Innanzitutto mi scuso di non essermi presentato prima, poi di aver sbagliato sezione iniziando una discussione che volevo e credevo in altra sezione per la poco dimestichezza del forum.
L’idea del mio avatar è scaturita dal famoso film – Le cronache di Narnia – dove il leone Aslan rappresenta il Signore Gesù Cristo.
Vista anche la specifica richiesta di Francotecnos, inizio raccontando la cosa più importante della mia vita: la testimonianza della mia conversione.
La mia conversione non ha niente di speciale, non è sopravvenuta ad un fatto eclatante come a S. Paolo sulla via di Damasco in cui Gesù in persona gli è apparso e gli ha parlato.
Sono nato in una famiglia di cristiani, ho sempre frequentato altri cristiani e le attività della Chiesa. Inoltre sono sempre stato una brava persona, mansueta e fedele per natura, con un timore di Dio quasi innato. Oltre a ciò, non vi erano nella mia vita grossi peccati come l’omicidio, delitti, stermini. Così per me diventare cristiano per fede è stata la cosa più naturale del mondo.
Già all’età di otto anni, in un campeggio estivo evangelico, ho dato la mia vita a Dio. Solo successivamente, dopo diversi anni ho avuto la consapevolezza che quel patto che avevo stipulato con Dio era un avvenimento straordinario che si chiama conversione, quindi rettifico quello che ho detto prima perché la mia conversione è un avvenimento veramente speciale, immenso e non cambierei affatto la mia esperienza con quella dell’ apostolo Paolo.
Ma come mai una brava persona come me ha avuto bisogno di convertirsi? Convertirsi da cosa poi? Da quale catena dovevo essere liberato? Ero già libero! Da qualunque restrizione, da tutti i tabù, da tutte le regole della Bibbia, ero già libero di adorare qualsiasi dio avessi scelto.
Il fatto è semplicemente che il “mondo” ama le cose di questo mondo; ama il piacere del peccato. Gesù disse chiaramente che i non credenti preferiscono le tenebre. Infatti, Gesù afferma di essere la luce che illumina le tenebre, rifiutare lui significa rifiutare la luce. Immaginate delle persone che vivono in una casa senza energia elettrica e che improvvisamente arriva la luce, ma loro decidono di continuare a vivere al buio. Forse perché il buio nasconde lo sporco.
Nella Bibbia c’è un verso che mi ha molto colpito: “E come fu ai giorni di Noè, così sarà alla venuta del Figliuol dell'uomo. Infatti, come nei giorni prima del diluvio si mangiava e si beveva, si prendeva moglie e s'andava a marito, sino al giorno che Noè entrò nell'arca, e di nulla si avvide la gente, finché venne il diluvio che portò via tutti quanti, così avverrà alla venuta del Figliuol dell'uomo”. Matteo 24:37-39
Non c’è scritto che Dio li fece morire perché commettevano dei peccati imperdonabili e terribili. Questi mangiavano e bevevano, facevano feste con gli amici, si sposavano, cosa c’era di male in tutto questo? La risposta è che non avevano comunione con Dio e nemmeno lo ricercavano, in altre parole ognuno pensava di vivere come gli pareva e piace.
Non volevano nessuna interferenza nella loro esistenza da parte di Dio. E’ la stessa vita che fa la maggior parte della persona e che io stesso facevo fino il giorno della conversione, da quel giorno ho iniziato ad aver comunione con Dio.
Quello che voglio dire è che non importa se siamo schedati dalla Polizia o al contrario siamo persone irreprensibili, quello di cui abbiamo bisogno è della comunione con Dio, di avere un contatto personale costante con il Signore.
In altre parole io credo che tutta la mia bontà, il mio stile di vita e il mio senso d’integrità è niente davanti a Dio anzi tutto questo significa rigettare Dio.
Ma cosa significa convertirsi? Negli anni della maturità, quando il confronto con i miei coetanei era più vivace, essendo uscito da quella campana di vetro che era la famiglia e la chiesa, spesso mi sono chiesto: “ma che cosa conta veramente nella mia vita?”, “per quale motivo continuo a vivere?” “esiste uno scopo per cui Dio mi ha creato?”
La risposta che mi sono dato è che il motivo per cui Dio mi ha creato è quello di avere comunione con lui, di camminare assieme a lui, di condividere l’esperienza della vita terrena in sua compagnia.
La cosa più importante della vita è, secondo me, avere successo. Il successo più importante nella vita è il successo spirituale. La cosa più importante nel successo spirituale è essere fedeli a Dio. La conversione è un patto che facciamo personalmente con Dio. Se andiamo davanti a Dio e confessiamo i nostri peccati non solo siamo perdonati ma abbiamo l’idoneità per avere comunione con lui.
La conversione significa abdicare la guida della propria vita e dare il controllo della nostra esistenza a Dio. Facciamo un cambio con la vita di Gesù. Gesù ha sacrificato la sua vita per primo e noi diamo la nostra a lui, sono sicuro che non è assolutamente un cattivo scambio, non è una rimessa, ne vale la pena.
C’è una gran differenza tra creature di Dio e figli di Dio. Tutti sono creature di Dio, ma diventiamo figli suoi solo con la conversione.
Quindi la conversione ci permette di avere comunione con Dio ma non finisce qua. Nel giorno della conversione ho acquistato la vita eterna, infatti, la promessa di Gesù è la seguente:
«Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?» Giovanni 11:25-26
Io non credo esista qualcuno sulla terra che possa garantire una promessa più grande e più bella di questa, non esiste compagnia assicurativa che possa rendersi garante della vita eterna, anche se siamo disposti a pagare con un assegno in bianco.
Terminando, se esiste qualcosa di unico, di veramente importante da fare ad ogni costo, fosse solo quella cosa dell’intera nostra vita, questa è senza alcun dubbio la CONVERSIONE. La conversione è l’appuntamento più importante per ogni persona. Il resto poi, non ha effettivamente alcun’importanza. Non importa, infatti, se sono bello o brutto, sano o malato, in gamba o incapace, simpatico o antipatico, attraente e piacevole o orrendo e sgradevole. Possiamo avere tutti i soldi del mondo, ma la sola cosa che conti per me è appartenere al regno della luce e continuare a vivere facendo quello che piace a Dio.