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ARGOMENTO: L’evidenza logica della fede

L’evidenza logica della fede 03/01/2013 21:11 #7110

L’evidenza logica della fede




EVIDENZA LOGICA?

Credere nel Cristianesimo è semplicemente un atto di cieca fede?

Per diventare un cristiano bisogna commettere un suicidio intellettuale?

Esiste un’evidenza logica a sostegno di un’analisi rigorosa?


Alcuni Musulmani potrebbero dire che il Corano è la sola prova apologetica per l’Islam poiché la sua bellezza è di tale natura che solo Dio può averlo dettato. Altri musulmani ammettono la soggettività di questa argomentazione e affermano che Dio ne è al di sopra. “Guarda Cristo”, dicono, “fece miracoli per provare chi era e nonostante questo le folle non lo ricevettero. Noi crediamo perché Dio lo comanda”.

La maggior parte delle persone in ogni nazione ragiona nello stesso modo: dove si trovano persone che credono nel non plus ultra perché hanno esaminato i pro e i contro e sono arrivati alla certezza di un certo credo?

Comunque, ci sono persone che capiscono l’importanza della relazione tra l’uomo e Dio e che per questo motivo ricercano la giusta via.

La risposta di Dio a queste persone è “Voi Mi cercherete e Mi troverete, perché Mi cercherete con tutto il vostro cuore”.



Il Generale Lew Wallace rappresenta un perfetto esempio di radicale cambiamento di convinzioni.

Mentre viaggiava in treno incontrò un ateo ben conosciuto, il Colonnello Robert G. Ingersoll.

I due s’immersero in una profonda conversazione riguardante la follia del Cristianesimo.
Immediatamente il Colonnello Ingersoll guardò il Generale Wallace e lo sfidò: “Lei è intelligente e ben istruito, perché non scrive un libro mostrando che il Cristianesimo è assurdo e che Gesù Cristo non è nemmeno mai vissuto? Un libro del genere sarebbe un capolavoro!”

Entusiasta dell’idea di ottenere successo, il Generale Wallace trascorse diversi anni raccogliendo materiale per questo grande libro. Iniziò quindi a scrivere.

Aveva terminato solo quattro capitoli quando si rese conto che Gesù era una persona reale e ben presto fu persuaso che Cristo fosse anche più di un semplice personaggio storico.

Cinquantenne, il Generale Wallace si inginocchiò a pregare per la prima volta nella sua vita e chiese a Gesù di diventare il suo Salvatore.

L’ampia ricerca che il Generale aveva fatto sino a quel punto non era stata una perdita di tempo.

Riscrisse i primi quattro capitoli e proseguì nella narrazione che fece, e fa ancora, stare col fiato sospeso migliaia di persone in tutto il mondo: Ben Hur.

Il Cristianesimo, più che scoraggiare un’analisi accurata, incoraggia uno studio critico.
La maggior parte delle religioni ha avuto origine dall’esperienza di un uomo seguito, a volte, da un gruppo di contemporanei; alcune visioni o pretesi miracoli ne formano la prova.

Le prove del Cristianesimo sono come una corda composta da molti fili: questi fili, ben intrecciati insieme, rendono la corda indistruttibile.

Le basi del Cristianesimo sono tenute insieme dai profeti, che hanno scritto nel corso di centinaia d’anni e il Vecchio Testamento, che illustra questo periodo, è ricchissimo di anticipazioni della venuta di Cristo. Ed ora, centinai di anni più tardi, migliaia di persone in tutto il mondo testimoniano che Cristo è una realtà vivente.

Il Cristianesimo è basato sull’insegnamento della Bibbia che dichiara di essere la sola rivelazione scritta di Dio. Inoltre, i cristiani credono, secondo l’insegnamento biblico, all’esistenza di un solo modo per accostarsi a Dio.

Dio, comunque, non impone Se stesso agli uomini.

Non obbliga gli uomini ad avvicinarsi a Lui.

Vuole che gli uomini scelgano di accostarsi a Lui e di amarlo.

Per l’uomo che lo cerca sinceramente le prove sono innumerevoli, ma colui che non è sincero, si rifiuterà di investigare.

Pascal, nei suoi ben conosciuti Pensieri scrisse: “Non era quindi giusto che Egli si manifestasse in modo palesemente divino, e assolutamente capace di convincere tutti gli uomini; ma non era giusto nemmeno che venisse così nascosto da non poter essere riconosciuto da coloro che lo avrebbero cercato sinceramente... C’è abbastanza luce per coloro che desiderano vederlo e sufficiente oscurità per coloro che hanno disposizione contraria”.

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Ultima modifica: 03/01/2013 21:17 Da stefano .

Re: L’evidenza logica della fede 03/01/2013 21:23 #7111

GESÙ CRISTO, CENTRO DEL CRISTIANESIMO

Al contrario dell’idea di religione che ha la maggior parte delle persone, il Cristianesimo non è un insieme di regole o un sistema di dottrine, ma è conoscere e quindi amare e obbedire Gesù Cristo; Egli stesso è il centro del Cristianesimo.

Chi era Cristo?

“Un pazzo che dichiarava di essere Dio”, era il grido di qualcuno.

“Un profeta di cui dovremmo seguire l’insegnamento”, era l’acuta osservazione di altri.
“Un filosofo dai consigli pratici tali da proporre un modo di vita che rivoluzionerebbe il mondo”, deve essere stata la risposta azzardata di qualche visionario.

Chi era?

Sebbene le tre prossime descrizioni siano state fatte da non credenti, le loro parole mostrano quanto Cristo sia ammirato come un epitome di bontà umana anche da coloro che non accettano le Sue dichiarazioni.



L’eminente storico, W. E. H. Lecky: “Gesù non è stato il più alto soggetto di virtù, ma il più forte incentivo alla sua pratica. Ha esercitato un’influenza così profonda che si può giustamente dire, che la semplice registrazione di tre brevi anni della Sua vita attiva hanno fatto, per rigenerare e ammorbidire il genere umano, di più di tutte le disquisizioni dei filosofi e tutte le esortazioni dei moralisti”.


Il filosofo John Stuart Mill: “Riguardo alla vita e ai detti di Gesù possiamo notare un’originalità personale combinata con una profondità interiore, che pone il profeta di Nazaret, nella stima anche di coloro che non credono nella sua ispirazione, proprio come tanti uomini di genio di cui la nostra specie si vanta. Quando questo genio preminente è unito alle qualità del più grande riformatore morale, che mai sia esistito sulla terra, e martire della sua missione, la religione non può aver fatto una scelta sbagliata nell’indicare quest’uomo come l’ideale rappresentativo e guida dell’umanità; neppure ora sarebbe facile, anche per i non credenti trovare una migliore traduzione della legge della virtù dall’astrazione alla concretezza, piuttosto che sforzarsi di vivere la nostra vita come Cristo approverebbe”.


Rousseau: “La morte di Socrate, durante una tranquilla conversazione filosofica coi suoi amici, è la più dolce che si possa desiderare; quella di Gesù che spira tra i tormenti, ingiuriato, schernito, maledetto da un popolo, è la più orribile che si possa temere. Socrate, nel prendere la coppa del veleno, benedice colui che piangendo gliela porge; Gesù, tra le sofferenze di uno spaventoso supplizio, prega per i suoi spietati carnefici Non può esservi dubbio: se la vita e la morte di Socrate sono quelle di un saggio, la vita e la morte di Gesù sono quelle di un Dio FATTO UOMO”.


Chi era Cristo?

I cristiani immediatamente rispondono: “Era Dio, Dio fattosi uomo”.

La Bibbia lo descrive in questo modo: “Egli (Gesù Cristo), che è sempre stato Dio, non si attaccò alle Sue prerogative di essere uguale a Dio, ma rinunciò a tutti i Suoi privilegi consentendo di essere schiavo e di nascere come uomo mortale. Ed essendo diventato uomo, umiliò Se stesso vivendo una vita di assoluta ubbidienza, sino alla morte, e la morte di cui morì era quella di un comune criminale. Ed è per questo che Dio ora lo ha alzato così in alto, e gli ha dato il Nome al di là di ogni nome, così che al nome di Gesù “si pieghi ogni ginocchio” sia in Cielo che sulla terra che sotto la terra. Ed è per questo che alla fine dei tempi “ogni lingua confesserà” che Gesù Cristo è il Signore, la gloria di Dio nostro Padre”.

Gesù Cristo è Dio ed è sempre esistito. Inoltre, ad un certo punto della storia, per la potenza di Dio, nacque con un corpo umano dalla vergine Maria e visse una vita senza peccato che fu brutalmente interrotta quando i Suoi nemici lo crocifissero.

Tre giorni dopo la Sua sepoltura tornò in vita.

Quaranta giorni dopo fu assunto in cielo.

Questi sono gli elementi principali della vita di Cristo.

Collimano con gli eventi storici?

Il fatto che Gesù visse realmente e che morì durante il governo del procuratore Pilato è attestato non solo dalla Bibbia, ma anche da fonti secolari.



Giuseppe Flavio, lo storico non cristiano, afferma: “C’era allora Gesù un uomo saggio, se può essere giusto chiamarlo uomo, perché era un facitore di lavori magnifici, un insegnante di coloro che ricevono la verità con piacere. Era il Cristo. E quando Pilato, secondo il nostro suggerimento, che eravamo gli uomini più importanti del tempo, lo condannò alla croce, coloro che lo amavano dall’inizio non lo abbandonarono; perché apparve loro in vita di nuovo il terzo giorno; come i profeti divini avevano preannunciato queste e diecimila altre cose meravigliose che lo riguardavano. E la tribù dei cristiani, così chiamati dal Suo Nome, ad oggi non è ancora estinta”.



Tacito, uno dei più grandi storici latini, che visse nella prima parte del secondo secolo, scrivendo in merito al sospetto che Nerone stesso fosse responsabile del grande incendio che devastò Roma nel 64 d.C., disse: “Ma né soccorso umano, né largizione imperatoria, né sacrifizi agli dei valevano a soffocare la voce infamante che l’incendio fosse stato comandato. Allora, per stroncare la diceria, Nerone spacciò per colpevoli e condannò ai tormenti più raffinati quelli che le loro nefandezze rendevano odiosi e che il volgo chiamava cristiani. Prendevano essi il nome da Cristo, che era stato suppliziato ad opera del procuratore Ponzio Pilato sotto l’impero di Tiberio: e quella funesta superstizione, repressa per breve tempo, riprendeva ora forza non soltanto in Giudea, luogo d’origine di quel male, ma anche in Roma, ove tutte le atrocità e le vergogne confluiscono da ogni parte e trovano seguaci”.


Plinio, corrispondente di Traiano, scrisse questo a proposito dei cristiani: “Attestavano poi che tutta la loro colpa o tutto il loro errore, consisteva unicamente in queste pratiche: riunirsi abitualmente in giorno stabilito prima del sorgere del sole, recitare tra di loro due cori, un’invocazione a Cristo considerandolo Dio ed obbligarsi con giuramento non a perpetuare qualche delitto, ma a non commettere né furti, né adulteri, né aggressioni a scopo di rapina, né adulteri, a non eludere i propri impegni a non rifiutare la restituzione di un deposito, quando ne facessero richiesta”.



Luciano, satirico del secondo secolo, parla di Cristo come: quel grand’uomo crocifisso in Palestina, che introdusse questa novella religione nel mondo [...] E poi il loro primo legislatore li persuase che sono tutti fratelli tra loro: e come si sono convertiti rinnegano gli dèi dei greci adorano quel sapiente crocifisso, e vivono secondo le Sue leggi”.



Giulio Africano, uno scrittore cristiano dell’inizio del terzo secolo, cita un altro storico, Tallo, che scrisse nel 52 d. C., solo alcuni anni dopo la morte di Gesù. Africano riferisce della misteriosa oscurità di mezzogiorno che si verificò durante la crocifissione di Gesù. Dice: “Tallo, nel terzo libro della sua storia, giustifica questa oscurità come un’eclissi di sole — irragionevolmente come pare a me”.



La storia della crocifissione, poi, sembra essere stata conosciuta a Roma tra i non Cristiani in pochi anni dall’evento.



Svetonio nella sua Vita di Claudio (100 d. C. ca.) scrisse: “Espulse da Roma i Giudei che erano in continua agitazione per la propaganda di Cresto”.



Lo stesso evento descritto dal punto di vista dei cristiani dice: “Presto Paolo.., trovò un Giudeo chiamato Aquila, un nativo del Ponto. Questo uomo era recentemente arrivato dall’Italia con sua moglie Priscilla, perché Claudio aveva emesso un decreto in cui diceva che tutti i Giudei dovevano lasciare Roma”.


Storici secolari, ostili al Cristianesimo, confermano quindi il fatto che Gesù visse e fu giustiziato.
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Ultima modifica: 03/01/2013 21:26 Da stefano .
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Re: L’evidenza logica della fede 04/01/2013 22:03 #7116

L’AUTORITÀ DELLA FEDE CRISTIANA

La Bibbia, per i cristiani, è d’estrema importanza perché è considerata la Parola di Dio e la sola autorità per la fede, infatti nella Bibbia si trova la rivelazione dell’amore di Dio per l’uomo e il significato dell’avvicinarsi ad un Dio Santo.

Il Nuovo Testamento è la principale fonte d’informazioni sulla vita e sull’insegnamento di Gesù Cristo.

Cristo fece riferimento al Vecchio Testamento come Parola di Dio, quindi se ne fosse dimostrata la falsità, Cristo stesso perderebbe credibilità.


IL LIBRO UNICO

I nemici del Cristianesimo hanno cercato, senza risultati, di distruggere la Bibbia. In molte nazioni infatti possedere una Bibbia è stato considerato un reato molto grave, tanto che migliaia di persone sono morte, piuttosto che abbandonare il Libro che amavano.

Le autorità ostili hanno spesso istigato masse di persone a bruciare la Bibbia per ridicolizzarla e per sterminarla.

L’imperatore romano Diocleziano, nel tentativo di distruggere il Cristianesimo, condannò a morte tutti coloro che possedevano una copia della Bibbia e gli stessi membri della famiglia dovevano essere giustiziati se nascondevano tale azione illegale.

Due anni più tardi l’Imperatore si vantò: “Ho completamente sterminato il Libro dei cristiani! “; ma quando Costantino poco tempo dopo offrì una lauta ricompensa per una copia della Bibbia, gliene furono portate cinquanta in ventiquattro ore.

Oggi la Bibbia è ampiamente il libro più letto nel mondo.

Il famoso filosofo ateo Voltaire la sminuì e predisse che il Cristianesimo sarebbe scomparso in un secolo o poco più, ma è davvero buffo che oggi la sua casa sia un deposito della Società Biblica francese, un luogo dal quale vengono distribuite migliaia e migliaia di Bibbie!

Tutti coloro che hanno letto la Bibbia o studiato molto a riguardo, ammettono facilmente di essere di fronte ad un Libro unico: la parte più antica è stata tramandata per più di tremila anni, mentre altri scritti contemporanei si sono persi nel corso del tempo. Il suo insegnamento morale ed etico non può essere superato da nessun altro libro e nel corso della storia il suo impatto ha influenzato le vite degli individui e delle società; ovunque c’è stata un’ illuminazione, il progresso ne è stato l’inevitabile conseguenza.

Non solo la Bibbia è unica nella sua indistruttibilità e potenza, ma lo è anche nella sua attribuzione; mentre altri libri sono stati scritti da meri uomini, a volte grandi geni, la Bibbia rivendica di essere stata scritta da uomini sotto la direzione di Dio stesso. Ecco ciò che ci dice in proposito: “Davide stesso ispirato dallo Spirito Santo...”.

“Ogni scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a correggere, a educare alla giustizia”.
“Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della scrittura proviene da un’interpretazione personale; infatti nessuna profezia non venne mai dalla volontà di un uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio perché sospinti dallo Spirito Santo”.

“Intorno a questa salvezza indagarono e fecero ricerche i profeti, che profetizzarono sulla grazia a voi destinata. Essi cercarono di saper l’epoca e le circostanze cui faceva riferimento lo Spirito di Cristo che era in loro...”

Quaranta uomini scrissero guidati dallo Spirito Santo, lo Spirito di Dio; usarono tre lingue diverse e appartenevano tutti a differenti classi sociali: un re, un pastore, un profeta, un esattore delle tasse, un medico e un pescatore.

Trascorsero milleseicento anni prima che il libro fosse completato, ma la sua unitarietà è perfetta; i regni sorsero e tramontarono, ci furono periodi di maggiore o minore lealtà, la civilizzazione progredì lentamente e sebbene lo sviluppo sia stato molto più ingente del progresso del libro, non è presente nessuna contraddizione di pensiero e di eventi.

Come sarebbe potuto accadere se Dio non ne fosse stato il regista?

Questo è il libro su cui i veri cristiani basano la loro fede: la Riforma Protestante fu fondata su di un ritorno alla Bibbia come sola autorità, sebbene molti protestanti oggi, affermino di essere liberi da ogni autorità esterna, che sia un credo, una chiesa, o la Bibbia stessa.

I cristiani cattolici romani dicono che la Bibbia e la tradizione (come viene interpretata dalla chiesa cattolica romana) rappresentano la guida infallibile alla fede.

Il cristiano coerente invece rifiuta di accettare ogni tipo di autorità per la quale non ha prove sufficienti e gli scritti addizionali e le tradizioni orali mancano di queste prove.

Giuda, uno scrittore del Nuovo Testamento, parla della “fede che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre” e la maggior parte degli studiosi l’interpreta nel senso che non ci sarà nessun altro messaggio divino, ispirato e senza errori.

Prima che chiunque riconosca ad un libro l’autorevolezza per tali rivendicazioni così importanti ha il diritto di chiedere le prove che ne confermano la veridicità.

Le pagine seguenti presentano alcune prove che dimostrano la verità della Bibbia, la Parola di Dio.
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Re: L’evidenza logica della fede 04/01/2013 22:58 #7118

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"La Bibbia lo descrive in questo modo: “Egli (Gesù Cristo), che è sempre stato Dio, non si attaccò alle Sue prerogative di essere uguale a Dio, ma rinunciò a tutti i Suoi privilegi consentendo di essere schiavo e di nascere come uomo mortale. Ed essendo diventato uomo, umiliò Se stesso vivendo una vita di assoluta ubbidienza, sino alla morte, e la morte di cui morì era quella di un comune criminale. Ed è per questo che Dio ora lo ha alzato così in alto, e gli ha dato il Nome al di là di ogni nome, così che al nome di Gesù “si pieghi ogni ginocchio” sia in Cielo che sulla terra che sotto la terra. Ed è per questo che alla fine dei tempi “ogni lingua confesserà” che Gesù Cristo è il Signore, la gloria di Dio nostro Padre”.



Carissimo Stefano, diciamo che lo si può dedurre secondo alcuni passi scritturali dell'evangelo di Gesù, se così non fosse cioè che fosse chiaro, non ci sarebbero divisioni tra credenti e non ci sarebbero migliaia di credo religioso, chi si attesta e rimane fermo in questa convinzione, può arrivare a "peccare" di presunzione nel dire che gli altri evangelici sono nel torto.

Andando per estremismi

Ecclesiaste 7:25
Io mi sono applicato nel cuor mio a riflettere, a investigare, a cercare la sapienza e la ragion delle cose, e a riconoscere che l'empietà è una follia e la stoltezza una pazzia;

lo scritto in alto,
giusto per dare una "visione" di come viene reputata la pazzia...

I Corinzi 1:23
ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che per i Giudei è scandalo, e per i Gentili, pazzia;

I Corinzi 3:19
perché la sapienza di questo mondo è pazzia presso Dio. Infatti è scritto: Egli prende i savi nella loro astuzia;

Ebrei 11:1
Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono.

Se si vedono, non è necessaria la fede, se non si vedono, è perché le si "sentono" per lo spirito e le cose spirituali non le possiamo diomostrare se non con opere moldo al di fuori dalla norma... ma anche in questo caso, le potenti operazioni, da dove provengono?... Da Dio?.. Da Satana?...
Le certezze espresse nel modo come nello scritto che hai proposto, se le possiamo affermare secondo la logica, allora si basano su cose molto prossime al "tatto" umano che va per logica,
quindi molto umane e poco divine

Pace


f.sco
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Ultima modifica: 04/01/2013 23:10 Da francotecnos.
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Re: L’evidenza logica della fede 04/01/2013 23:24 #7119

Provo a rispondere..... ogni vero credente troverà logica la sua fede, ogni vero non credente, avrà la fede nella logica......
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Re: L’evidenza logica della fede 04/01/2013 23:37 #7121

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Dai... così tu "uccidi" un amico ( )



f.sco
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Re: L’evidenza logica della fede 05/01/2013 08:36 #7125

Uccido? no!! sia la parola di Dio quale spada a doppio taglio a far morire il nostro vecchio uomo, cosi avremo amici rinnovati dalla Parola di Dio.

Questa morte la desideriamo per l'umanità tutta........

Grazie amico nuovo!
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