28), un versetto nel libro di Geremia (10,11) e appena un nome nel libro della Genesi (31,47).
La lingua aramaica lasciò in eredità all’ebraico l’alfabeto quadrato usato ancora oggi in Israele.
Supporto forum

Re: Le lingue e il linguaggio della Bibbia 02/12/2012 23:13 #6736

2. La lingua greca
Si tratta di un dialetto greco, chiamato Koiné (che significa lingua comune) parlato nel bacino del Mediterraneo fin dalla morte di Alessandro Magno (323 a.C.), un antenato del greco moderno parlato oggi in Grecia. In questo dialetto,parlato ormai in tutto il bacino del Mediterraneo, circa nel 200 a.C. fu tradotta la Bibbia ebraica, ad Alessandria d’Egitto, per gli ebrei di lingua greca. La traduzione fu chiamata «Versione dei Settanta» (LXX), perché, secondo una tradizione leggendaria contenuta nella Lettera di Aristea, sarebbe stata fatta in contemporanea da settanta traduttori inviati, insieme al testo ebraico, da Gerusalemme.
Nella lingua greca furono composti 4 libri dell’Antico Testamento: 2° Libro dei Maccabei,Tobia, Siracide (Ecclesiastico) e Sapienza. Ci sono poi altri 3 libri, inizialmente composti in ebraico, il cui originale è andato perduto, e che ci sono pervenuti solo nella traduzione greca dei LXX. Sono: il 1° libro dei Maccabei, Baruc e Giuditta.
Fu la lingua che consentì al cristianesimo delle origini di diffondersi su tutte le terre che si affacciano sul Mediterraneo, all’interno l’impero romano. Era la lingua franca dell’impero romano prima delle diffusione del latino. Era la lingua di quel mondo pagano evangelizzato da Paolo e dagli altri apostoli. Per questo motivo in essa sono stati scritti tutti i 27 libri del Nuovo Testamento. Quel dialetto greco consentiva di raggiungere tutto il mondo allora conosciuto.
Supporto forum

Re: Le lingue e il linguaggio della Bibbia 03/12/2012 14:51 #6742

Giuseppe.gris ha scritto:

La lingua ebraica continuò ad esistere come lingua liturgica in molte comunità giudaiche sparse nel mondo dopo la distruzione di Gerusalemme dell’anno 70 d.C. e dopo la dispersione voluta dall’imperatore Adriano dopo al seconda rivolta giudaica del 135 d.C. Così lo «Yiddish», il dialetto ebraico in uso nel Nord Europa, divenne nel 1948 la lingua ufficiale dello stato ebraico di Israele.


Caro Giuseppe, colgo occasione per ringraziarti più per esteso, anziché cliccare sul tasto "Grazie".

Voglio solo specificare, che lo Yiddish è una lingua considerata più germanica che semitica.
E' un misto tra ebraico e lingua germanica, e spesse volte è più simile al tedesco che all'ebraico classico (o biblico).

Le attuali lingue ufficiali dello Stato d'Israele sono l'ebraico (ossia l'ebraico moderno) e l'arabo.

L'ebraico moderno è una "resurrezione" dell'ebraico antico, iniziata da Eliezer Ben Yehuda, un giornalista ebreo-russo, divenuto linguista.

Al tempo stesso l'ebraico moderno consiste del lessico antico in buona parte, ma soprattutto di molti termini presi da altre lingue.

Ad esempio, il saluto tradizionale ebraico è "shalom". Ma nell'ebraico moderno è sovente salutare con "hai" (con l'H aspirata), preso dall'inglese "Hi".

Gli ebrei vollero riportare alla luce l'ebraico classico in quanto quando il Messia verrà (ossia dopo la Sua seconda venuta, nel millennio) si parlerà l'ebraico (preso da Sofonia 3).

Così una frase promotrice fu: "non possiamo aspettare il Messia per parlare l'ebraico!"

In ambito rabbinico nacque anche una disputa. Alcuni dicevano: lo Yiddish per tutti e l'ebraico per il Sacro; altri invece dicevano: ebraico per Sacro e quotidiano.

Ovviamente oggi la lingua che ha prevalso tra le due è l'ebraico (moderno). Al tempo stesso alcuni, usano questa lingua solo per il sacro, parlando nel uso comune lo Yiddish.
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Ultima modifica: 03/12/2012 14:52 Da Chris.
Ringraziano per il messaggio: stefano , Giuseppe.gris
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