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ARGOMENTO: Il pensiero semitico ai tempi di Gesù 2

Il pensiero semitico ai tempi di Gesù 2 06/06/2012 15:03 #3551

In questo nuovo topic tratteremo il cap. 2 di Matteo.


Matteo 2:1 Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all'epoca del re Erode. Dei magi d'Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo:
Matteo 2:2 «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo».
Matteo 2:3 Udito questo, il re Erode fu turbato, e tutta Gerusalemme con lui.
Matteo 2:4 Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informò da loro dove il Cristo doveva nascere.
Matteo 2:5 Essi gli dissero: «In Betlemme di Giudea; poiché così è stato scritto per mezzo del profeta:
Matteo 2:6 "E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda;
perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele"».
Matteo 2:7 Allora Erode, chiamati di nascosto i magi, s'informò esattamente da loro del tempo in cui la stella era apparsa;
Matteo 2:8 e, mandandoli a Betlemme, disse loro: «Andate e chiedete informazioni precise sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, affinché anch'io vada ad adorarlo».
Matteo 2:9 Essi dunque, udito il re, partirono; e la stella, che avevano vista in Oriente, andava davanti a loro finché, giunta al luogo dov'era il bambino, vi si fermò sopra.
Matteo 2:10 Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia.
Matteo 2:11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra.
Matteo 2:12 Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un'altra via.
Matteo 2:13 Dopo che furono partiti, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e restaci finché io non te lo dico; perché Erode sta per cercare il bambino per farlo morire».
Matteo 2:14 Egli dunque si alzò, prese di notte il bambino e sua madre, e si ritirò in Egitto.
Matteo 2:15 Là rimase fino alla morte di Erode, affinché si adempisse quello che fu detto dal Signore per mezzo del profeta: «Fuori d'Egitto chiamai mio figlio».
Matteo 2:16 Allora Erode, vedendosi beffato dai magi, si adirò moltissimo, e mandò a uccidere tutti i maschi che erano in Betlemme e in tutto il suo territorio dall'età di due anni in giù, secondo il tempo del quale si era esattamente informato dai magi.
Matteo 2:17 Allora si adempì quello che era stato detto per bocca del profeta Geremia:
Matteo 2:18 «Un grido si è udito in Rama,
un pianto e un lamento grande:
Rachele piange i suoi figli
e rifiuta di essere consolata,
perché non sono più».
Matteo 2:19 Dopo la morte di Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe, in Egitto, e gli disse:
Matteo 2:20 «Àlzati, prendi il bambino e sua madre, e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che cercavano di uccidere il bambino».
Matteo 2:21 Egli, alzatosi, prese il bambino e sua madre, e rientrò nel paese d'Israele.
Matteo 2:22 Ma, udito che in Giudea regnava Archelao al posto di Erode, suo padre, ebbe paura di andare là; e, avvertito in sogno, si ritirò nella regione della Galilea,
Matteo 2:23 e venne ad abitare in una città detta Nazaret, affinché si adempisse quello che era stato detto dai profeti, che egli sarebbe stato chiamato Nazareno.
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Re: Il pensiero semitico ai tempi di Gesù 2 06/06/2012 15:07 #3552

Prendiamo in esame i primi 12 versi.

Usiamo sempre la stessa procedura:
1) Osservazione
2) Interpretazione
3) Applicazione


Iniziamo con l'osservazione.

Ricordiamo il contesto:

Matteo si può dividere in due grandi sezioni:
a) l'offerta del Re e del Suo Regno (1:1-11:1)
b) il rifiuto del Re e del Suo Regno (11:2-28:20)
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Re: Il pensiero semitico ai tempi di Gesù 2 21/06/2012 15:18 #3947

Notiamo alcuni particolari ed entriamo nel contesto.

Dopo l'ultimo re, Ieconia, il quale fu maledetto a non veder più un suo discendente sedersi sul trono, Giuda si trovò sempre ad essere sottoposta all'imperio dei Gentili. Prima vi fu Nabucodonosor che li deportò a Babilonia.
Dopo l'impero babilonese vi fu quello medo-persiano, poi quello greco, e ora si trovavano sotto il governo romano.

Il cap. 2 inizia subito con un'espressione familiare all'uditore Giudeo: Gesù era nato in Betlemme.
Secondo una precisa profezia, il Messia promesso, il discendente di Davide, il Liberatore che i Giudei attendevano, doveva nascere a Betlemme (Michea 5:1-2).

Perciò nel capitolo 1 Matteo mostra la genealogia di Gesù, come se egli stesse dicendo: "eccolo il Re! è proprio Lui; è discendente di Davide secondo la stirpe reale, è figlio adottivo di Giuseppe, secondo la profezia di Isaia è nato da vergine, così da aggirare la maledizione di Ieconia, ed ora un'ennesima conferma: è nato a Betlemme, come predetto dai profeti.

Mentre Luca dà una descrizione molto più accurata circa il periodo della Sua nascita, Matteo, scrivendo "all'epoca di Erode", sembra voler più porre in evidenza un contrasto che voler precisare il periodo.

Erode non era un re legittimo. Egli era Erode il Grande, un Edomita (discendente di Esaù, fratello di Giacobbe - Israele).
Erode aveva progettato e attuato la ricostruzione del tempio. Questa terminò però solo dopo la sua morte.
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Re: Il pensiero semitico ai tempi di Gesù 2 22/06/2012 16:35 #3959

Caro Chris, come al solito, sei sempre esaustivo nei tuoi studi e proponimenti. Dopo aver giustamente focalizzato la nostra attenzione sull'adempimento delle profezie messianiche in merito alla nascita di Gesu', mi ha colpito tanto il fatto, cosa che ignoravo del tutto, almeno fino a questo momento, che Erode il Grande fosse edomita, discendente di Esau', quindi re illegittimo del popolo giudeo e che aveva anche intrapreso la costruzione del tempio di Gerusalemme, dopo il ritorno dalla deportazione del popolo ebraico. E' interessante notare come, nell'ottica del pensiero semitico e dal punto di vista storico, ci sia questa fuorviante realta' nel governo d'Israele: il re Erode, l'edomita, e non il giudeo, per via di Ieconia con la sua maledizione. Le profezie bibliche costituiscono una fonte storica notevolissima.
Il popolo giudeo aspettava, dopo un silenzio durato diversi secoli, il Suo Sovrano, il Suo Messia, il Suo Salvatore che non sarebbe mai e poi mai, potuto essere Erode, l'edomita, evidentemente...
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Re: Il pensiero semitico ai tempi di Gesù 2 25/06/2012 15:53 #4039

Secondo il calcolo di Dionigi il piccolo Erode il Grande morì 4 anni prima della nascita di Gesù, pertanto è impossibile stabilire la data esatta della nascita del Cristo.

I visitatori sono chiamati magoi.
Originariamente designava la colta casta sacerdotale Persiana, più tardi finì per designare qualsiasi persona esperta in scienze e forze occulte (un po’ come il nostro “mago”, che deriva dalla stessa parola).
Matteo non usa il termine in senso dispregiativo.
La menzione della “stella” dimostra che erano esperti di astrologia.
La Mesopotamia era la patria dell’astrologia “a oriente”.
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Re: Il pensiero semitico ai tempi di Gesù 2 14/07/2012 11:00 #4487

Perdonate la mia assenza, ma ho avuto problemi con una scheda madre bruciata e che non ho potuto risolvere prima d'ora.
Ma grazie a Dio, eccomi di nuovo qui.

Ringrazio Ferdy e Joshua3 per i loro interventi, e i lettori per la paziente attesa.

Mi riaggancio a quanto scritto. Stavo continuando questo articolo l'ultima volta quanto poi il pc si è bloccato. L'ho spento e non si è mai più riacceso...

Andiamo avanti...
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Re: Il pensiero semitico ai tempi di Gesù 2 14/07/2012 11:09 #4488

Chris ha scritto:
Mentre Luca dà una descrizione molto più accurata circa il periodo della Sua nascita, Matteo, scrivendo "all'epoca di Erode", sembra voler più porre in evidenza un contrasto che voler precisare il periodo.

Erode non era un re legittimo. Egli era Erode il Grande, un Edomita (discendente di Esaù, fratello di Giacobbe - Israele).
Erode aveva progettato e attuato la ricostruzione del tempio. Questa terminò però solo dopo la sua morte.


Torniamo ad osservare i primi 12 versi.
Notate come Matteo enfatizzi l'atteggiamento di Erode.

Ricordiamo ancora una volta il contesto, ed analizziamo ogni singolo verso.

Matteo qui sta descrivendo l'offerta del Re e del Suo regno.

Ha presentato la genealogia, ha descritto la Sua nascita e confermato con degli adempimenti profetici veterotestamentari.
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Re: Il pensiero semitico ai tempi di Gesù 2 14/07/2012 11:44 #4489

Nel v. 1 possiamo notare che Gesù "era nato". Questo lascia supporre che dalla Sua nascita di Gesù al tempo in cui i magi si presentarono ad Erode trascorse del tempo. Questa tesi può essere sostenuta anche alla luce del fatto che Erode fece uccidere i bambini al di sotto dei due anni.
Alcuni usano a sostegno di ciò anche il fatto che Matteo descriva Gesù usando il termine paidion (bambino).
Benché ritengo valida la tesi, non ritengo però questo un elemento "estremamente" probante, in quanto anche Luca usa lo stesso termine per descrivere Gesù a soli quaranta giorni (cfr. Lc 2:12-16 brefos neonato, infante, con Lc 2:27 paidion bambino).

I "magi" come ben scrive Joshua3 erano degli esperti di astrologia.
I doni che presentarono erano di origine araba. Ma diversi autorevoli studiosi sostengono che essi fossero babilonesi.
1) Babilonia era una città in cui era molto sviluppata l'astrologia;
2) Babilonia aveva contatti con le nazioni circostanti ed era facile reperirvi i doni d'origine araba.
3) A Babilonia il Giudaismo era molto ben conosciuto in quanto i Giudei erano stati là deportati (ricordate Daniele e la conversione di Nabucodonosor).
Così alla luce di questi tre motivi è possibile supporre che i magi, che conoscevano tanto l'astrologia quanto, almeno in parte, le profezie giudaiche inerenti il Messia, fossero di provenienza babilonese.
Tra qualche verso torneremo ancora a parlare dei magi d'oriente.
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Re: Il pensiero semitico ai tempi di Gesù 2 14/07/2012 12:35 #4492

Nel v. 2 leggiamo che dopo essersi presentati a Gerusalemme, e non direttamente al re (usurpatore) Erode, i magi stessi domandano: "Dov'è il Re dei Giudei ch'è nato?". Essi alla luce delle profezie bibliche che in qualche modo conoscevano sapevano che il Re era già nato. Essi non dicono "che dovrebbe esser nato", né "che nascerà tra breve", ma "che è nato".

Due motivazioni avevano spinto qui magi a fare chissà quanta strada:
1) avevano visto la stella (erano esperti di astrologia);
2) erano venuti per adorare il Re dei Giudei.

C'è una ricchezza teologica anche in questo singolo verso.

Pensate, dei magi d'Oriente, gentili, zoroastriani1, erano venuti ad adorare il Re dei Giudei.

Circa il termine "adorare" proskyneo, è corretto dire che esso "non ha altro significato che porgere omaggio ad un dignitario umano, ma Matteo lo usa spesso in contesti nei quali si riconosce la condizione più-che-umana di Gesù (per es., 14:33; 28:9, 17) e qui può essere implicita proprio questa situazione"2.

Quanto prima analizzeremo l'altro aspetto della motivazione: la stella.



1 Zoroastriani: lo Zoroastrismo è una religione e filosofia basata sugli insegnamenti di Zarathustra ed è stata molto diffusa nel tempo avanti Era Volgare. Sorge prima del VI secolo a.C. in Persia dalle famose caste sacerdotali. Per maggiori informazioni consulta il Nuovo Dizionario Biblico di René Pache, Edizioni il Centro Biblico pag. 798 e Wkipedia voce Zoroastrismo.

2 R.T. France. "Il Vangelo secondo Matteo", GBU Chieti-Roma 2004, pag. 101.
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Re: Il pensiero semitico ai tempi di Gesù 2 25/07/2012 12:31 #4671



Per gettar maggiore luce, risponderemo a queste tre domande:

Cos’era questa stella?
Chi erano i magi?
Perché furono spinti a seguire la stella?



Guardiamo prima alla stella in sé stessa, prima di comprendere in che modo è potuta divenire uno dei due moventi dei magi.
A riguardo è opportuno sapere che vi sono diverse teorie a riguardo.

Alcuni biblisti di stampo liberale, leggendo il testo sacro col metodo “storico-critico”, considerano questo evento “un dettaglio di un racconto midrashico1 di carattere haggadico23.

Altri, tra cui noi evangelici conservatori e persino il Magistero della Chiesa Romana, ritengono l’evento riportato da Matteo un avvenimento storico.
Il motivo è sempre lo stesso: finché la Parola non specifichi di stare usando un linguaggio simbolico (es. Ap 12:1), noi diamo per scontato che il linguaggio sia letterale.






1 Midrash dall’ebr. darash studiare, ricercare, scrutare, esaminare.

2 da Haggadah. Il risultato di questa ricerca (midrash), elaborando eventi, applicata alle sezioni narrative dà il midrash haggadah, da higgîd (lett. annunciare, raccontare che comprende racconti storici o leggendari): sviluppi d'ordine morale o edificante.

In altre parole secondo questi studiosi questo racconto leggendario sarebbe stato inserito solo per edificare il lettore e non perché corrispondesse a storia realmente accaduta. In modo indiretto si affermava che Gesù era il Messia annunciato dall'Antico Testamento e per far ciò Matteo, secondo questa ipotesi, avrebbe utilizzato a questo scopo lo stesso elemento simbolico usato in Numeri 24:17 (profezia di Balaam): l’astro.

3 Bibbia di Gerusalemme, EDB, Bologna 2004, p.2087, nota 2.1
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