Vi ringrazio per le risposte. Purtroppo, dopo la mia conversione (2008 - io ho 25 anni), sono rimasto un po' deluso... Mi aspettavo che quest'area della mia vita cambiasse. In me è nato un po' come un rammarico, tanto che sono arrivato a dubitare della mia salvezza. Lo Spirito Santo mi ha convinto di peccato, ho chiesto perdono a Dio per tutto quello che ho fatto e pensato sapendo di aver peccato contro di Lui e contro me stesso, eppure non sto riuscendo a godere a pieno della gioia della salvezza, perché c è ancora qualcosa dentro di me che mi condanna... So che Dio può perdonare qualsiasi peccato, però la Bibbia mi dice che prima oltre a confessarlo devo anche abbandonarlo... Il problema è quando devi abbandonare qualcosa che ormai è come se facesse parte di te o che non riesci a controllare. Immaginate un omosessuale che si rende conto della propria condizione e si pente ma si trova in crisi perché sa che è sbagliato.. Ma ormai è come se avesse uno schema mentale... Come se non potesse farci niente, è attratto dagli uomini e non dalle donne. Io non sono omosessuale, però mi trovo in una circostanza dove mi sento limitato quasi allo stesso modo... Ho sviluppato fin da piccolo delle piccole perversioni sessuali che mi scatenano una reazione naturale... Come faccio a impedirmi che determinate cose immorali abbiano un effetto su di me? A volte mi sono come sentito destinato a vivere così fino alla morte. Mi chiedo, se Dio mi ha salvato e mi ama, non può lasciarmi in questa condizione... Perchè devo vivere questa situazione? è come se mi sentissi un problema addosso che mi impedisce di essergli gradito.. anche se mi rendo conto che non potrei fare nulla per esserlo... Non mi do pace... Nonostante tutto qualcosa dentro di me mi dice che prima o poi Dio farà qualcosa... e io sto continuando a sperare e credere che avverrà. Qualcuno ha mai passato situazioni simili?