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ARGOMENTO: L'UMANITA' DI GESU' ,LA DEITA' DI GESU'

L'UMANITA' DI GESU' ,LA DEITA' DI GESU' 01/04/2012 20:13 #1467

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GESU' CRISTO FU IL FIGLIO DELL'UOMO COME EGLI STESSO PROCLAMO' DI ESSERE

DIMOSTRAZIONE DELLA SUA UMANITA'

LA DEITA' DI GESU' CRISTO , SULLA SUA DEITA' SI POGGIA TUTTO IL CRISTIANESIMO

SE CRISTO NON FOSSE STATO DIO NON AVREBBE POTUTO PRENDERE IL POSTO DEI PECCATORI ,PER FARE L'ISPIAZIONE DEI LORO PECCATI ,,,,,,SOLTANTO UNA CREATURA PERFETTA POTEVA PRENDERE IL POSTO DI UNA CREATURA PECCATRICE CI E' VOLUTA LA DIVINITA' DI CRISTO

IN DIO PADRE NOI ABBIAMO LA SORGENTE DELLA DIVINITA'. IN GESU' CRISTO LA DIVINITA' DEL SUO DEFLUSSO ,,,,MA NELLA CORRENTE STA TUTTA LA PERFEZIONE DELLA FONTE ,
IL PADRE E' LA SORGENTE DELLA GLORIA ,,,,,IL FIGLIO GESU' CRISTO E' IL RIFLESSO
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Re: L'UMANITA' DI GESU' ,LA DEITA' DI GESU' 01/04/2012 22:18 #1469

L'Iddio Infinito, il Creatore, il Salvatore, il Signore...
Dio si e' fatto conoscere dalla Sua creatura, ha camminato per un tempo in mezzo a noi, in Gesu' il nazareno.
"Spoglio' Se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umilio' se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. Percio' Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che e' al di sopra di ogni nome, affinche' nel nome di Gesu' si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesu' Cristo e' il Signore, alla gloria di Dio Padre." (Filippesi 2:7-11)
Gesu' vero Dio, vero uomo!...


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Re: L'UMANITA' DI GESU' ,LA DEITA' DI GESU' 02/04/2012 11:31 #1490

Gesù fu crocifisso per blasfemia, per le sue pretese di deità. In aggiunta alla sofferenza fu beffeggiato: scenda ora dalla croce e crederemo in lui,. Si è confidato in Dio: lo liberi ora, se lo gradisce, poiché ha detto sono Figlio di Dio ( Mat 27, 42-43 ).
Dio non fece nulla, lasciò suo figlio morire sulla croce per noi.

Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato dalle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti ( Isaia 53,5).

Ma la resurrezione cambiò tutto. Nel resuscitare Gesù, Dio lo stava dichiarando non colpevole di blasfemia, stava ribaltando il verdetto della corte umana, cancellando la sentenza di morte, impedendo che l’inevitabile processo di corruzione toccasse il corpo di Colui che è Santo ( Salmo 16,10; Rom 1,4 ).
E’ per questo che adorarono il Gesù risorto, che lo chiamarono Signore e Dio. Egli era tutto ciò che aveva asserito di essere.
Aveva detto la verità riguardo a sé stesso, aveva detto Io depongo la mia vita e la riprendo perché Egli era la verità e la vita.
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Re: L'UMANITA' DI GESU' ,LA DEITA' DI GESU' 02/04/2012 20:32 #1502

Circa il brano di Filippesi, ho già scritto in un altro topic.

Aggiungo solo alcuni dettagli.

Filippesi 2:5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù,
Filippesi 2:6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente,
Filippesi 2:7 ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini;


Si noti che Egli è in forma di Dio. Il termine greco "morfè" ci dà l'idea di forma, di essenza;
se pensassimo alla "metamorfosi" o alla "morfologia" o alla "morfopsicologia", avremmo un'idea in più del significato.

Questo significa che Egli era vero Dio (v. 6) e vero servo (v. 7 - letteralmente schiavo).

Attenzione, Egli era uguale a Dio (v. 6) ma solo simile agli uomini (v. 7) in quanto la Sua non era carne di peccato.
In Lui il peccato non trovava dimora, ecco perché Egli poté divenire il nostro sacrificio espiatorio e vicario.

Possa Egli regnare nella nostra vita come Dio e Signore, per la potenza dello Spirito Santo, alla gloria di Dio Padre.



Shalom
Chris
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Re: L'UMANITA' DI GESU' ,LA DEITA' DI GESU' 02/04/2012 20:51 #1507

BENE Chris e grazie
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Re: L'UMANITA' DI GESU' ,LA DEITA' DI GESU' 02/04/2012 22:06 #1511

Ogni parola che procede dalla bocca del Maestro è preziosa. Non facciamo distinzione fra le Sue promesse e i Suoi precetti, ma ogni sillaba ci è più preziosa dei diamanti, ogni Suo comandamento ed ogni dottrina di cui ci parla, vale di più di molto oro finissimo.
I Suoi insegnamenti pratici o dottrinali che siano, che servono ad istruirci o ad incoraggiarci, rallegrano il nostro cuore allo stesso modo.

Ogni discorso di Gesù è Parola di Dio per il nostro cuore. Sia che si tratti di un ammaestramento, di un avvertimento, di un rimprovero, di un invito o di una consolazione, ogni Sua Parola è dolce al nostro palato. Noi non abbiamo imparato a conoscere Cristo in modo da raccogliere e selezionare le Sue Parole secondo i nostri gusti; eppure ho conosciuto alcuni che si professano cristiani, pronti a strappare la veste del loro Maestro per prendere la parte più morbida e farne un cuscino per le loro teste pigre. Essi dicono: "Questo è predicare il Vangelo. Questo cibo è dolce per le nostre anime".

Costoro parlano così, perché amano udire il predicatore esporre ciò che Cristo ha fatto per loro, ma quando il predicatore dichiara ciò che noi dobbiamo fare per Cristo, costoro esclamano: "Questo non è predicare il Vangelo, è un sermone legalista che ha messo un peso sulle nostre spalle".
La mia impressione è che costoro considerano Cristo solo come servo e non come padrone.


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Re: L'UMANITA' DI GESU' ,LA DEITA' DI GESU' 02/04/2012 22:48 #1513

Esaminando l’importanza del fatto che Gesù è il Figlio di Dio,
osserviamo i seguenti tre punti.

1. Gesù è la rivelazione della natura di Dio

Essendo il Figlio di Dio (con tutto ciò che implica riguardo
all’uguaglianza con Dio), nella sua incarnazione Cristo è la
rappresentazione di Dio. Secondo l’epistola agli Ebrei, Cristo, in
quanto Figlio, "è lo splendore della sua gloria e l’impronta {1}
della sua essenza" Eb 1:3. Il carattere completo di Dio, la sua
santità, il suo amore e la sua verità, sono rappresentati chiaramente
in Gesù Cristo, che è la manifestazione in carne umana della
giustizia, della rettitudine, della grazia, della misericordia, della
costanza e della fedeltà di Dio. Qualsiasi cosa si possa dire
riguardo alla natura di Dio è manifestata nella persona di Gesù
Cristo.

Una delle domande costanti dell’umanità è stata e continua a essere
questa: "Com’è Dio?" La risposta della fede cristiana è semplice e
diretta: "È come Cristo." Questo è spiegato chiaramente soprattutto
nel quarto Vangelo dove, in risposta alla richiesta di Filippo,
"Signore, mostraci il Padre, e ci basta," Gesù rispose: "Da tanto
tempo sono con voi e tu non m’hai conosciuto, Filippo? Chi ha veduto
me, ha veduto il Padre" Gv 14:8-9. Il desiderio di Filippo, che
parlava a nome dei discepoli (e di tutti gli uomini), di vedere Dio
viene appagato nella figura e nella persona di Gesù Cristo. {2}

Il fatto che Dio sia invisibile per l’uomo mortale rende la
rivelazione in Cristo ancora più significativa. Nel prologo al suo
Vangelo, Giovanni dichiara: "Nessuno ha mai veduto Iddio"; ma
aggiunge subito: "L’unigenito Figliuolo, che è nel seno del Padre, è
quel che l’ha fatto conoscere" Gv 1:18. Paolo parlò in modo
simile di Cristo dicendo che "è l’immagine dell’invisibile Iddio"
Cl 1:15 {3} (cfr.), quindi il Dio invisibile ha la sua
manifestazione visibile nella Parola fatta carne in Gesù Cristo.

A questo dobbiamo sicuramente aggiungere che la rivelazione della
natura di Dio in Cristo non è solo nella sua persona, che ovviamente
è fondamentale, ma anche nelle sue parole e nelle sue azioni. Ogni
cosa che Gesù disse durante il suo ministero terreno, sia
nell’insegnamento che negli ordini dati, o in risposta a delle
domande, fu una proclamazione assolutamente fedele dei pensieri di
Dio. Ogni cosa che Gesù fece, sia ministrando compassionevolmente
per gli altri, sia con irritazione contro i nemici della verità (per
esempio quando purificò il Tempio), o soffrendo e morendo in croce,
fu la rappresentazione esatta e irresistibile della volontà del Padre.

Quindi, anche se non abbiamo Cristo presente nella sua incarnazione,
e non possiamo guardare il suo volto come fecero Filippo e gli altri,
abbiamo il Nuovo Testamento che ci fornisce le notizie essenziali
riguardo alla vita e al ministero di Cristo. Questa raccolta delle
sue parole e delle sue azioni delinea l’attività di Dio, quindi alla
domanda "cosa vuole Dio?" possiamo rispondere con le parole e le
azioni di Gesù Cristo.

Si noti un’altra cosa importante: questa rivelazione della natura e
del carattere di Dio attraverso Gesù Cristo non è soltanto una cosa
che accadde duemila anni fa tra quelli che potevano dire "noi abbiam
contemplata la sua gloria" {4} Gv 1:14. Questa rivelazione non
si trova soltanto nel rapporto del Vangelo, che possiamo leggere e
cercare di comprendere, ma è essenzialmente una cosa che si verifica
nel cuore del credente. Usando le memorabili parole di Paolo,
"l’Iddio che disse: splenda la luce fra le tenebre, è quel che
risplendé ne’ nostri cuori affinché noi facessimo brillare la luce
della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù
Cristo" 2Co 4:6. Come è vero che Dio ha illuminato i nostri
cuori e che ora Cristo abita in noi, così Cristo rivela costantemente
in noi la gloria di Dio.

Più Cristo viene formato {5} in noi, più conosceremo la natura di
Dio. In questo consiste la solenne rivelazione di Dio nella sua
gloria ineffabile.

2. Gesù rende possibile la redenzione

Grazie al fatto che Cristo è il Figlio di Dio, l’umanità può essere
salvata. Grazie al suo Figlio eterno, che è uno col Padre, ma è anche
distinto dal Padre, l’Incarnazione può avere luogo e la redenzione è
resa possibile.

Esaminiamo la questione più attentamente. In seguito considereremo
l’essenzialità del fatto che Cristo fosse un uomo per poter compiere
la salvezza, {6} ma qui sottolineiamo prima di tutto il fatto che, se
Cristo non fosse uno con Dio, l’uomo non potrebbe essere redento.
Solo chi è uguale a Dio, anzi identico a Dio, può entrare nella
condizione umana e sopportare il peso imponderabile di tutti i
peccati del mondo. Colui che salva dal peccato non può essere altri
che Dio stesso. Questo è stato illustrato solennemente nel Vangelo di
Matteo, quando riguardo al figlio che sarebbe nato da Maria, l’angelo
disse a Giuseppe: "Ed ella partorirà un figliuolo, e tu gli porrai
nome Gesù, perché è lui che salverà il suo popolo dai loro peccati"
Mt 1:21. In seguito Matteo, citando Isaia, scrisse: "… un
figliuolo, al quale sarà posto nome Emmanuele, che, interpretato,
vuol dire: Iddio con noi" Mt 1:23. Il Salvatore sarà "Iddio con
noi" nella persona di Gesù Cristo. Grazie al fatto che Gesù è "Dio
vero," può esservi la salvezza. {7}

Questa è la ragione fondamentale per cui l’incarnazione è così
importante: se il Figlio di Dio (in quanto Dio) non fosse venuto
realmente dal cielo e se non avesse preso su di sé la nostra
carne, {8} saremmo ancora nei nostri peccati. Indipendentemente da
quanto nobile, spirituale o eminente potesse essere come uomo, anche
se fosse stato un uomo eleva. {9}

È anche importante ricordare che la redenzione fu possibile perché
Cristo, attraverso Dio, fu anche Figlio del Padre. {10} Non fu il
Padre ad incarnarsi, ma il Figlio. Paolo scrive che "quando giunse la
pienezza de’ tempi, Iddio [Padre] {11} mandò il suo Figliuolo" Ga
4:4. Dio Padre non divenne carne personalmente, perché è la fonte
di tutte le cose sia interiormente (come Colui che genera il Figlio e
manda lo Spirito Santo), che esternamente (come creatore e
sostenitore). {12} In questo senso, è appropriato dire che Dio Padre
non poteva incarnarsi, quindi fu il Figlio a essere mandato dal
Padre. Senza dubbio, questo è un mistero incomprensibile perché il
Figlio è anche Dio. Il mistero inoltre, diventa ancora più ombrato se
non riconosciamo che l’incarnazione fu della Seconda Persona (non la
Prima) della Trinità. Ne consegue che, anche mentre il Figlio di Dio
era sulla terra, il Padre era in cielo e controllava tutte le cose.
Il Figlio di Dio, dunque, poté incarnarsi completamente {13} e, nella
persona di Gesù, fu il Salvatore dell’umanità.

Occorre riconoscere che, poiché Gesù era il Figlio di Dio distinto
dal Padre, l’incarnazione poté verificarsi, e Cristo poté diventare
il Redentore dell’umanità. "Iddio mandò il suo Figliuolo… per
riscattare" (come dice Paolo in) 4:4-5. È mediante il
misterioso e meraviglioso rapporto reciproco tra Padre e Figlio,
nella loro attività celeste e terrena, che la redenzione si compie.

Per concludere, ricordiamo che il fatto che il Figlio di Dio sia Dio
e Figlio contemporaneamente, e il fatto che fu il Figlio di Dio a
venire in carne, pone il fondamento per l’attuazione della salvezza.

Non possiamo fare a meno di dire insieme a Paolo: "Grande è il
mistero della pietà: Colui {14} che è stato manifestato in carne"
1Ti 3:16. Sicuramente si tratta di un mistero, ma la realtà che
nasce da questo mistero è il fulcro della fede cristiana.

3. La salvezza si riceve per fede nel Figlio di Dio

Infine, senza riconoscere che Gesù è il Figlio di Dio, e non soltanto
un essere umano, non può esservi salvezza. Questa è la ragione per
cui il quarto Vangelo, che inizia sottolineando l’incarnazione: "La
Parola è stata fatta carne" Gv 1:14; termina con queste parole:
"Queste cose sono scritte, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il
Figliuol di Dio, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome"
Gv 20:31 {15} (cfr.). Credendo che Cristo è il Figlio di Dio, si
entra nella vita eterna.

{16} Questa affermazione è anche il fondamento delle parole di
Giovanni: "Ogni spirito che confessa Gesù Cristo venuto in carne,
è da Dio" 1Gv 4:2. Giovanni parla in modo ancora più
incisivo nella sua seconda epistola, dicendo che "molti seduttori
sono usciti per il mondo i quali non confessano Gesù Cristo esser
venuto in carne. Quello è il seduttore e l’anticristo" 2Gv
1:7.

Contributo estrapolato da teologia sistematica 1 casa editrice Hilkia
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Re: L'UMANITA' DI GESU' ,LA DEITA' DI GESU' 18/08/2012 17:42 #5030

Is.9:1-6: 1 Il popolo che camminava nelle tenebre, vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell'ombra della morte, la luce risplende. 2 Tu moltiplichi il popolo, tu gli largisci una gran gioia; esso si rallegra in tua presenza come uno si rallegra al tempo della mietitura, come uno esulta quando spartisce il bottino. 3 Infatti il giogo che gravava su di lui, il bastone che gli percoteva il dorso, la verga di chi l'opprimeva tu li spezzi, come nel giorno di Madian. 4 Difatti ogni calzatura portata dal guerriero nella mischia, ogni mantello sporco di sangue, saranno dati alle fiamme, saranno divorati dal fuoco. 5 “Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace, 6 per dare incremento all'impero e una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno, per stabilirlo fermamente e sostenerlo mediante il diritto e la giustizia, da ora e per sempre: questo farà lo zelo del SIGNORE degli eserciti”.

L’enfasi cade su "un bambino ci è nato".
La sua identità, sovrano della dinastia di Davide.
Anche se il contesto riguarda la sua nascita, con ciò è inteso anche il suo insediamento al trono, come nel Sl.2:6-7 “ho stabilito il mio re sopra Sion, il mio monte santo». Io annunzierò il decreto: Il SIGNORE mi ha detto: «Tu sei mio figlio, oggi io t'ho generato”.

Bambino: la sua origine umana. Nato da genitori umani ma anche dato dal Signore “un figlio ci è stato dato”.

vs.1a la sua nascita sarà: “una gran luce” (nella Bibbia Dio è la luce, quì così come in Giovanni Gesù (il bambino) è la luce per chi? “il popolo che camminava nelle tenebre”,

vs.1b si ripete “su quelli che abitavano il paese dell'ombra della morte, la luce risplende”,

vs.3 il “dorso” del popolo sarà liberato quando le sue spalle accetteranno il peso del comando,

Sarà chiamato con grandi nomi. Nel suo uso più denso di significato, il “nome” contiene in sé il carattere di chi lo porta, ne “dichiara” la persona.


Il tono e gli attributi che seguono sono decisamente messianici:
vs.5 “Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre eterno, Principe della pace”, titoli che vanno oltre il semplice successore dell’attuale re (Acaz), lo sguardo è rivolto a una signoria che occuperà una posizione più elevata, primeggiante.

ya`ats pele'”, “una meraviglia di consigliere”
Il verbo "pala’", il sostantivo che da esso deriva come qui, "pele’", e l’aggettivo "pile’i", nella maggior parte delle sue occorrenze è riferito al Signore e al suo agire. Si tratta del termine che in ebraico più si avvicina all’idea di “sovrannaturale”; qui vuole indicare una sapienza che va ben oltre quella umana.

vs.6a “una pace senza fine al trono di Davide e al suo regno”, la pace non avrà mai fine (nel regno che dal trono di Davide, sarà governato da questo re),

vs.6b “il diritto e la giustizia” in termine di tempo o di spazio regneranno “per sempre”, sarà l’adempimento dell’ideale davidico (Sl. 2:8; 72:8-11), quindi non per un breve periodo, ma lungo quanto umanamente inconcepibile.

vs.6c Tutto questo viene chiuso e sigillato con la frase: “questo farà lo zelo del SIGNORE degli eserciti”.

Anche successivamente al cap.11 viene di nuovo descritto la figura di un ceppo d’albero dal quale spunta un rampollo (confr. Is.4:2, qui è il “germoglio del Signore”), il “germoglio” della casa di Isai (padre di Davide).
Anche lì troviamo attributi “eccezionali”, ci sono di nuovo diritto e giustizia, e lo “Lo Spirito del SIGNORE riposerà su di lui” (11:2-5).
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Ultima modifica: 18/08/2012 17:44 Da joshua3.
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Re: L'UMANITA' DI GESU' ,LA DEITA' DI GESU' 20/08/2012 01:16 #5033

Le due nature di Cristo, ci portano a considerare il piano perfetto di salvezza, voluto da Dio.
Il peccato, generato da Adamo e Eva, poteva essere cancellato da un altro uomo? La risposta evidente è NO!
Perchè l'uomo porta in se non il peccato originale, ma la tendenza a peccare.
Quindi il peccato non è imputato agli infanti, nemmeno ai bambini, che sono puri davanti a Dio e agli uomini.
Poteva essere cancellato da un angelo?
Essere superiore all 'uomo, ma anch'esso "caduto".
Doveva perciò Dio stesso provvedere la salvezza, per essere riconciliati e non più allontanati dal creatore.
Gesù, viene descritto nella Bibbia, come il secondo Adamo, senza peccato, generato come descritto in Luca;
Luca 1:35
Nuova Riveduta 2006 (NR2006)
35 L’angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà dell’ombra sua; perciò, anche colui che nascerà[a] sarà chiamato Santo, Figlio di Dio[b].

Footnotes:
Luca 1:35 TR che nascerà da te.
Luca 1:35 Colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio, altri traducono: il santo che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio, oppure: colui che nascerà sarà santo; sarà chiamato Figlio di Dio.

Gesù secondo Filippesi 2:7, secondo la spiegazione di Chris, non aveva la tendenza al peccato; era santo, puro, era il figlio di Dio, vero uomo,(nato da Maria), vero Dio, Santo.
Gesù poteva cancellare il peccato?
Sì Gesù lo ha fatto perchè non è stato trovato il peccato in lui, nemmeno nel periodo della tentazione.
Gesù è morto e risorto, santo davanti agli uomini e a Dio.
La cortina del tempio si è squarciata, la separazione non esiste piùper coloro che hanno creduto, il peccato è stato cancellato.

Restiamo però peccatori?
Certo, non è stata eradicata la tendenza al peccato, ma la nostra posizione è cambiata, riconoscendo che il sacrificio di Cristo era anche per noi.
Davanti a Dio, ora c'è la figura di Cristo, che intercede per ogni credente.
C'è la purezza e santità di Gesù che ci dà l'accesso a Dio.
Ora che la nostra posizione è cambiata, (come il ladrone in croce), abbiamo davanti a noi la santificazione, per allontanarci sempre più dal peccato, ed evitare di perdere la grazia acquisita.

Probabilmente, questo modo di semplificare il piano di salvezza seguendo le due nature di Cristo, sembrerà strano ad alcuni, perchè l'umanità e la deità di Gesù, sono stati oggetto di disputa teologica, quindi la spiegazione potrebbe risultare riduttiva e insufficiente.

Le controversie dottrinali:
Ario negava la divinità di Cristo, insegnando che egli era stato il primo essere creato da Dio.
Atanasio sosteneva che egli era coesistente , coeterno e della stessa essenza del Padre, il concilio di Nicea (325) condannò l'arianesimo, decidendo in favore di Atanasio.
Sulle due nature di Cristo, il concilio di Costantinopoli (381) combattè l'eresia di Apollinare secondo cui al posto dello spirito umano c'era il logos.
Nestorio separò le due nature ed enfatizzó eccessivamente quella umana, ciò fu oggetto di disputa al concilio di Efeso (431) .
Il concilio di Calcedonia, (451) si difese dall'opinione eutichiana secondo cui le due nature di Cristo erano fuse in una, divinizzata.
La Definizione di Calcedonia sostiene l'opinione ortodossa delle due nature, umana e divina, unite ipostaticamente in una persona.

Ciao a tutti Giuseppe.
Supporto forum
Ultima modifica: 20/08/2012 21:26 Da Giuseppe.gris.
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Re: L'UMANITA' DI GESU' ,LA DEITA' DI GESU' 23/08/2012 15:56 #5074

A proposito dell'unione ipostatica. E' l'unione sostanziale delle due nature nell'unica persona di Cristo, non in maniera da essere mescolate o alterate così da formare un terzo tipo di sostanza, ma in modo da rimanere ciascuna con i propri attributi, però unite nell'unica persona di Cristo che pensava e agiva come unità.
Se si evita di spingere all'eccesso la distinzione tra natura e persona, questa spiegazione sembra essere la più vicina al concetto scritturale. Le Scritture, infatti, presentano un Cristo che è contemporaneamente Dio e uomo; questa posizione deve essere sostenuta contrariamente alle mezze verità, ma senza voler entrare troppo in particolari minuziosi, rischiando di cadere magari in affermazioni equivoche e lontane dall'essenziale e sufficiente rivelazione biblica. L'esatta dottrina biblica è quella sostenuta, appunto, da Attanasio (296-373 d.C.) con le seguenti parole: "...la giusta fede che noi crediamo e confessiamo è che il Nostro Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio, è Dio uomo...perfetto Dio e perfetto uomo, di anima razionale e carne umana sostanziale...Il quale, benchè Egli è Dio e uomo, non è due nature ma un Cristo. Uno non per la conversione della divinità nella carne, ma poichè ha portato la nostra umanità in Dio. Uno insieme non per confusione di sostanza, ma per unità di persona, perchè come l'anima razionale e la carne formano un uomo, così Dio e uomo sono Un Cristo" Il Signore Gesù, quindi era completo nella Sua divinità e completo nella Sua umanità, vero Dio e vero uomo "dotato" di due nature senza confusione, senza mutamento, senza divisione, senza separazione.
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